Ancora un successo per Annalisa, che con Maschio ha subito debuttato nella top 20 Fimi. Il pubblico ha subito apprezzata la nuova canzone, che però ha fatto storcere il naso ad alcuni. Il ritornello, in particolare, ha tirato in ballo una definizione decisamente pesante: “blasfema”.
Pillon contro Annalisa
Ma cosa dice il ritornello di Maschio? Perché mai Simone Pillon, che di certo non lascia andare alcuna chance di polemica, si è schierato apertamente contro il brano di Annalisa?
“Ma te lo giuro su Maria. L’amore cieco è una teoria. Non parli mai di gelosia, ma io lo so, anche un maschio a volte piange. Se fossi nella tua camicia o anche più giù, mi diresti ‘pervertita’ o peggio, ‘fai tu’. Ma perdona i miei peccati come ha fatto Gesù, come hai fatto con le altre”. Puntuale il tweet, considerando le citazioni illustri: Maria e Gesù.
“La canzone inneggia al cambio di genere, propone di invertire Adamo ed Eva e invoca Gesù e Maria come testimonial del transessualismo. Anche Annalisa prova a rilanciare le vendite con un patetico dileggio del Signore Gesù e della Beata Vergine Maria. Perché attaccano sempre la fede cristiana e non sfottono mai l’Islam? La paura fa 90 anche tra i provocatori blasfemi?”.
Polemiche sul web
Pillon non è l’unico a schierarsi contro Annalisa che, ovviamente, sta ignorando la vicenda. Ha anche condiviso un articolo de La Verità. Si legge di una “stecca” da parte della cantante, che dopo vari successi ha proposto “Maschio, musicalmente riuscitissimo ma che indulge in un gratuito e inutile dileggio della religione, spernacchiando Cristo e la Madonna, in un quadretto di erotismo da recitina. Imbellettato dal solito indigesto predicozzo femminista”.
La verità, però, è che esiste una chiara differenza tra denigrare e citare. Dovrebbe essere ovvio a tutti ma, evidentemente, non è così. Certi personaggi, poi, danno adito a una sezione commenti decisamente surreale.
C’è infatti chi parla di “anima venduta al diavolo”. Un tempo era una ragazza timida, si legge, pudica e con mai indosso un pantalone strappato (che sappiamo essere direttamente connesso al peccaminoso percorso verso gli inferi).
“Conoscevo suo padre”, scrive l’utente, proseguendo: “Si è venduta allo showbusiness che, in cambio di soldi e successo, le ha fatto vendere l’anima al diavolo”. Per fortuna, però, c’è sempre chi è disposto a combattere tutto questo odio ingiustificato con un po’ di sana ironia. Sotto il commento, infatti, ne è apparso un altro: “Ringraziamo il diavolo, allora”.