Fiorello l’ha definita “una delle gag più terrificanti della storia della televisione italiana”. Esagerato? Forse sì, ma dobbiamo riconoscere che il balletto di John Travolta sulle note del Ballo del qua qua, portato al successo da Romina Power, è stato certamente il momento più strano di questo Festival di Sanremo.
Alcuni lo hanno definito imbarazzante, altri pensano che si sia scatenata una reazione eccessiva e che in fondo sia stato divertente, ma in questa cornice di ipotesi e commenti è accaduto qualcosa: la Rai ha rimosso il video incriminato impedendone la trasmissione in TV. Tutta colpa di una mancata liberatoria si era detto, ma ulteriori precisazioni sono giunte direttamente dalla terza conferenza stampa del Festival, anche a proposito del presunto caso di “pubblicità occulta”.
John Travolta balla il “Qua qua” ma sparisce il video
Molti utenti social avevano notato già nella serata di ieri come il video incriminato fosse sparito dal profilo Instagram di Viva Rai2… Viva Sanremo, scatenando ulteriore malumore. Si era ipotizzato per bloccare la valanga di commenti negativi (che ancora precipitano inesorabili su Fiorello e la sua gag), poi però si sono aggiunte ulteriori voci che fanno riferimento a una mancata firma da parte dell’attore.
Il sospetto si era diffuso inizialmente per via delle parole di Eleonora Daniele che a Storie Italiane aveva precisato di non poter trasmettere il video del balletto, perché Travolta non avrebbe firmato “nessuna liberatoria”, dandone così il consenso all’utilizzo. E in effetti del video non c’è più traccia, almeno sui canali ufficiali.
Nessuna novità, vi direte, dato che è pratica comune per i grandi artisti non firmare liberatorie, cedendo i diritti per la propria immagine solo in cambio di ingenti somme. “C’è una limitazione di diritti. I diritti erano vincolati e quindi non sono a disposizione le clip. Ha firmato un contratto con una serie di vincoli sui diritti. Diritti vincolati alla diretta”, così ha liquidato la questione la vice-direttrice del Prime Time, Federica Lentini, durante la terza conferenza stampa del Festival.
La Rai smentisce le indiscrezioni sul cachet di Travolta
Se la rimozione del video ha fatto discutere, non è stata da meno proprio la questione relativa al cachet dell’attore. Secondo alcune indiscrezioni gli sarebbe stata data una profumata somma – addirittura 500.000 euro – ma i vertici della Rai e lo stesso Amadeus hanno provato a fare chiarezza.
Il direttore artistico ha risposto con assoluta certezza: “Mi sono divertito tantissimo, ma questo è un parere personale. John Travolta è stato avvisato di tutto quindi nessun ‘tranello’, non è stato costretto a fare nulla. Di tutto quello che è accaduto sul palco era a conoscenza e lo aveva condiviso. Sapeva esattamente tutto”. Poi ha aggiunto: “È stato Travolta a contattarmi e a dirmi che aveva piacere di venire al Festival, ho detto di sì, il tutto è avvenuto non molti giorni fa e gli abbiamo detto che avremmo voluto giocare con lui. Tutto molto sereno e io ho trovato tutto molto divertente“.
Per la “gag terrificante“, come l’ha chiamata Fiorello a Viva Rai2… Viva Sanremo, non solo l’attore era in totale accordo, essendo a conoscenza in anticipo di quanto sarebbe accaduto, ma non ha percepito un vero e proprio cachet se non un “piccolo rimborso spese della Rai”. “Non c’è stato nessun accordo di carattere commerciale con Travolta, c’è stato un accordo solo editoriale – ha precisato il direttore Intrattenimento Prime Time, Marcello Ciannamea -. Sul tema scarpe assolutamente non c’è nessun tipo di accordo di carattere commerciale [così ha smentito la questione della presunta pubblicità alle calzature di cui è testimonial, spesso inquadrate durante la performance, ndr]. Il compenso è stato un rimborso spese basso, altro non c’è da parte della Rai”.
Alle domande sempre più incalzanti dei giornalisti, insoddisfatti delle risposte ricevute, Amadeus ha infine ceduto alla tensione, rispondendo in modo piuttosto piccato: “Parliamo di Allevi, dei ragazzi di Mare Fuori, non di Travolta venuto a rimborso spese che ci ha ripensato all’ultimo – ha ribadito con forza il direttore artistico -. Se sul momento non gli piaceva più la gag non è colpa mia che non gliel’ho proposto. (…) Non è successo niente di grave“.