La magia della Laguna non si spegne mai, e il tappeto rosso della settima serata del Festival del Cinema di Venezia alterna ancora una volta look, sorprese e scelte più o meno azzeccate. Dal glicine sognante al nero più sensuale, passando per l’animalier, il gold opulento e gli spacchi audaci, abbiamo raccolto le presenze più chiacchierate e dato i nostri voti in pieno stile “pagellone”.
Ogni look racconta una storia, ogni dettaglio – un ricamo, una trasparenza, una scelta di colore – diventa un piccolo slancio di personalità. Il tappeto rosso veneziano è un fenomeno di costume che usa la moda come un teatro a cielo aperto. Il glamour si fa spettacolo e il rischio, quello di mostrarsi proprio come si è davvero, può trasformarsi facilmente in successo. Abbiamo osservato attentamente ogni look e, proprio come fareste voi, assegnato voti e commenti: chi ha brillato, chi ha osato, chi ha rischiato… e chi, invece, ha sbagliato. Ma com’è andata quest’ennesima serata da sogno?
Eva Herzigova eterna, voto: 9
La supermodella non delude mai. Nero profondo con dettagli metallici a foglia che scolpiscono la silhouette di Eva Herzigova, e sandali gioiello open toe a spezzare la solennità di un look che ha fatto davvero la differenza in questo settimo red carpet. Eva è la prova vivente che il tempo per certe donne scorre più lentamente. Raffinata, magnetica, senza strafare. Quasi da lode: il vestito è in velluto d’archivio Trussardi del 1986.
Rebecca Marder eterea come il cielo, voto: 8
Azzurro cielo, satin e un lungo fiocco che sfiora la vita. Rebecca Marder porta sul red carpet una ventata di freschezza. Il suo chemisier con fondo aperto è la sintesi perfetta tra modernità e classe francese. Non solo bella, ma centrata, originale e chic. Una delle più azzeccate di questa edizione, in cui a dominare è stato il nero più profondo. Un po’ di luce, sfiorata dal timido sole che ha scaldato il Festival di Venezia in queste giornate incerte di fine estate.
Eva Murati finalmente una scollatura, voto: 8
Total black, scollo profondissimo e silhouette minuta ben valorizzata: Eva Murati punta tutto sull’essenziale. Il rischio di scivolare nel banale c’era, ma la misura salva l’insieme. Il risultato? Gradevole, lineare, senza sorprese ma con equilibrio. Siamo di fronte a una delle poche scollature della serata, in cui i look sono stati in gran parte misurati e senza particolarità. A cominciare dai colori, talvolta declinati nella medesima tonalità (vedasi il glicine).

Floriana Gentile sfoggia un sicuro animalier, voto: 7,5
Animalier tradizionale, senza compromessi, taglio obliquo che slancia, décolleté in evidenza e accessori azzeccati (minibag e maxi zeppa). Floriana Gentile non teme di osare e questo le vale punti extra. Non è un look universale, anzi: può non piacere a tutte. Ma la sua personalità domina il tappeto rosso. Brava, coraggiosa, felina.
Cristina Chiabotto romantica in glicine, voto: 7
Una fata turchina scesa direttamente dalla fiaba: Cristina Chiabotto sceglie un abito glicine con pizzi e merletti, luminoso quanto il suo sorriso. L’effetto è etereo, ma quell’orlo sollevato — complici altezza e vento — rovina un po’ la perfezione. Azzeccata invece la scelta di portare i capelli raccolti, con un’acconciatura che incornicia il suo volto bellissimo da vera Miss. Elegante, sì, ma non impeccabile. Promossa, con riserva.
Michela Persico l’unica in arancio, voto: 7
Arancio total look, satin lucido e linea a sirena: Michela Persico si presenta come una diva. Il décolleté è valorizzato, il ventre piatto in mostra e di profilo fa la sua perfetta figura, e l’attitudine è quella giusta. Il problema? Il colore, che con l’abbronzatura fresca non le rende giustizia. Bella sì, ma non al massimo del suo potenziale.

Alejandra Dominguez Gila – Voto: 7,5
Fiori neri su base beige, mantella fluida e clutch trasparente: un insieme che sulla carta poteva sembrare azzardato, ma sul red carpet funziona. Alejandra Dominguez Gila convince grazie al portamento e allo sguardo magnetico, quasi imbronciato, aiutato di certo dalle folte sopracciglia in stile Cara Delevingne che le donano parecchio. Non è tra le più memorabili, ma ha firmato un’apparizione elegante e insolita.
Clizia Incorvaia sposa perduta, voto: 7
Con una rosa in mano e una cascata di fiori applicati sulla gonna (o meglio, sullo strascico), Clizia Incorvaia porta un look pensato per stupire. Bianco e carminio in contrasto, un abito che è dichiarazione d’amore e di stile. Non è mai banale, non è mai seconda a nessuno: l’influencer sa come attirare i riflettori, e lo fa con coerenza.
Tatiana Luter ninfea in timido lilla, voto: 6,5
Un bustier decorato come uno stagno fiorito, trasparenze audaci e una gonna lilla, di tulle come una principessa, che punta tutto sul romanticismo. L’idea è interessante, il coraggio da apprezzare, ma l’effetto vedo-non-vedo stona con l’intero ensemble. Un look che divide: o lo ami, o lo bocci. Noi stiamo nel mezzo.

Angela Ismalios sbaglia col bicolor, voto: 6
Un abito a sirena bicolor con coda in taffettà avorio, stile “sirena d’altri tempi”. Carina l’idea, meno l’effetto finale: i volumi comprimono un po’ la figura, rendendola meno slanciata. La chioma sciolta e naturale è in linea con il trend, ma non salva l’insieme. Un look corretto, ma senza guizzi.
Isis Valverde non si nega nulla, voto: 6
Gold lamé fasciante, boa bianco di piume, collane di perle stratificate: Isis Valverde è il quanto, quanto, quanto fatta donna. Avrebbe potuto sembrare eccessiva, e invece la sua naturale eleganza tiene tutto in equilibrio. Una regina glamour che porta varietà su un red carpet a volte troppo prevedibile. Applausi.

Jak Bueno ricama le trasparenze, voto: 8
Compito svolto con sicurezza. L’abito lungo con doppi spacchi è un esercizio di geometria che slancia senza scadere nell’eccesso, mentre i ricami argento aggiungono preziosità senza appesantire.
Le trasparenze? Una trappola potenziale, ma gestita con maturità sartoriale. Risultato: un equilibrio elegante tra sensualità e misura. Brava, promosso il coraggio con merito.