Tac orecchio: a cosa serve

La TAC dell'orecchio è un esame diagnostico che utilizza raggi X per creare immagini dettagliate delle strutture interne dell'orecchio, utili per identificare anomalie o danni

Foto di Ivan Shashkin

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

Pubblicato: 24 Aprile 2024 10:16

La così chiamata, in campo clinico, “Tomografia Assiale Computerizzata” è una metodica digitale, in cui attraverso l’utilizzo dei raggi X si possono ricostruire e quindi avere immagini non solo sul piano assiale, ma su ogni piano. Nel caso dell’orecchio, la Tac all’orecchio serve a studiare e valutare le strutture ossee dell’apparato e nervose dell’angolo ponto-cerebellare, se il paziente non può eseguire la “Risonanza Magnetica Nucleare.

Per eseguire questo esame, è necessario che il paziente si sdrai sul lettino, in posizione supina. La testa è posizionata sopra uno specifico supporto in moda da permettere la sua corretta immobilizzazione e posizionamento.

A cosa serve la Tac all’orecchio

In caso di particolari patologie legate alla parte ossea dell’orecchio e alla strutture nervose dell’angolo ponto-cerebellare, allora può essere necessario sottoporsi all’esame della Tac all’orecchio. E questo soprattutto se il paziente non può eseguire una Risonanza Magnetica Nucleare.

La mastoidite: patologia della parte ossea dell’orecchio

La mastoidite, ad esempio, è una delle patologie legate alla parte ossea dell’orecchio, che può portare a richiedere una Tac. Si manifesta generalmente quando un’otite media acuta non curata o trattata in modo non consono, si estende dall’orecchio medio all’osso circostante: la mastoide (o processo mastoideo).

Ma cosa causa una mastoidite? Questa particolare infezione è causata di solito da batteri pneumococcici. Con l’introduzione dei vaccini coniugati antipneumococcici, si sono limitate le infiammazioni legate a questa tipologia di batteri e la mastoidite ormai non è più così comune. Tuttavia, se non curata con una terapia adeguata, può causare sordità, infezione del sangue (sepsi), infezione dei tessuti che rivestono il cervello (meningite), ascesso cerebrale e addirittura può portare alla mortenei casi più critici.

TAC all’orecchio si usa anche nei traumi cranici. È comunemente eseguita per valutare lesioni dell’orecchio interno, del canale uditivo e delle ossa circostanti. Può essere utile anche durante il monitoraggio post-operatorio: dopo interventi chirurgici all’orecchio, come la mastoidectomia o la rimozione di tumori, la TC può essere eseguita per valutare la guarigione e identificare eventuali complicanze post-operatorie.

Come prepararsi alla TAC all’orecchio

La TAC all’orecchio può essere eseguita con o senza mezzo di contrasto. Quest’ultimo generalmente in forma liquida contiene dello Iodio che viene iniettato attraverso una vena dell’arto superiore a volte a livello della piega del gomito, altre a livello della mano. Nel primo caso, se eseguita con mezzo di contrasto, il paziente deve rispettare il digiuno almeno sei ore prima del controllo. Nel secondo, invece, non è prevista alcuna preparazione che preceda la visita.

Al paziente, in caso di esame con mezzo di contrasto, verranno prescritti anche alcuni esami del sangue per fornire informazioni importanti e utili, in merito alla funzionalità epatica e renale. Gli esami del sangue richiesti possono includere l’analisi di creatinina e urea. In casi particolari, si potrebbero richiedere anche altri esami.

A cosa serve il mezzo di contrasto

Il mezzo di contrasto accennato sopra, una volta iniettato, percorre le vene e le arterie del nostro corpo per finire negli organi e nei tessuti. Con lo iodio, che assorbe le radiazioni, il mezzo di contrasto permette di evidenziare e differenziare arterie, vene, linfonodi e in generale impregnazioni anomale. Ad esempio le formazioni benigne o maligne.

Come per la Tac all’orecchio, generalmente per poter svolgere esami con mezzo di contrasto, è assolutamente necessario portare con sè il consenso informato compilato insieme al proprio medico. In alcuni casi il mezzo di contrasto iodato viene somministrato anche attraverso la bocca del paziente. Ad esempio nella colonTAC o in alcuni studi dell’addome.

Come funziona la Tac all’orecchio

Per eseguire la Tac all’orecchio, si utilizza una sorta di grande lavatrice completamente aperta, al cui interno scorre il lettino mobile. Il paziente dovrà sdraiarsi supino sul lettino mobile con la testa poggiata su un supporto idoneo. È importante restare completamente immobili, come sarà indicato dagli specialisti al momento della visita e questo per consentire l’ottenimento di immagini di ottima qualità. Il paziente viene poi introdotto in un tubo radiogeno che emette raggi X e gli ruota intorno continuamente. L’esame della Tac all’orecchio di solito dura una decina di minuti.

Chi può effettuare la Tac all’orecchio

Visto che questa tipologia di esame richiede l’impiego di radiazioni elevate, è limitata nei bambini e mai eseguita nelle donne in gravidanza.

Ci sono rischi?

No, la Tac all’orecchio è assolutamente indolore. E questo sia che si utilizzi il mezzo di contrasto sia in caso contrario. Solo nel primo caso, il paziente avvertirà una sensazione di calore in seguito all’iniezione del farmaco endovena.

Se una persona ha un’allergia al contrasto utilizzato durante una tomografia computerizzata o altri esami di imaging medico, può verificarsi una reazione allergica. Le reazioni allergiche al contrasto possono variare da lievi a gravi e possono includere: rash cutaneo, prurito, palpitazioni, nausea e vomito. In casi estremamente rari, una reazione allergica grave nota come anafilassi può verificarsi.

Cosa succede se ho un’insufficienza renale?

Questo inconveniente è valutato direttamente dal medico radiologo, che deciderà in base al grado di insufficienza specifica. Le soluzioni più adottate sono di solito l’utilizzo di un particolare mezzo di contrasto, l’esecuzione dell’esame senza o lo svolgimento dello studio con altra metodica, come ad esempio con ecografia o risonanza magnetica.

Fonti bibliografiche: