Amore e sesso online: 3 consigli per vivere una relazione virtuale

I lockdown hanno sdoganato nuove forme di incontro tra persone, soprattutto online. Le relazioni e la sessualità virtuali sono oggi realtà: ecco di cosa si tratta e i consigli per viverle al meglio

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

C’è chi aspetta il colpo di fulmine facendo jogging al parco, alla cassa in negozio o attraversando la strada, e sono le intramontabili e nostalgiche romantiche. Poi c’è chi sta al passo coi tempi e, soprattutto in tempi di lockdown e spostamenti limitati, ha deciso di provare a conoscere persone virtualmente. Qualcuno le ha chiamate le relazioni dalla spunta verde, e forse ormai sono passate anche quelle. Di fatto, va ammesso che le relazioni di oggi sono molto diverse rispetto a quelle di soli pochi anni fa. Vanno sfatati alcuni miti e anche date le giuste rassicurazioni (e raccomandazioni). Abbiamo chiesto a Marvi Santamaria, esperta di dating online e organizzatrice del Festival delle Relazioni Digitali (7 e 8 maggio, in streaming ad accesso gratuito), durante il quale esperti/e di vari settori si interrogano su questa nuova normalità iperconnessa che stiamo vivendo.

Relazione virtuale: cioè?

Facciamo subito un passo indietro, per capire di cosa stiamo parlando. “Potremmo dire che la relazione virtuale è quella che si svolge nel mondo virtuale, ovvero non offline. Non per questo però è meno reale, in quanto l’interazione tra persone mediata dal digitale è comunque umana e sensibile. Dietro alle tastiere ci sono persone in carne ed ossa e con sentimenti autentici, che spesso purtroppo lo schermo dello smartphone porta a de-umanizzare. Dall’altra parte la non vicinanza rende più sciolte anche le persone timide o rischia di far passare come innocui comportamenti che dal vivo non avremmo accettato”.

Relazioni che cambiano

“Negli ultimi anni -ci spiega Marvi Santamaria- si è assistito a un progressivo sdoganamento, per fortuna, di modalità diverse di conoscere persone. Prima fra tutte quella delle app per incontri, che in realtà sono sul mercato italiano da più di un decennio ormai. Sebbene persistano ancora dei pregiudizi sul fare nuove conoscenze online, il digitale è sempre più pervasivo sulle nostre vite. Possiamo dire che con l’avvento del digitale il panorama delle relazioni è diventato più complesso, in senso positivo, perchè sono state ampliate le possibilità di conoscenza e agevolata la diversificazione; e in senso negativo laddove si fa un uso nocivo del mezzo digitale, basti pensare a fenomeni di dipendenza tecnologica o di cybermolestie”.

La spinta del lockdown

Sicuramente l’isolamento forzato dei due anni di lockdown, con limiti ad uscire e frequentare luoghi per la socialità ha dato una grande spinta e convinto diverse persone a spostare gli incontri su un piano virtuale. “L’esplosione digitale portata dalla pandemia ha contribuito certamente a “normalizzare” il fenomeno delle relazioni online”, continua l’esperta, che proprio lo scorso anno, in piena crisi della fisicità, ha deciso di valorizzare benefici e possibilità delle relazioni digitali in un festival dedicato. “Le stesse app per incontri hanno dovuto aggiuntere funzionalità in corsa col primo lockdown, come ad esempio la possibilità di effettuare videochiamate dentro le app, tanto da dar vita a un nuovo fenomeno chiamato “virtual dating”: gli appuntamenti dal pub si sono spostati in videochiamata”.

Selezione e sincerità

Ma la virtualità non rende la cosa meno seria, anzi. “La pandemia ha influito sulle aspettative di chi cerca incontri. Secondo una recente ricerca del sito d’incontri Meetic, ad esempio, c’è un maggior bisogno di sincerità e fiducia nelle relazioni”. Non si ha voglia di perdere tempo, quindi meglio arrivare al dunque. “Inoltre con la pandemia c’è stato un ritorno dello slow dating, ovvero un approccio più lento alle conoscenze online. Questo significa scrupolose selezioni e chat più lunghe (secondo il 77% dei single intervistati), per poi passare a vedersi di persona. Il 69% delle persone infatti vuole incontrarsi presto se scocca la scintilla online, senza particolare timore nel passare all’incontro dal vivo”.

I limiti li decidiamo noi

“Il tema dei limiti è cruciale nelle relazioni digitali -continua Santamaria- poichè l’online richiama come suo specchio l’offline e spesso le dimensioni si compenetrano. I confini sono soggettivi nella misura in cui sono le parti chiamate in causa a stabilire cosa sta bene e cosa no in una relazione virtuale.
Sicuramente il digitale, e ad esempio le dating app, offrono diversi benefici: fanno ottimizzare il tempo e lo spazio perché seduti comodamente sul divano grazie allo smartphone possiamo avere accesso a innumerevoli opportunità di conoscenza e connessione con persone di nostro interesse. Inoltre, eliminando il dubbio del rifiuto dal vivo, il mezzo digitale agevola la fase di rottura del ghiaccio per approcciare virtualmente qualcuno che ci piace”.

Empatia e intuito

Lo scambio può iniziare come un gioco, ma l’intenzione normalmente è quella di conoscere persone da incontrare presto dal vivo e con cui magari costruire un qualche tipo di relazione. “Non essendoci limiti universali, è delicato barcamenarsi nelle relazioni online. È necessario mettere in campo altre competenze per capire chi c’è oltre lo schermo: prima fra tutte l’empatia.
La comunicazione (online e offline) diventa allora centrale nella relazione, proprio per garantire che le regole siano chiare alle persone che interagiscono tra loro”. Attenzione però a non confondere i piani e le responabilità: “purtroppo in Italia siamo ancora lacunosi rispetto a educazione sessuale, affettiva e digitale. Spesso si finisce per demonizzare gli strumenti quando la verità è che non abbiamo ereditato libretti d’istruzione per farne un uso consapevole e rispettoso”, conclude l’esperta.

Sessualità virtuale

La relazione procede negli scambi e i corpi si mettono in movimento. Che succede alla sessualità quando lo scambio avviene su un piano virtuale? “Come per le relazioni, anche la sessualità può essere virtuale e si svolge tramite intermediazione digitale. L’esempio più lampante è il sesso virtuale, in videochiamata ad esempio, o il sexting, che riguarda lo scambio di messaggi con finalità erotica”. C’è chi storce il naso, ma bisogna cercare il andare oltre il giudizio. “Questi sono mezzi e pratiche che in quanto tali non nascono come positivi o negativi: come ogni mezzo è l’utilizzo che se ne fa a determinarne le conseguenze piacevoli o nocive. Purtroppo, spesso anche nelle campagne di sensibilizzazione ai più giovani, si tende a demonizzare il digitale perdendosi questa importante specifica relativa al tipo di utilizzo. Lo stesso sexting è una pratica erotica che, se attuata nel consenso delle parti, è un’opportunità potente per esplorare la sessualità. Chiaramente senza benestare delle parti può portare alla condivisione non consensuale di materiale intimo (più conosciuta come revenge porn, anche se il termine è improprio) e svariate forme di violenza e non rispetto, proprio come avviene nelle pratiche più tradizionali”.

I 3 consigli per conoscersi, provare piacere e divertirsi online

Vediamo allora quali sono i tre consigli per vivere una relazione e una sessualità virtuale.

  1. Per quanto il mezzo digitale possa spingerci verso la costruzione di una identità “filtrata”, il consiglio è di porsi in maniera autentica fin dall’inizio poichè dal vivo le bugie poi avranno le gambe corte, ma soprattutto se ci cominciamo a ingabbiare in personaggi o copioni precostituiti facciamo del male a noi stessi/e e a chi incontreremo e la relazione partirà già fallata.
  2. Allenare la propria consapevolezza. Da un lato va bene stare nel gioco virtuale per trarre beneficio dalla sua dimensione ludica, ma dall’altro non dimenticare che si gioca coi sentimenti delle persone. Siamo esseri umani oltre gli schermi.
  3. Sfruttare il virtuale per sperimentare strade inesplorate usando a proprio vantaggio il grado di (dis)inibizione. Possiamo usare ad esempio le dating app come una opportunità per conoscere meglio noi stessi/e e altre persone anche molto diverse da noi, accogliendo la ricchezza della diversità e dell’uscire fuori dalle nostre solite cerchie sociali.