Neuroma di Morton: sintomi, cause e cure

Il neuroma di Morton è un ispessimento del tessuto nervoso tra le dita dei piedi, solitamente tra la terza e la quarta dita, causando dolore, bruciore o una sensazione di pietra nella scarpa

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Il Neuroma di Morton rappresenta una specifica affezione del piede che colpisce i nervi, in particolare i nervi interdigitali. Tale patologia deve il suo nome a Thomas G. Morton, il medico che la identificò per la prima volta nel 1876. Morton descrisse la malattia come un rigonfiamento di un nervo sensitivo situato tra le dita dei piedi, caratterizzato da un ispessimento che causa la compressione dei nervi. I sintomi principali del neuroma di Morton sono dolori intensi, rendendo così cruciale una diagnosi tempestiva per avviare trattamenti efficaci e prevenire complicazioni ulteriori.

La prevalenza del neuroma di Morton è maggiore negli adulti, con una incidenza significativamente più alta nelle donne, specialmente tra i 40 e i 50 anni. È meno comune, invece, che questa condizione interessi gli uomini o persone al di sotto dei 35 anni.

Cos’è il Neuroma di Morton

Il neuroma di Morton è conosciuto con diversi nomi, come neuroma interdigitale o metatarsalgia di Morton. Questa patologia, molto più frequente nelle donne che negli uomini, è una condizione degenerativa del nervo plantare. I sintomi possono interessare un piede solo o entrambi e uno o più raggi plantari, coinvolgendo così diverse parti del piede. Solitamente interessa il nervo interdigitale tra terzo e quarto metatarso.

Alla base della sintomatologia vi è il forte dolore tra le teste metatarsali, in particolare questa patologia interessa i nervi digitali che sono situati tra due dita vicine. La patologia di Morton è caratterizzata da un lento ma costante aumento di dimensioni del nervo che porta così al rigonfiamento notato dal dottor Thomas G. Morton. Questo gonfiore è il sintomo principale, insieme al dolore, di questa patologia ed è la conseguenza di una proliferazione progressiva di tessuto fibroso. L’aumento del diametro di questa area fa sì che ci sia una pressione e un progressivo assottigliamento delle fibre nervose.

Quali parti del corpo interessano il Neuroma di Morton

Prima di comprendere cos’è il Neuroma di Morton è importante capire il funzionamento e la struttura del piede, in modo da avere chiare quali siano le aree colpite da questa patologia. Bisogna considerare la struttura ossea in particolare, in quanto il piede è composto da diverse tipologie di ossa: tarsali, metatarsali e falangi. Il tarso è il gruppo di ossa che collega la caviglia alle falangi delle dita dei piedi. Tra il tarso e le falangi c’è il metatarso che può essere diviso in cinque ossa, una per ogni falange.

Il Neuroma di Morton colpisce solitamente i nervi vicini al metatarsocreando una fibrosi del tessuto che raggiunge il nervo sensitivo. Questo nervo interdigitale viene così compresso, provocando il dolore. Solitamente il nervo più colpito da questa patologia è quello tra il terzo e il quarto metatarso, mentre sono più rari quelli del secondo e terzo metatarso e del primo e secondo metatarso.

Sintomi del Neuroma di Morton

I sintomi sono solitamente quattro e possono cambiare per intensità a seconda dello stadio in cui è la patologia. Tra i sintomi più comuni tra i pazienti che soffrono di questa malattia degenerativa ci sono:

  • il forte dolore
  • il bruciore
  • l’intorpidimento al piede
  • il continuo formicolio (parestesia)

Una particolare attenzione va posta poi al tipo di dolore che provoca il Neuroma di Morton. Il dolore che caratterizza questa patologia è infatti molto forte, paragonato spesso a una fitta improvvisa o a una scossa elettrica. Soprattutto all’inizio, questo dolore non è costante bensì è alternato a momenti di pace, quindi dalla mancanza di sintomi e dolore.

Queste fitte improvvise, caratteristiche soprattutto dell’inizio della malattia, costringono così le persone che soffrono di Neuroma di Morton a sentire il bisogno di rimanere senza calzature e a riposo. Nonostante questa condizione però, il neuroma può colpire anche in posizione sdraiata o seduta e anche nel sonno.

Cause del Neuroma di Morton

Gli studi sulle cause del Neuroma di Morton sono ancora in corso e allo stato attuale il vero motivo per cui si presenti questa malattia degenerativa non è ancora del tutto chiaro. Sicuramente ci sono diversi fattori che possono portare a un aumento della probabilità di incorrervi e diverse caratteristiche del paziente che determinano una maggiore predisposizione alla malattia. Tra i fattori di rischio del Neuroma di Morton ci sono:

  • la struttura del piede, in quanto l’anatomia del piede è sicuramente uno degli aspetti che maggiormente sembra influenzare la predisposizione a questa patologia. Coloro che presentano uno spazio più piccolo tra un metatarso e l’altro, infatti, sono maggiormente predisposti a sviluppare questa malattia. Il minore spazio tra le ossa rende più semplice lo sfregamento e una maggiore sensibilità interdigitale;
  • anche le anomalie e le deformità dei piedi possono portare a una predisposizione per questa malattia;
  • fattori posturali possono portare a un minor equilibrio nell’appoggio del piede, nonché a un sovraccarico di una specifica area del piede che può portare a uno schiacciamento del nervo;
  • l’utilizzo di scarpe strette o scomode può portare a uno schiacciamento del piede e, di conseguenza, alla comparsa del Neuroma di Morton;
  • traumi di varia natura.

Come si diagnostica il Neuroma di Morton

Effettuare una diagnosi del Neuroma di Norton tempestiva è fondamentale perchè solo dopo un’attenta visita è possibile avere la prescrizione di trattamenti mirati ed efficaci. Il primo step per ottenere una diagnosi precisa è sicuramente avere un confronto con il proprio medico curante per verificare che i sintomi corrispondano a un possibile problema dei nervi. Il medico può richiedere anche una visita specialistica, durante la quale è possibile che vengano richiesti diversi test, tra i quali:

  • radiografie dei piedi sotto carico. Questi esami servono per escludere eventuali problematiche con sintomi simili. I gonfiori e i dolori possono essere infatti legati solitamente a microfratture o altre problematiche ossee. Il neuroma non può essere diagnosticato tramite una radiografia, ma questo esame può essere utilizzato per escludere altre patologie;
  • in seguito alla radiografia può essere prescritta un’ecografia, nella quale è possibile invece individuare e fare una prima diagnosi del Neuroma di Norton. Con l’ecografia si possono escludere inoltre molte patologie, come le borsiti o le capsuliti;
  • una elettroneuromiografia, se il quesito è specifico, può rilevare il problema tramite studi di conduzione dei nervi interdigitali;
  • infine, qualora servisse un ulteriore approfondimento atto a individuare la zona specifica da trattare, potrebbe essere richiesta una risonanza magnetica.  

I trattamenti per il Neuroma di Morton

Come anticipato, diagnosticare il Neuroma di Morton in fase prematura è fondamentale per ottenere una terapia in grado di aiutare a convivere con questa patologia degenerativa. Quando il neuroma viene individuato nei primi stadi della malattia, quindi quando è presente da meno di sei mesi, è possibile adottare trattamenti in grado di aiutare notevolmente a risolvere questa problematica e a conviverci. La gestione iniziale di un neuroma di Morton tipicamente prevede una o più delle seguenti misure:

  • Cambiamenti nelle scarpe: Evitare tacchi alti e scarpe strette e anguste; preferire scarpe più larghe (ad esempio, con una scatola per le dita larga) con tacchi più bassi e una suola morbida. Ciò permette alle ossa di allargarsi e può ridurre la pressione sul nervo, dandogli tempo per guarire autonomamente.
  • Ortesi: Si possono aggiungere alle scarpe inserti su misura e cuscinetti metatarsali. Questi possono aiutare a alleviare l’irritazione cambiando la localizzazione delle forze sul metatarso e separando le ossa, il che riduce la pressione sul neuroma.
  • Iniezione di farmaci anti-infiammatori e ablazione del nervo: Una o più iniezioni di un farmaco corticosteroideo possono ridurre il gonfiore e l’infiammazione del nervo, portando sollievo. Questo può essere fatto in clinica ortopedica, oppure potresti essere indirizzato a uno specialista in ecografia che eseguirà l’iniezione sotto guida ecografica. Un altro tipo di trattamento è l’ablazione del nervo, che implica l’iniezione di un farmaco che interrompe permanentemente la capacità del nervo di inviare segnali di dolore.
  • Terapie alternative: Trattamenti come la terapia a onde d’urto extracorporee, l’ablazione per radiofrequenza e altre iniezioni non steroidee possono essere discussi, ma i dati attuali sull’efficacia di questi trattamenti sono inconcludenti.

Studi hanno dimostrato che molte persone possono ottenere un sollievo duraturo con una combinazione di modifiche alle calzature, ortesi, farmaci antinfiammatori (ad esempio, ibuprofene o naprossene) e/o iniezioni di corticosteroidi.

Se i tuoi sintomi non migliorano, o se ritornano dopo il trattamento conservativo, il tuo medico potrebbe raccomandare un intervento chirurgico per:

  • rimuovere la parte malata del nervo, o
  • alleviare la pressione del tessuto intorno al nervo.

La chirurgia è spesso considerata la forma di trattamento più affidabile per il neuroma di Morton, con molti studi che mostrano un tasso di successo dell’80-95%.

Esistono diverse tecniche chirurgiche, e si è dimostrato che producono risultati simili tra loro. Sarà il chirurgo ortopedico a valutare il caso e a proporre al paziente le diverse alternative terapeutiche.

Il periodo di recupero dopo l’intervento chirurgico è breve, e consiste in una riabilitazione motoria da seguire con attenzione. In generale, ti sarà permesso di camminare sul piede indossando una scarpa con suola rigida, nota anche come scarpa post-operatoria, anche se potrebbe essere richiesto di caricare tutto il peso sul tallone se l’incisione è stata fatta sulla parte inferiore del tuo piede. Bisognerebbe evitare attività più pesanti (correre, saltare, ecc.) e non immergere il piede in acqua (come in una vasca da bagno o in piscina) fino a quando le ferite chirurgiche non saranno completamente guarite, solitamente fino ad almeno 2-3 settimane dopo l’intervento. Di solito, ai pazienti è permesso tornare a indossare scarpe normali entro 4 settimane dalla procedura.

Le misure conservative, come il cambiamento delle calzature, la modifica delle attività e l’aggiunta di ortesi, possono offrire un certo grado di sollievo in circa il 50% dei pazienti. Le iniezioni di corticosteroidi sembrano fornire un sollievo efficace dal neuroma di Morton circa il 50% delle volte. L’ablazione nervosa chimica e l’ablazione per radiofrequenza hanno anche esse un buon tasso di successo, con il 70-80% dei pazienti che notano un miglioramento dopo questi interventi. L’intervento chirurgico con neurectomia (rimozione di parte del nervo) o la decompressione del nervo ha il tasso di successo più elevato, con la maggior parte degli studi che riportano un tasso di successo dell’80-95%. Anche dopo un trattamento chirurgico riuscito, è possibile che un neuroma di Morton possa ricomparire. Circa il 5-20% dei pazienti potrebbe manifestare un ritorno dei sintomi e necessitare di trattamenti aggiuntivi. Fortunatamente, un intervento chirurgico ripetuto per la ricorrenza del neuroma di Morton ha un tasso di successo simile a quello dell’intervento iniziale (80-95%).

Fonti bibliografiche: