Adenoidi infiammate: cosa sono, sintomi e cura

Esaminiamo i sintomi comuni e le opzioni terapeutiche per l'infiammazione alle adenoidi

Foto di Carlotta Dell'Anna Misurale

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 19 Marzo 2024 16:42

Le adenoidi, dette anche tonsille faringee, sono composte da tessuto linfoide, posizionate dietro alla rinofaringe, ossia, in termini meno tecnici, in fondo al naso. Vi sono inoltre altre tonsille, quelle palatine, collocate nel cavo orale in fondo e lateralmente alla bocca. Infine, all’interno della nostra bocca ancora più posteriormente ed inferiormente ci sono altre due tonsille, meno note, presenti alla radice della lingua che si chiamano tonsille linguali. Questo ricco tessuto linfatico costituisce, in linguaggio medico, “l’anello di Waldayer”.

La funzione principale di tutti questi organi è di tipo difensiva, perché proteggono le vie respiratorie dai microrganismi atmosferici o qualsivoglia insulto che possa entrare nel nostro organismo attraverso l’aria e il cibo. In questo articolo affronteremo in particolare quello che accade alle adenoidi quando si infiammano e analizzeremo i sintomi e le terapie che possono essere seguite per guarirle.

Le cause dell’infiammazione alle adenoidi

Le adenoidi possono infiammarsi quando le vie respiratorie sono colpite da infezioni causate da virus, come ad esempio lo Rhinovirus, e dai Biofilm batterici, come da Streptococco beta-Emolitico di Gruppo A, Streptococco Pneumoniae, Mycoplasma e Chlamidia Pneumoniae Moroaxella Catharralis, Strepococco Pyogenes, Haemophilus Influenzae.

Quando si infettano in modo acuto o ricorrente, possono aumentare di volume e ipertrofizzarsi. Una situazione spiacevole che può comportare l’insorgere di diverse patologie, causate proprio dall’intasamento dello spazio respiratorio retronasale. La conseguenza di avere adenoidi infette o infiammate è che gonfiandosi rendono molto difficile la respirazione nasale e l’areazione dell’orecchio medio.

Le malattie più frequenti delle adenoidi sono:

  • Infezione – adenoiditi infettate da batteri, virus o miceti.
  • Ipertrofia – adenoidi ingrossate in maniera permanente a causa delle infezioni ricorrenti o per reazioni allergiche.

Problematiche legate sempre a questi organi possono essere anche di tipo ereditario o anatomico, certe volte infatti l’ipertrofia può manifestarsi già nel feto, all’interno del grembo materno.

I sintomi delle adenoidi infiammate

I sintomi tipici delle adenoidi ingrossate possono essere vari, di seguito elenchiamo i principali:

  • febbrerinorrea con secrezione nasale sierosa o muco-purulenta. Talvolta, in caso di adenoiditi infettive acute, si associano anche riniti, otiti e sinusiti;
  • il russamento più o meno apnoico è tipico delle malattie che caratterizzano le vie respiratorie superiori (riniti, faringiti, sinusiti ecc), in caso di adenoidi ipertrofiche è invece permanente;
  • sonnolenza diurna, tipico sintomo dei disturbi legati al sonno. Non a caso le adenoidi rientrano tra le cause di Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS);
  • apnee notturne, pause di ventilazione durante il sonno;
  • respirazione a bocca aperta, perché la ventilazione nasale è fisicamente impedita, la persona reagisce in modo naturale e spontaneo aprendo la bocca. È un segnale che può passare inosservato nei più piccoli. Quello di tenere la bocca aperta viene spesso interpretato dai genitori come un “vizio”. Niente di più falso, infatti nessun bambino respira con la bocca aperta se le resistenze nasali non sono elevate. Di solito nei più piccoli le adenoidi si ipertrofizzano spontaneamente intorno ai 10-12 anni di età, ma è fondamentale capire se durante questi anni così importanti per l’evoluzione psico-fisica del bambino, siano in condizioni di alterarne il regolare sviluppo;
  • sviluppo di palato ogivale (palato stretto per l’abitudine di respirare con la bocca) che spesso costringe a ricorrere ad apparecchi ortodontici per espandere il palato;
  • voce nasale, causata dalla limitata comunicazione tra il naso e la faringe. E questo è un sintomo tipico nei bambini che può dare l’allarme di adenoidi infiammate e acutizzate.

I rischi

L’ipertrofia adenoidea può portare ad alcune complicanze:

  • otiti ricorrenti di tipo catarrale, provocate dall’occlusione tubarica (spesso possono causano la perforazione del timpano, con fuoriuscita di liquido dall’orecchio o ristagno di catarro nell’orecchio medio) con conseguente calo di udito persistente;
  • febbre recidivante, causata da infezioni frequenti, soprattutto nei mesi invernali;
  • nei bambini si manifesta anche attraverso una inappetenza continuativa;
  • alterazione della struttura palatina e malocclusione dentale, causate dall’alterazione respiratoria;
  • difetti di accrescimento peso altezza.

Cosa fare in caso di adenoidi infiammate

In presenza di una delle sintomatologie elencate sopra, è necessario rivolgersi al medico di base o direttamente allo specialista otorinolaringoiatra. Una volta avuta una diagnosi di adenoidite, si possono adottare una serie di accorgimenti come:

  • igiene nasale quotidiana
  • pulire l’interno del naso con soluzione fisiologica da instillare più volte al giorno. È utile soprattutto nei bambini piccoli che non sanno soffiarselo;
  • assumere una posizione per favorire la respirazione notturna. Può essere utile l’impiego di un cuscino sotto il materasso all’altezza della testa;
  • utilizzare umidificatori notturni in ambienti con atmosfera secca.
  • mantenersi idratati per mantenere le eventuali secrezioni nasali fluide e più facilmente eliminabili;
  • praticare aerosol con soluzione fisiologica o acqua di Sirmione in attesa di una terapia.

Cosa fare nei bambini in età prescolare

Nel caso di adenoidi infiammate nei bambini piccoli, si consiglia di:

  • facilitare la masticazione e la deglutizione nell’alimentazione, infatti senza l’utilizzo del naso è impossibile masticare e respirare contemporaneamente. Ciò richiede alimenti che non devono rimanere a lungo in bocca. Gli specialisti consigliano di ingerire cibi facilmente masticabili, come passati di verdure, brodi, vellutate e tra i secondi piatti, uova, formaggi e carni morbide e pesce, a temperatura media o ambiente. Aiutare la flora batterica intestinale, in questo caso è utile al supporto del sistema immunitario che spesso viene intaccata dalla terapia antibiotica.
  • Si consigliano anche nutrienti come l’assunzione di vitamina C o acido ascorbico contenuta soprattutto nella frutta acidula e negli ortaggi crudi come i peperoni, il limone, l’arancio, il pompelmo, il mandarancio, il prezzemolo, il kiwi, la lattuga, la mela, cicoria, cavoli e broccoli. E ancora vitamina D o calciferolo, presente soprattutto nel pesce, nell’olio di pesce e nel tuorlo d’uovo. Magnesio contenuto soprattutto nei semi oleosi, cacao, crusca, ortaggi e frutti. Ferro soprattutto nella carne, nei prodotti della pesca e tuorlo d’uovo.
  • osservarli mentre dormono: è necessario per stabilire la gravità del disturbo (presenza di apnee, durata ecc);
  • terapia farmacologica: varia a seconda dell’età; i più piccoli non tollerano gli stessi farmaci da somministrare agli adulti. In genere, è costituita da antinfiammatori e/o antibiotici e/o antistaminici. Per le infezioni virali la remissione è solitamente spontanea e avviene in 48 ore circa;
  • se la terapia farmacologica non produce gli effetti desiderati, può essere necessaria una coltura microbiologica per individuare un farmaco specifico. I batteri più spesso coinvolti sono: streptococchi, moraxella e staffilococchi.
  • chirurgia, da sfruttare solo quando la terapia farmacologica fallisce. Nei bambini, alcuni medici consigliano di operare prima dell’età scolare per evitare le complicazioni nell’apprendimento e nello sviluppo del linguaggio;
  • riposo post-chirugico, serve a evitare emorragie e/o infezioni. Dura almeno 7-14 giorni. Il soggetto può bere liquidi quasi immediatamente e può usare farmaci per limitare il dolore.

Cure e trattamenti per le adenoide infiammate

Dopo attenta visita specialistica e constatata la presenza di adenoidi infiammate, le terapie mediche proposte possono essere diverse a partire da quelle naturali come i lavaggi nasali all’areosolterapia (con farmaci mucolitici e cortisonici), dai farmaci decongestionanti nasali e farmaci anti-istaminici all’utilizzo di farmaci antiflogistici. Naturalmente nei casi con infiammazioni acute dell’orecchio medio vengono impiegati i farmaci antibiotici e cortosonici.

Come prevenire l’ipertrofia delle adenoidi

La prevenzione, come per ogni patologia, è molto importante anche nel caso delle adenoidi per non arrivare a livelli di infezione che richiedono l’utilizzo di farmaci più aggressivi e nei casi più gravi il ricorso alla chirurgia. Quindi è fondamentale prestare attenzione ai sintomi, soprattutto nei bambini più piccoli.

Per prevenire l’adenoidite acuta sono prescritti generalmente farmaci immunostimolanti (es. lisati batterici) e più recentemente sono stati introdotti farmaci topici (es. Resveratrolo), che riducono la carica virale responsabile del 50-80% delle infezioni delle prime vie aeree respiratorie. Risultano curative anche le terapie termali: le acque più indicate sono, in particolare, quelle sulfuree e salsobromoiodiche.

Rimedi naturali per l’infiammazione delle adenoidi

La prevenzione o in caso di infiammazione lieve può essere fatta anche attraverso rimedi naturali come:

  • tisane a base di:
    – camomilla (matricaria recutita L.), conferisce sollievo alle mucose edematose, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, sedative, battericide e antimicotiche;
    – echinacea (Echinacea angustifolia) ha proprietà antivirali, immunostimolanti, antibatteriche e antinfiammatorie. Può essere assunta sotto forma di sciroppo o compresse.
  • propoli, attività antimicrobica, antimicotica, antivirale (anche sotto forma di compresse da succhiare).
  • spirea (spirea olmaria): mostra effetti antinfiammatori e calmanti (l’estratto contiene salicilati antipiretici e).
  • menta (mentha piperita), possiede proprietà balsamiche, decongestionanti e anticatarrali.
  • arancio amaro (Citrus aurantium L. var. amara) che ha proprietà disinfettanti, decongestionanti e antinfiammatorie;
  • eucalipto (Eucalyptus globulus Labill), al suo interno sono presenti molecole antinfiammatorie, espettoranti e balsamiche.
  • oli essenziali balsamici diffusi nell’ambiente soprattutto mentolo, e eucaliptolo.

Cure farmacologiche per l’adenoidite virale

Se la terapia prescritta prevede la somministrazione di farmaci, in caso di adenoidite virale è quasi sempre sufficiente la somministrazione di analgesici e antipiretici come:

  • salicilati: acido acetilsalicilico (ad esempio l’aspirina ®), controindicato al di sotto dei 14 anni;
  • derivati dell’acido propionico: ibuprofene (ad esempio Moment ®), naprossene (ad esempio Xenar ®), ketoprofene (ad esempio Ketodol ®), dexketoprofene (ad esempio Enantyum ®) e flurbiprofene (ad esempio Benactiv gola ®);
  • derivati dell’acido acetico: ketorolac (ad esempio Toradol ®), diclofenac (ad esempio Dicloreum ®) e indometacina (ad esempio Indoxen ®);
  • solfonilidici: nimesulide (ad esempio Aulin ®);
  • derivati dell’acido enolico: piroxicam (ad esempio Brexin ®), meloxicam (ad esempio Leutrol ®), tenoxicam e lornoxicam;
  • derivati dell’acido fenamico: acido mefenamico (ad esempio Lysalgo ®) e acido flufenamico;
  • inibitori selettivi della COX-2: celecoxib (ad esempio Artilog ®) e etoricoxib (ad esempio Algix®);
  • analgesisci antipiretici;
  • paracetamolo: ad esempio Actigrip ®, Buscopan compositum ®, Codamol ®, Efferalgan ®, Panadol ®, Tachipirina ®, Zerinol ®.

Per l’adenoidite batterica si possono utilizzare i farmaci antibiotici:

  • Amoxicillina e acido clavulanico: ad esempio Augmentin ®, Clavulin ®;
  • Cefalosporina: ad esempio Cefaclor ®, Cefixoral ®, Cefporex ®.

Quali sono le indicazioni per la terapia chirurgica?

Le indicazioni cliniche per l’adenoidectomia sono:

  • adenoiditi ricorrenti, con rinorrea recidivante o cronica (scolo di muco-pus dal naso);
  • respirazione nasale ostruita con respirazione orale forzata (a bocca aperta) e russamento notturno, specie se aggravato da episodi di apnea;
  • disturbi del sonno, con risvegli improvvisi, enuresi notturna (pipì a letto) e sonnolenza diurna;
  • otiti recidivanti con occlusione tubarica, e diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia trasmissiva) che persiste per 6-12 mesi;
  • disturbi della crescita e del comportamento, conseguenza della cattiva ossigenazione del sangue (ipossia cerebro-tessutale cronica) che si manifesta con agitazione psico-motoria, irrequietezza, disattenzione, irritabilità ecc…;
  • difficoltà di alimentazione e anomalie nel linguaggio (voce nasale, ritardo nel linguaggio, dislalie con alterazione nella pronuncia di alcune consonanti);
  • anomalie della crescita dentale e palatale con conseguente dismorfismo facciale.

Attenzione, è molto importante sapere che una diagnosi tardiva può portare al restringimento e/o alla chiusura della tuba, con conseguente sofferenza cronica dell’orecchio e danno uditivo, che a volte può risultare permanente.

L’adenoidectomia nei bambini

Nei bambini, non sempre si arriva alla guarigione nonostante l’utilizzo della una terapia medica. In questo caso lo specialista consiglierà l’asportazione chirurgica delle adenoidi mediante adenoidectomia. L’intervento si esegue in anestesia generale. Generalmente e anche nei più piccoli, la degenza è breve, si tratta di un intervento con una notte di ricovero.

Durante l’intervento, il chirurgo accede alle adenoidi attraverso la bocca, senza bisogno di incisioni esterne. Utilizzando strumenti speciali, come un microdebrider o un cauterio, il tessuto adenoideo ingrossato viene delicatamente rimosso. L’area viene poi controllata per assicurare l’arresto del sanguinamento prima di terminare la procedura.

Dopo l’operazione, i pazienti potrebbero sperimentare un mal di gola e difficoltà nella deglutizione, ma questi sintomi tendono a risolversi in pochi giorni. È consigliato un riposo relativo e una dieta morbida per facilitare la guarigione. I risultati sono generalmente positivi, con un miglioramento della respirazione nasale e una riduzione delle infezioni dell’orecchio medio.

L’ipertrofia adenoidea è spesso curabile con terapia medica.

Nei casi più avanzati complicati con otite medie sierose croniche e otorrea ricorrente resistenti alla terapia medica può rendersi necessario una miringotomia con l’inserimento di un tubicino di ventilazione (neo-tuba) inserito attraverso la membrana timpanica, al fine di ristabilire la normale funzione dell’organo.

Fonti bibliografiche: