Una lettera e un ultimo abito: Laura Pausini racconta il regalo ricevuto da Giorgio Armani, lo stilista scomparso a 91 anni. Un creativo di successo, ma soprattutto una persona che ha saputo entrare nel cuore di tante persone, creando rapporti unici, durati nel tempo.
Laura Pausini, l’ultima lettera di Armani e l’abito
Proprio come quello con Laura Pausini. I due si incontrarono per la prima volta negli anni Novanta e da allora non si sono più lasciati. Un rapporto unico che la cantante ha voluto raccontare, almeno in parte, a Caterina Balivo.
Intervenuta durante La volta buona, l’artista ha svelato come Giorgio Armani sia riuscito ad accompagnarlo, con le sue creazioni, nei momenti più importanti della sua carriera. Lo stilista avrebbe anche dato diversi consigli alla Pausini, svelandole di puntare sulla personalità, anziché sull’abito, e invitandola a sfoggiare sempre il colore nero.
Laura Pausini ha raccontato di aver sentito Giorgio Armani poco prima della sua scomparsa. Lo stilista infatti aveva deciso di scriverle una lettera in cui le parlava di un abito creato da lei. All’epoca l’artista non sapeva che sarebbe stato l’ultimo.
“Lo indosserò con moltissimo onore nell’omaggio che faremo a fine settembre per il signor Luciano Pavarotti a Verona – ha detto Laura -. Per me è stato un grande onore conoscere un re, ciò che mi ha insegnato e donato ha un valore inestimabile nel mondo che stiamo vivendo oggi”.
L’addio a Giorgio Armani, re della moda
La notizia della morte di Giorgio Armani ha sconvolto moltissimi vip, legatissimi allo stilista grazie alle sue creazioni e all’estro creativo. Nell’ultimo periodo il designer aveva perso peso ed era apparso stanco, ma non aveva mai smesso di lavorare, nonostante tutto.
Solo lo scorso 2 settembre Armani aveva approvato gli ultimi dettagli dello spettacolo realizzato per celebrare i suoi 50 anni di carriera, programmato per il 28 settembre nel cortile del Palazzo Brera a Milano.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Re Giorgio sarebbe morto a causa di una “’insufficienza epatica fulminante, diventata sempre più difficile da gestire su un fisico già debilitato”.
I funerali dello stilista si sono svolti in forma privata, con solo i familiari e gli amici più stretti a dirgli addio. Alla camera ardente invece, come voluto dallo stilista, la bara è stata chiusa e circondata con fiori bianchi. Mentre le note della musica di Ludovico Einaudi è stata scelta per accompagnare alcune immagini proiettate su uno schermo, con le parole finali di Armani: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”.
In una delle sue ultime interviste aveva confessato: “Niente mi piace più del mio lavoro, e per concedermi questo piacere pago delle conseguenze. C’è chi mi giudica poco disponibile e irriconoscente perché per lavorare rinuncio a stare con gli altri, e mi dispiace. Come mi spiace non dare a chi amo tutto ciò che vorrei: ma un lavoro come il mio è tiranno, ti chiede tutto, ti porta via tutto”.