Paola Cortellesi, “C’è ancora domani”: perché vedere il suo film per le donne

Paola Cortellesi è al suo debutto come regista alla Festa del Cinema di Roma: "C'è ancora domani" è una dedica per tutte le donne

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

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Un dramedy in bianco e nero che mostra l’anima da regista di Paola Cortellesi. E sì, perché l’amatissima attrice romana ha diretto il film d’apertura della Festa del Cinema di Roma, C’è ancora domani, che contiene una dedica speciale. La pellicola, in bianco e nero, è tinta dagli ideali femministi che la rendono unico per tutte le donne. Il suo messaggio è molto chiaro ed è rivolto a tutte quelle che non sono mai state celebrate. Donne, madri, sorelle, nonne che hanno vissuto una vita straordinaria ma lontana dal clamore della notorietà.

Il messaggio di Paola Cortellesi per le donne

“Volevo raccontare la vita di quelle donne che nessuno ha mai celebrato, quelle che, come niente, si prendevano uno schiaffo in faccia dal proprio marito e poi come cenerentole tornavano a lavorare”, ha spiegato Paola Cortellesi, che ha poi spiegato a chi si rivolga il suo primo film da regista: “Storie incredibili di nonne e bisnonne che venivano considerate delle nullità, che nessuno ricorda. Certo c’era anche Nilde Iotti a quei tempi, ma quella era un’eccezione, le donne allora non contavano nulla. Un esempio: mia nonna quando parlava diceva cose sensate, ma chiosava poi così, ‘ma che capisco io?'”.

La Roma che racconta C’è ancora domani è quella del primo dopoguerra ed è qui che si sviluppano le vicende della protagonista, Delia, interpretata proprio da Paola Cortellesi. Lei è mamma di tre figli e moglie di Ivano (Valerio Mastandrea), un uomo violento e dal carattere autoritario. Convivono col suocero Ottorino, interpretato da Giorgio Colangeli, che peggiora il comportamento del figlio con assurdi consigli: “Non devi picchiare Delia così spesso, altrimenti si abitua. Devi picchiarla molto più forte, ma raramente così se ne ricorda”. L’amica fruttivendola (Emanuela Fanelli) diventa la sua unica valvola di sfogo.

Il pensiero diretto ad Anna Magnani

Al centro della sceneggiatura non poteva esserci che lei, Anna Magnani, volto dell’edizione 2023 della Festa del Cinema di Roma che quest’anno si allunga, andando a pareggiare con le grandi manifestazioni internazionali, Cannes su tutte. Il volto dell’attrice premio Oscar è quello della locandina di presentazione dell’evento, ed è a lei che Paola Cortellesi si è rivolta per la stesura della sua sceneggiatura e per il personaggio di Delia: “La Magnani è sempre stata nei nostri occhi, ci muovevamo in un mondo, in una Roma, che poteva essere la sua”.

C’è ancora domani è fortemente incentrato sulla stretta attualità, nonostante l’ambientazione sia molto diversa dall’oggi: “Abbiamo studiato atti processuali recenti sulla violenza alle donne e le dinamiche sono le stesse di allora. Isolare la donna, svilirla e poi usarle violenza. Insomma è chiaro che abbiamo voluto parlare di cose che sono vive ancora oggi come anche il divario di trattamento economico tra uomo e donna”. Con il bianco e nero, invece, ci riporta indietro nel tempo: “Fa parte di come immaginiamo le storie del passato che ci raccontavano”.

E sui ruoli maschili, aggiunge: “Certi personaggi maschili non sono affatto cambiati, sono gli stessi di allora”. Il film è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside di Freemantle e Vision Distribution, società del gruppo Sky. La pellicola è al cinema dal 26 ottobre ed è stato distribuito in 500 copie.