Re Carlo riduce al silenzio Harry. Il processo d’appello è a porte chiuse

Re Carlo "zittisce" Harry. Il suo processo si svolgerà in forma privata, almeno per le parti più delicate, e quando i Sovrani saranno in Italia

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Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 3 Aprile 2025 07:00

Non sarà stata una sua diretta decisione, ma Re Carlo avrà tirato un sospiro di sollievo quando ha saputo che il processo d’appello richiesto da Harry relativo ai livelli di sicurezza a lui garantiti in Gran Bretagna si terrà a porte chiuse.

Re Carlo in imbarazzo per Harry

Re Carlo non sa come uscire da questa situazione imbarazzante con Harry. Uno dei motivi per cui non si parlano più riguarda proprio la questione della sicurezza del Duca del Sussex e della sua famiglia in Gran Bretagna.

Harry insiste nell’avere la scorta della polizia, anche se non è un membro attivo della Famiglia Reale, mentre l’Alta Corte ha deciso di toglierla. Ovviamente la scorta della polizia è pagata dai contribuenti inglesi che però non hanno alcun dovere nei confronti di Harry. Infatti, quest’ultimo non offre più alcun servizio.

Il Duca, nonostante sia stato sconfitto in Aula, ha fatto ricorso. E pare abbia chiesto, tempo fa, al Carlo di intervenire a suo favore. Il Re, come padre, lo farebbe anche, ma come Monarca ha le mani legate ed Harry non vuole capirlo.

Per questo motivo Carlo evita di incontrare il secondogenito e pare nemmeno si sentano più al telefono, per lo meno, si sentono raramente, forse solo in determinate circostanza. Tanto che quando il Re è stato ricoverato in ospedale a causa degli effetti collaterali delle cure anticancro, Harry non è stato nemmeno avvisato.

Carlo trova davvero complicato interfacciarsi con suo figlio, soprattutto perché teme le sue richieste di fronte alle quali non può far nulla. Questo atteggiamento del Sovrano può sembrare spietato, ma come è noto per Carlo viene prima di tutto la Corona, mette persino la sua salute dopo i doveri istituzionali. Dunque, non può schierarsi dalla parte del figlio, contro il suo popolo, anche perché in questo caso non ha diritto alla scorta.

Certo, come padre, Carlo è molto dispiaciuto, perché non può vedere né suo figlio né i suoi nipotini Archie e Lilibet, sebbene li continui ad invitare per Natale e per le vacanze estive. Sua Maestà comunque non vuole avere nulla a che fare con le attività del figlio.

Il processo di Harry in forma privata

Comunque, almeno può stare tranquillo che il processo in appello di Harry per la scorta della polizia si svolgerà in parte a porte chiuse, privatamente. Almeno così non dovrebbe avere un eccessivo rilievo mediatico.

Harry ha intentato un’azione legale contro il Ministero dell’Interno in seguito alla decisione del Comitato esecutivo per la protezione dei reali e delle personalità pubbliche (Ravec) del febbraio 2020, secondo cui avrebbe dovuto ricevere un diverso livello di protezione finanziata dai contribuenti quando si trovava nel Paese.

All’Alta Corte è stato riferito che la decisione è stata presa a seguito di un cambiamento nello “status” del duca, dopo che questi non è più un “membro a tempo pieno della Famiglia Reale”.

In una sentenza del febbraio dello scorso anno, il giudice dell’Alta Corte Sir Peter Lane, ora in pensione, ha respinto il caso del duca e ha concluso che l’approccio di Ravec non era irrazionale né ingiusto dal punto di vista procedurale. L’appello di Harry contro la sentenza sarà discusso a Londra l’8 e il 9 aprile, quando Carlo e Camilla saranno in Italia.

Alcune parti dell’udienza che riguardano “fatti riservati” si terranno in forma privata, il che significa che la stampa e il pubblico non potranno partecipare.