Sintomi vasomotori in menopausa, perché nascono e quanto ne sanno le donne

L'informazione sulla menopausa c'è, anche se spesso è superficiale. Invece, sono note scientificamente le cause delle vampate di calore e della sudorazione eccessiva

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 19 Febbraio 2025 10:43

Più di una donna su due pensa di conoscere abbastanza la menopausa. Ma sostanzialmente si “accontenta”. E comunque va in cerca di punti di riferimento. Insomma, l’informazione sulla menopausa c’è (il 56% delle donne ritiene di essere sufficientemente informata), ma rimane superficiale e veicolata dall’esperienza di amiche, familiari (74%), siti internet (62%) e dialogo con il ginecologo (65%) o con il medico di famiglia (39%).

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine “La menopausa nella vita delle donne” promossa da Fondazione Onda – Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna e Genere a cura di Elma Research, per indagare il vissuto e la percezione che le donne associano alla menopausa, capire le aspettative e i timori generati da questa condizione e individuare l’impatto dei sintomi, in particolare vampate di calore e sudorazioni eccessive, sulla qualità della vita.

Il peso dei disturbi

Stando a quanto emerge dalla ricerca le donne desidererebbero un appoggio e un coinvolgimento maggiori da parte dei medici e del farmacista. Anche perché la maggior parte delle donne vive la menopausa come portatrice di cambiamenti, in primo luogo fisici: una donna su due accusa vampate di calore e sudorazioni notturne che nel 54% dei casi sono di grado moderato-severo e si accompagnano ad altri sintomi, tra cui disturbi del sonno, aumento di peso, stanchezza.

Nonostante l’impatto negativo che le vampate di calore e le sudorazioni eccessive, i cosiddetti sintomi vasomotori, hanno sulla qualità di vita, una donna su due non cerca soluzioni né assume alcuna terapia per prevenire o far fronte a questa sintomatologia (solo il 55% delle donne con sintomi severi ricorre a qualche soluzione e solo il 40% tra quelle con sintomi moderati) che può perdurare per anni pregiudicando la salute generale della donna.

“Il vissuto che emerge dall’indagine è un senso di solitudine che viene percepito dalla donna insieme a una scarsa propensione ad assumere terapie per fronteggiare la sintomatologia – segnala Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. Credo sia veramente importante incrementare la sensibilizzazione sui sintomi e sulle implicazioni della menopausa, che spesso sono dati per scontati dai medici e sui quali la donna è reticente a parlare e chiedere.

Bisogna stimolare il dialogo tra medico e donna affinché quest’ultima si senta meno sola. Bisogna lavorare in rete e sensibilizzate le figure mediche, in particolare ginecologo e medico di medicina generale, perché indaghino in modo approfondito la sintomatologia durante una visita e l’impatto che questi disturbi hanno sulla vita della donna per supportarla maggiormente e colmare il bisogno di conoscenza sulle possibili soluzioni da attuare. Oggi una donna di 50 anni ha davanti a sé un’aspettativa di vita di almeno trent’anni e deve imparare a convivere al meglio con questa condizione, che è un passaggio naturale, ma per alcune è molto impattante”.

Come nascono e si affrontano i sintomi vasomotori

Vampate di calore e sudorazioni eccessive e spesso notturne, o sintomi vasomotori, dovrebbero essere vissute dalle donne in maniera meno fatalista. Anche perché con il consiglio del medico è possibile gestirli, anche perché se ne conosce la causa.  E oggi è conosciuta scientificamente la causa scatenante.

Cosa è cambiato nella conoscenza grazie alla ricerca? Storicamente, si credeva che la menopausa e i sintomi vasomotori fossero il risultato della sola diminuzione degli estrogeni. Tuttavia, i progressi scientifici hanno migliorato la comprensione del ruolo di specifiche vie neuronali nell’ipotalamo, la parte del cervello che regola la temperatura corporea, nel causare questi disturbi.

Prima della menopausa, il corpo di una donna ha un equilibrio di estrogeni – ormoni prodotti principalmente dalle ovaie – e neurochinina B (NKB), una molecola segnale cerebrale e vasodilatatore. Il corpo si basa in parte su questo equilibrio per mantenere sotto controllo il suo termostato interno. Durante la menopausa, i livelli di estrogeni e NKB diventano sbilanciati, facendo sì che l’ipotalamo segnali al corpo che è caldo anche quando non lo è, scatenando vampate di calore e sudorazioni notturne per raffreddarsi.

Cosa si può fare per affrontare questi problemi? In primo luogo occorre partire dallo stile di vita. Ci sono molti accorgimenti legati allo stile di vita che le donne possono adottare per gestire i sintomi vasomotori. Può aiutare vestirsi a strati, gestire il peso e smettere di fumare.

Sul fronte dei trattamenti, poi, il ginecologo può indicare caso per caso ciò che è maggiormente indicato. Le terapie vanno dalla terapia ormonale sostitutiva (HRT o HT o TOS) fino a cure non ormonali, che aiutano a ripristinare l’equilibrio nel centro di controllo della temperatura che si trova nel cervello, ovvero l’ipotalamo.

Cosa possono comportare i sintomi vasomotori

La mancanza degli ormoni che si verifica con la menopausa comporta conseguenze di ordine fisico e si accompagna alla comparsa di sintomi da privazione, di cui i più frequenti sono le vampate di calore sperimentate dalla maggior parte delle donne – spiega Raffaela Di Pace, Dottore di ricerca in fisiopatologia della menopausa presso Humanitas Pio X Milano.

Oggi sappiamo che questa sintomatologia ha una spiegazione: nel cervello sono presenti specifici recettori, localizzati nel centro della termoregolazione situato nell’ipotalamo, che sono sensibili all’azione degli estrogeni. Quando questi ormoni mancano, la temperatura non è più regolata come dovrebbe e questo genera la sensazione di improvviso e intenso calore associato a rossore cutaneo e sudorazione profusa, i cosiddetti sintomi vasomotori, percepiti dalla donna nella parte alta del corpo.

I nuovi dati di letteratura evidenziano che i sintomi vasomotori, oltre alla sgradevole sensazione sperimentata dalla donna, rappresentano anche un fattore di rischio cardiovascolare dovuto all’innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, aumentando il rischio di sviluppare ipertensione, ictus o infarto. Le vampate di calore associate a sudorazioni notturne sono da considerarsi un vero e proprio campanello d’allarme per la salute della donna”.