A Marracash tolta la laurea honoris causa: “Rischio di testi sessisti”

Nonostante la proposta di un docente dell'Università di Messina, niente laurea honoris causa al rapper Marracash. La colpa è dei “testi sessisti”

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Pubblicato: 19 Aprile 2025 19:27

Una laurea honoris causa è un grande privilegio, un riconoscimento accademico conferito a pochi eletti che, con le loro opere, hanno avuto un forte e positivo impatto sulla società. Tradizionalmente, veniva concessa a letterati, poeti, attori e musicisti di prestigio. Negli anni, la laurea ad honorem ha allargato i propri orizzonti, giungendo anche a personaggi del mondo dello spettacolo, ben lontani da quello accademico. C’è stato persino un rapper a cui la si stava per conferire, Marracash che, però, si è visto negare la corona d’alloro a causa di alcuni testi poco inclusivi.

La proposta a favore di Marracash

All’Università di Messina c’è un professore che, scevro da pregiudizi, si impegna a comprendere i nuovi linguaggi utilizzati dai suoi studenti. Un docente, Fabio Rossi, per cui ogni forma d’arte è degna di ascolto. L’insegnante di Tecniche giornalistiche e social media alla facoltà di Scienze dell’Informazione dell’ateneo siciliano ha così pensato di valorizzare i rapper cosiddetti liricisti, quelli che più si avvicinano al cantautorato, e, in particolare, il siculo Fabio Rizzo, in arte Marracash.

Il professor Rossi ha proposto l’ex fidanzato di Elodie, già vincitore di una Targa Tenco per l’album Noi, loro, gli altri, come candidato per ricevere una laurea honoris causa. E non si tratta di una provocazione ma del riconoscimento del “ruolo che generi musicali quali il rap hanno nel panorama odierno” e del “percorso artistico e personale di Fabio Rizzo” che, secondo i rappresentanti dell’ateneo, rispecchia “a pieno l’impegno nel trattare, con codici attuali e particolarmente vicini ai ragazzi, tematiche di grande rilevanza sociale”. Inizialmente, la proposta del docente di comunicazione era stata approvata all’unanimità dal Consiglio del corso di studi, ma in seguito le cose hanno preso tutt’altra piega.

Al rapper negata la laurea honoris causa

Nonostante l’iniziale entusiasmo, i rappresentanti del Consiglio di Dipartimento dell’Università di Messina hanno scelto di non conferire a Marracash alcun riconoscimento. La votazione si è conclusa con 39 voti favorevoli, 28 voti contrari e 17 astensioni, risultato che ha costretto il professor Rossi a ritirare l’iniziativa che, per consuetudine, richiede una maggioranza schiacciante. A dimostrarsi contrarie alla laurea al rapper sono in particolare docenti donne.

Le insegnanti hanno espresso il proprio “timore che i testi delle opere di Fabio Rizzo contengano contenuti di natura sessista”, con “il potenziale rischio di promuovere una cultura legata a contenuti sessisti”. E, nonostante Rossi abbia rassicurato le colleghe, definendo “infondati” tali timori, alla fine a prevalere è stato lo scetticismo: Marracash dovrà attendere per indossare la corona d’alloro.

Il rap è sempre sessista?

A ben vedere, i timori delle professoresse non sembrano affatto campati in aria. Il rap è un genere che spesso si è aggrappato a una visione della donna degradante e oggettivante, sebbene i sopracitati rapper liricisti spesso si distanzino da questa mentalità. Un esempio è il giovane Nayt che con il brano Di abbattere le mura (18 donne) ha omaggiato 18 figure femminili che si sono battute per la parità, da Liliana Segre a Michela Murgia. Mentre negli Stati Uniti, il pluripremiato Kendrick Lamar utilizza le proprie canzoni per sensibilizzare sul tema della discriminazione razziale.