Gianni Morandi entra in studio accolto da una standing ovation. L’abbraccio con Maria De Filippi è quello di due vecchi amici che si ritrovano, ma questa volta non è lui a chiamare: qualcuno ha scritto a C’è posta per te e, nella puntata andata in onda il 15 marzo, Maria ha invitato lui. Qualcuno che ha una storia da raccontare e delle scuse da fare.
La storia di una figlia che chiede perdono
La protagonista è Rita, una figlia che, vivendo lontano dai suoi genitori, ha finalmente compreso quanto abbiano fatto per lei. Chilometri e chilometri di distanza le hanno aperto gli occhi su sacrifici che prima sembravano scontati. Ricorda la loro piccola casa data dalle Ferrovie dello Stato, le pareti coperte di muffa che il padre ridipingeva ogni mese, il rumore del treno che scandiva le loro giornate e la stufa a legna che solo lui sapeva accendere. E ricorda anche quel giorno in cui, leggendo la parola “aiuto” su un pacco di pasta, ha capito che i soldi non bastavano mai, nonostante suo padre facesse mille lavori diversi e sua madre si desse da fare come lavapiatti e donna delle pulizie.
Per anni ha negato a sé stessa la realtà: essere nata in una famiglia povera la faceva vergognare. A scuola si sentiva diversa, invidiava i compagni con zaini nuovi e vestiti alla moda. Il suo modo di reagire? Testardo e capriccioso. Quando il padre le diceva che avrebbe cambiato il suo zaino solo quando si fosse rotto, lei lo gettava a terra, ci camminava sopra, lo lanciava dal cavalcavia. Quando i soldi non bastavano per la gita scolastica, si arrabbiava. Quando gli amici la invitavano al cinema e suo padre non poteva darle i soldi per il biglietto, faceva i capricci. Non vedeva, non capiva.
Eppure, loro erano sempre lì, presenti, amorevoli. Se i soldi non bastavano per il cinema, il padre faceva il doppio turno nei campi per comprarle almeno un paio di scarpe nuove ogni inverno. Se la chiesa donava vestiti, la madre trovava il modo di addolcire la pillola, facendo sembrare tutto un normale pomeriggio di shopping. Quando la notte faceva freddo, abbassava le tapparelle e spediva tutti sotto le coperte per scaldarsi a vicenda.
Ora, da madre, ha capito. Capisce i sacrifici, la pazienza, l’amore che i suoi genitori le hanno sempre donato senza chiedere nulla in cambio. E il senso di colpa la divora. “Vi sareste meritati una figlia migliore di me” dice, con la voce rotta dall’emozione. “Ma vi giuro, non lo sarò più”.
Gianni Morandi, la commozione e la musica
Gianni Morandi, che fino a quel momento si era nascosto con discrezione, è commosso. “Mi sono rivisto un po’ nella mia infanzia” ammette. “Anche noi non avevamo molto, mio padre andava al mercato a fine giornata per prendere a pochi soldi quel che restava: patate, mele… E mia madre, d’inverno, lavava i panni alla pozza comunale con le mani gelate”. È un racconto che sa di passato e di presente, di sacrifici che si ripetono di generazione in generazione.
Ma questa storia ha un lieto fine. I genitori della protagonista hanno trovato una stabilità, una casa con i caloriferi, un lavoro sicuro. E lei, con il cuore in mano, ha deciso di fare loro un regalo speciale. “Guardate la scala, perché c’è qualcuno che canta da una vita per voi”.
Ed ecco Morandi che, con la sua chitarra, intona “Uno su mille ce la fa”. La commozione è palpabile, le lacrime scendono, ma questa volta sono di gioia. Poi, per alleggerire il momento, Morandi tira fuori il suo spirito da intrattenitore: lancia qualche battuta, scherza con Maria De Filippi e con i genitori della protagonista, strappando sorrisi tra il pubblico.
Prende di nuovo la chitarra e, con il suo stile inconfondibile, regala un medley delle sue hit più celebri, da “Fatti mandare dalla mamma” a “Se perdo anche te”, fino a “Uno su mille ce la fa”. Il pubblico accompagna con il battito delle mani, l’atmosfera si scalda e l’emozione si trasforma in festa.
La lettera, le scuse, la musica: tutto si fonde in un unico grande abbraccio familiare, sotto lo sguardo di un’Italia che, davanti alla Tv, ritrova un pezzo della propria storia.