Vialli, l’ultima intervista con Cattelan: “Ho sempre meno tempo per essere un buon padre”

In una delle sue ultime interviste, Gianluca Vialli si è aperto parlando della malattia a cuore aperto e dell'esempio da lasciare alle figlie

Gianluca Vialli ci ha lasciati all’età di 58 anni, dopo aver combattuto la sua battaglia contro un cancro al pancreas.  L”ex calciatore ha lottato fino alla fine, come ha raccontato in una delle sue ultima interviste, quella rilasciata ad Alessandro Cattelan e trasmessa nella sua serie Una semplice domanda, in onda su Netflix. Un’intervista commovente nella quale Vialli si è aperto parlando della malattia a cuore aperto.

Gianluca Vialli, il racconto onesto della malattia a Cattelan

Da quando aveva scoperto di essere stato colpito da un tumore, Gianluca Vialli ha cercato di combattere la malattia con tutte le sue forze, senza arrendersi mai. Si è sottoposto a un intervento e alla chemioterapia, riuscendo a superare una volta il tumore, ma questo si era ripresentato, più aggressivo di prima.

L’allenatore e dirigente sportivo aveva parlato della sua lunga battaglia in un’intervista ad Alessandro Cattelan, una delle ultime rilasciate prima di morire. Il conduttore lo aveva voluto in una puntata della sua serie su Netflix, Una semplice domanda, dove l’ex calciatore si era raccontato a cuore aperto.

Un incontro toccante e commovente, dove Vialli ha parlato con molta onestà delle esperienze difficili che il cancro gli ha messo di fronte, prima fra tutti quella del tempo, che sfugge via inesorabile.

“Se per esempio muori all’improvviso di notte, tante cose rimangono incompiute. Oggi so che ho il dovere di comportarmi in un certo modo nei confronti delle persone, di mia moglie, delle mie figlie perché non so quanto vivrò. Quindi ti dà questa opportunità di scrivere le lettere, di sistemare le cose”.

Nonostante tutto il cancro non gli ha impedito di vivere la sua vita, anzi lo ha spronato a godere di tutti i momenti a sua disposizione e di imparare una grande lezione: “La malattia non è esclusivamente sofferenza – aveva spiegato -. Ci sono dei momenti bellissimi. La malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, ti può spingere anche più in là rispetto al modo anche superficiale in cui viviamo la nostra vita. La considero anche un’opportunità. Non ti dico che arrivo fino a essere grato nei confronti del cancro, però non la considero una battaglia”.

Vialli, il rapporto con i suoi cari e la paura di morire

Nell’intervista a Cattelan Vialli non ha mai nascosto di avere paura della morte, e che la vita con lui non sarebbe stata generosa come per altri. “Cerco di non perdere tempo, di dire ai miei genitori che gli voglio bene. Mi sono reso conto che non vale più la pena di perdere tempo e fare delle str***ate”.

“Fai le cose che ti piacciono e di cui sei appassionato, per il resto non c’è tempo. Siamo qui per cercare di capire il senso della vita e io ti dico: ho paura di morire”, aveva ammesso a Cattelan.

Il suo pensiero però, fino all’ultimo momento, è stato rivolto all’amata moglie e alle figlie Sofia e Olivia:  “Sento di avere meno tempo per essere un buon padre e un esempio per le mie figlie – racconta il campione -. Però mi rendo conto che da parte c’è la paura di perderti e c’è il desiderio di dimostrarti quanto ti vogliono bene. Cerco di essere un esempio positivo, cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva attraverso la quale tu guardi la vita”.