“Celso, mi mancherai Maestro”. È così che Eros Ramazzotti ha dato l’addio a Celso Valli, scomparso oggi, lunedì 28 luglio, all’età di 75 anni. Parole sentite, quelle del cantautore romano, e rivolte a una delle colonne della sua carriera. Compositore, arrangiatore e produttore discografico, Valli è stato uno dei numeri uno della musica contemporanea, collaborando con moltissimi artisti tra cui anche Vasco Rossi.
Chi era Celso Valli
Nato a Bologna nel 1950, Celso Valli è stato molto più di un arrangiatore. L’abbiamo conosciuto come un vero e proprio architetto del suono, un costruttore di emozioni responsabile di moltissime delle canzoni che abbiamo imparato ad amare e che, spesso, ci hanno rappresentato. Dalla fine degli anni Settanta in poi, il suo nome è comparso nei crediti di alcuni tra i più grandi successi discografici italiani, pur restando spesso in secondo piano rispetto agli artisti con cui collaborava. Ma chi lavora nella musica sa bene quanto il suo tocco fosse decisivo.
Diplomatosi al Conservatorio Giovanni Battista Martini, sotto la guida del maestro Ettore Ballotta, Celso Valli ha dimostrato fin da giovane un’innata predisposizione per l’innovazione, unita a una solidissima preparazione classica. La sua carriera ha preso il via nei primi anni Settanta con il gruppo Ping Pong, ma la svolta è arrivata poco dopo grazie alle collaborazioni con Mina, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Andrea Bocelli, Laura Pausini e Giorgia hanno costruito una traiettoria straordinaria, tanto prolifica quanto raffinata.
Per Eros Ramazzotti fu un vero e proprio mentore. Da Terra promessa, con cui nel 1984 vincono il Festival di Sanremo, nasce un sodalizio durato decenni. Insieme hanno firmato brani diventati parte della nostra storia, come Adesso tu, Musica è, Cose della vita, Più bella cosa. Ma l’elenco è ben più lungo, e coinvolge praticamente ogni nome rilevante della musica italiana dagli anni ’80 a oggi. A dargli l’ultimo saluto è stato anche un altro dei suoi “ragazzi”, Francesco Renga, che su Instagram ha scritto: “Maestro, amico… Buon viaggio. Mancherai, non solo a me… La Musica ti piange”.

Lo stile di Celso Valli
La cifra stilistica di Celso Valli era l’equilibrio. Le sue orchestrazioni riuscivano a impreziosire la melodia senza mai appesantirla, a dare profondità a una canzone senza togliere spazio all’interprete. Sapeva lavorare tanto con il pop più commerciale quanto con la canzone d’autore, e non si è mai chiuso alle novità. “Non sono un trombone”, disse in un’intervista a Rockol, “sono attento all’innovazione”. Parole che spiegano come abbia potuto restare al centro della scena per oltre quarant’anni, conquistando dischi d’oro, di platino, un Latin Grammy Award e, nel 2006, un Leone d’oro alla carriera.
La sua eredità artistica è immensa: da Canzoni stonate di Gianni Morandi a Come Saprei di Giorgia, da Sally di Vasco Rossi a Resta in ascolto di Laura Pausini. Ma c’è anche la delicatezza di Il mare calmo della sera, che lanciò Andrea Bocelli, e la potenza drammatica di …e dimmi che non vuoi morire, interpretata da Patty Pravo.
Celso Valli ha lasciato il segno non solo per ciò che ha fatto, ma per come lo ha fatto: con discrezione, con maestria e con grande rispetto per la musica. Oggi la musica italiana perde uno dei suoi artigiani più preziosi. Ma le sue note – quelle sì – continueranno a suonare.