Polipectomia: cos’è, preparazione all’esame e rischi

La polipectomia è una procedura chirurgica minimamente invasiva che rimuove i polipi dalle membrane mucose di organi interni

Foto di Carlotta Dell'Anna Misurale

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 3 Maggio 2024 10:29

I polipi intestinali sono escrescenze di tessuto che si sviluppano sul rivestimento dell’intestino, in particolare nel colon e nel retto. Si presentano generalmente con una base di attacco larga o un peduncolo sottile che li collega alla parete intestinale. La maggior parte dei polipi intestinali è benigna e non causa sintomi; tuttavia, alcuni possono essere precancerogeni, soprattutto quelli di dimensioni maggiori e con determinate caratteristiche istologiche.

La tipologia più comune di polipo intestinale è il polipo adenomatoso, che può evolvere in cancro se non rimosso. Un’altra forma è rappresentata dai polipi iperplastici, generalmente piccoli e con basso rischio di malignità. La presenza di polipi è spesso scoperta incidentalmente durante esami di screening, come la colonscopia, o in seguito all’insorgere di sintomi come sanguinamento rettale o variazioni dell’alvo.

Le strategie preventive includono la rimozione endoscopica dei polipi identificati, la quale riduce significativamente il rischio di trasformazione maligna. È raccomandato l’adozione di uno stile di vita salutare con una dieta ricca di fibre, la riduzione del consumo di alcool e carni rosse, nonché il mantenimento di un peso corporeo ottimale. La sorveglianza regolare, in particolare per individui a rischio o con una storia familiare di polipi o cancro del colon, è fondamentale per la prevenzione del carcinoma colorettale.

Cos’è la polipectomia

La polipectomia è una procedura endoscopica mirata alla rimozione di polipi dalle membrane mucose di organi cavi, in particolare dal tratto gastrointestinale. Questa tecnica viene comunemente eseguita durante una colonscopia o una gastroscopia, dove un endoscopio, uno strumento flessibile dotato di una videocamera e un lume operativo, viene inserito attraverso le vie naturali per raggiungere la localizzazione dei polipi.

La polipectomia viene solitamente effettuata in regime ambulatoriale o di Day Hospital e non richiede pertanto un ricovero di più giorni. Durante la polipectomia, il medico individua il polipo utilizzando l’endoscopio e lo rimuove con un’ansa diatermica, un piccolo laccio che viene passato attorno alla base del polipo e serrato. Una corrente elettrica passa attraverso l’ansa, recidendo il polipo e cauterizzando il tessuto per minimizzare il sanguinamento. In alternativa, per polipi di piccole dimensioni, può essere utilizzata la tecnica della polipectomia a morsa, che prevede il sezionamento del polipo con una pinza speciale.

Dopo la rimozione, i polipi vengono di solito inviati a un laboratorio per un esame istologico, al fine di determinare la presenza di cellule anormali o cancerose. La polipectomia è generalmente sicura e ben tollerata dai pazienti, con un basso rischio di complicazioni. Post-procedura, i pazienti possono sperimentare lieve disagio, gonfiore o sanguinamento minimo, ma gravi complicazioni, come sanguinamento importante o perforazione dell’intestino, sono rare. La polipectomia è uno strumento fondamentale nella prevenzione del cancro colorettale, in quanto consente la rimozione di polipi potenzialmente precancerogeni.

Quando si effettua la polipectomia

La polipectomia viene effettuata quando, durante un esame endoscopico come una colonscopia o una gastroscopia, vengono identificati uno o più polipi. La decisione di procedere con la polipectomia è influenzata da vari fattori, quali le dimensioni, il numero, la morfologia e la localizzazione dei polipi, nonché la storia clinica del paziente e il potenziale rischio di malignità. Generalmente, i polipi di dimensioni maggiori, quelli sessili o villosi, o quelli che presentano caratteristiche atipiche sono rimossi poiché hanno una maggiore probabilità di sviluppare cellule cancerose.

Inoltre, la procedura viene raccomandata in pazienti con una storia personale o familiare di poliposi o cancro colorettale, come misura preventiva. La polipectomia può essere eseguita anche per alleviare i sintomi causati dai polipi, come sanguinamento od ostruzione. La valutazione del rischio e i benefici della polipectomia sono sempre soppesati attentamente dal medico specialista, in modo da personalizzare l’approccio terapeutico per il singolo paziente.

Polipi intestinali e polipi dell’utero: differenze

Non sono da confondere i polipi intestinali con i polipi uterini, questi ultimi possono nascere nel tratto cervicale o endometriale. Si tratta di formazioni frequenti in donne al di sopra dei 35 anni di età e anche questi possono essere peduncolati o sessili. Anche in questo caso, i polipi vengono rimossi tramite polipectomia, ma la rimozione non è sempre necessaria: qualora non causino disturbi, possono essere semplicemente monitorati attraverso ecografie periodiche.

In genere i polipi possono essere asintomatici e vengono diagnosticati attraverso:

  • ecografia transvaginale
  • isteroscopia
  • isterosalpingografia

Anche in questo caso, il monitoraggio è fondamentale per effettuare una diagnosi precoce di eventuali patologie a carattere evolutivo.

Rischi e complicanze della polipectomia

In generale, la polipectomia è una tecnica sicura, ma come in tutti gli interventi ha dei rischi e delle potenziali complicanze. Primo tra tutti il rischio di emorragia che però in gran parte dei casi si autolimita o può essere arrestata per via endoscopica.

Un’altra complicanza legata alla procedura è la perforazione intestinale, la quale si verifica in una percentuale di casi estremamente bassa. In base alle caratteristiche del quadro clinico, può richiedere un approccio conservativo (osservazione in regime di ricovero, terapia antibiotica orale o, più spesso, endovenosa) oppure un intervento chirurgico.

Il disturbo principale legato alla colonscopia è sicuramente il gonfiore addominale che può protrarsi anche per diverse ore dopo la procedura. In alcuni casi il paziente trae giovamento dal posizionamento di una sonda rettale che facilita l’evacuazione dei gas.

Preparazione alla polipectomia

La preparazione per la polipectomia è analoga a quella della colonscopia: di fatto essa può essere eseguita anche durante una colonscopia programmata per motivi di screening.

Il paziente deve seguire una dieta specifica nei 3-4 giorni precedenti all’intervento: non deve consumare frutta e verdura, non deve assumere scorie. Durante le 6 ore precedenti la procedura il paziente deve mantenersi a digiuno; è permesso fare una leggera colazione solamente nel caso in cui la procedura sia programmata per il pomeriggio.

Il giorno prima della procedura il paziente deve iniziare la preparazione intestinale al fine di ottenere un’adeguata pulizia del colon mediante l’assunzione di lassativi disciolti in un certo quantitativo di acqua. Di recente introduzione nella pratica clinica sono le preparazioni a basso volume, le quali consentono di ottenere una pulizia ottimale dell’intestino utilizzando un solo litro di preparazione.

Il medico curante comunicherà anche l’eventuale sospensione di medicinali assunti in via regolare, qualora dovessero creare problemi durante l’intervento, tra cui anticoagulanti o antiaggreganti. In generale comunque è sempre consigliato attenersi alle indicazioni del medico che effettuerà l’intervento, il quale redigerà una scheda dettagliata per effettuare una corretta preparazione.

Tempo di recupero post-operazione

Al termine dell’intervento, pur essendo effettuato in Day Hospital, il paziente viene tenuto in osservazione per un tempo variabile in base alla situazione clinica, all’età, alle caratteristiche e alle possibili complicazioni insorte durante l’intervento.

L’asportazione di polipi di grandi dimensioni (superiori al centimetro) potrebbe richiedere tra le 24 e le 48 ore di osservazione.

In seguito alla dimissione, il paziente deve mantenersi a riposo per le 24 ore successive e deve evitare l’attività fisica o gli sforzi per almeno 4 giorni. Per quanto riguarda la dieta, nelle 24 ore successive all’intervento il paziente deve assumere cibi liquidi, mentre per 48 ore non deve assumere cibi piccanti, alimenti solidi o ricchi di scorie.

In caso di stitichezza, l’unica soluzione è attendere che l’intestino si riempia nuovamente, è sconsigliabile invece assumere lassativi.

Nel caso di febbre e vomito invece è consigliabile rivolgersi al proprio medico o alla struttura che ha effettuato l’intervento.

Fonti bibliografiche: