Belve, le pagelle della terza serata: Bruganelli tagliente (8), Canalis nostalgica (7,5), Volo disarmante (8)

Sonia Bruganelli, Elisabetta Canalis e Fabio Volo si raccontano a Belve: tra sincerità, ironia e provocazioni, una serata di confessioni imperdibili

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 4 Dicembre 2024 06:00

Interviste che mescolano ironia e sincerità, confessioni che sorprendono, battute che destabilizzano. Francesca Fagnani torna con il suo Belve per una serata che mette a nudo tre protagonisti d’eccezione. Sonia Bruganelli affronta con schiettezza temi personali e professionali, rivelando lati meno noti di sé. Elisabetta Canalis si muove tra nostalgia e leggerezza, aprendo spiragli sul passato e sul presente. Fabio Volo, infine, offre il suo consueto mix di riflessioni pungenti e ironia, raccontando una carriera vissuta sempre in equilibrio tra provocazione e autenticità. Un viaggio tra confessioni e contrasti, che merita di essere raccontato.

Sonia Bruganelli, schiettezza e autoironia a Belve. Voto 8

Sonia Bruganelli non si smentisce. Tagliente, autoironica e mai banale, si è lasciata alle spalle il personaggio per raccontare se stessa. Nel dialogo con Francesca Fagnani, ha affrontato tutto: dalla sua immagine pubblica al rapporto con Paolo Bonolis. “Sono stata e sono tutt’oggi sul lavoro una donna molto decisa e molto diretta“. Una definizione sicuramente diretta e forte, ma che nasconde un lato intimo e riflessivo.

Sul tradimento, tema delicato, Sonia sorprende per sincerità: “Io gliel’ho detto quando ci siamo separati. Potevo non farlo, ma ho voluto farlo“. Un colpo diretto, difficile da incassare, ma per lei necessario: “Non ho lasciato cose non dette, non l’ho lasciato con il dubbio”.

E poi c’è il racconto di una maternità vissuta come ancora emotiva. Parlando della figlia Silvia, Sonia si commuove: “Io mi metto a dormire con lei perché parlo con lei e lei parla con me. Mi dà un senso di importanza, mi rifà tornare alle priorità delle cose”.

L’esperienza a Ballando con le Stelle, invece, si è trasformata in un’arena di polemiche: “Pensavo che il miglioramento nel ballo interessasse, ma erano le polemiche e il botta e risposta con la giuria a fare il vero show“. Un’intervista che alterna schiettezza e leggerezza, confermando una personalità capace di tenere la scena. Voto 8 per la sincerità.

Elisabetta Canalis, ironia e nostalgia. Voto 7,5

Elisabetta Canalis torna a Belve con il suo mix inconfondibile di ironia e schiettezza. Dal passato con George Clooney, “l’uomo che mi ha insegnato che si può amare una persona che ti ama”, agli episodi sopra le righe come l’incidente con l’auto di Bobo Vieri, l’ex velina non risparmia dettagli. “Era luglio, non riuscivo a prendere sonno”, racconta ridendo di un gesto impulsivo ormai archiviato (quello di sfregiargli la macchina). Ma non c’è solo leggerezza: il ricordo della nonna, persa alla vigilia del suo Sanremo, fa emergere una Canalis più intima e malinconica.

Il momento più delicato riguarda la rottura dell’amicizia con Maddalena Corvaglia. “Sono cose che succedono, che rimarranno tra di noi”. Una porta chiusa ma non serrata. Elisabetta riconosce l’importanza di quella relazione: “Maddalena per me rappresenta un periodo importante della mia vita, le voglio un bene dell’anima”. Un distacco che, forse, ha giovato a entrambe: “Forse non facevo bene a lei, e lei non faceva bene a me”.

Tra nostalgia, episodi fuori dagli schemi e l’amore per la figlia Skyler, Elisabetta si racconta autentica, confermando che dietro la patina glamour c’è molto di più. Voto 7.5 perché non ha raccontato chi imita Tiziano Ferro.

Fabio Volo, il fascino del caos. Voto 8

Fabio Volo è una “belva” atipica: riflessivo, ironico e disarmante nella sua onestà. “Non sono più né un guerriero né una belva,” ammette, paragonandosi a Ulisse: “L’uomo che torna a casa, che si chiede chi è e quanto vale.” Il racconto della sua infanzia è un colpo allo stomaco: i debiti del padre, le umiliazioni subite, i “missili” — assegni necessari per sopravvivere.

Sul successo e le critiche, Fabio sfodera la solita ironia. “Non è tanto ciò che scrivo, ma i 9 milioni di copie vendute e le 24 lingue nel mondo che fanno arrabbiare.” A chi lo definì “un gradino sotto i bigliettini dei cioccolatini,” risponde caustico: “Tra l’altro poi li ho fatti, i cioccolatini, con le frasi sopra. Sono cresciuto, ora sono al loro livello.”

Creativo e caotico, Fabio confessa: “Quando sono nella fase creativa non mi lavo per giorni, ma alla fine profumo sempre.” Con un mix di humor e autenticità, si prende gioco delle aspettative del pubblico: “Quando presento un libro dico che sono un attore, quando faccio un film dico che scrivo libri. Meno aspettative, più libertà.” Uno showman nato, che sa come tenere banco senza mai prendersi troppo sul serio. Voto 8.