Si chiama “privilegio del bianco” quella particolare prerogativa concessa ad alcune sovrane cattoliche in occasione delle udienze papali. Sono pochissime le Regine alle quali è permesso di vestirsi di bianco negli incontri con il Pontefice, solo sette in tutto il mondo.
Chi sono le Sovrane cattoliche cui è concesso il “privilegio del bianco”
Sono sette le Sovrane – rigorosamente di religione cattolica – cui è concesso il “privilegio del bianco“, ovvero la particolare prerogativa che permette loro di vestirsi di bianco, appunto, negli incontri con il Papa. La prima è la Regina Letizia di Spagna e sua suocera la regina emerita Sofia, la regina anch’essa emerita Paola del Belgio e sua nuora la regina Mathilde, la granduchessa del Lussemburgo Maria Teresa, la Principessa Charlene di Monaco e anche la duchessa di Savoia, al secolo Marina Doria, moglie di Vittorio Emanuele.

Il protocollo vaticano per le udienze papali prevede per le donne maniche lunghe, indumenti formali neri e un velo nero sulla testa. Con Papa Francesco certe però convenzioni si sono fatte decisamente più elastiche, come quando nel 2014 la Regina Elisabetta II – che non aveva il “privilegio del bianco” in quanto anglicana – non avendo il tempo per un cambio d’abito ha indossato uno dei suoi celebri e tanto amati tailleur pastello, nello specifico color lilla.
Pare che fu proprio Bergoglio a dirle: “Ma no, vieni così come sei”, evitandole di indossare un completo nero come in tutte le altre udienze papali. Piccola curiosità: la Regina Elisabetta durante il suo regno ha incontrato ben sei papi e visitato quattro volte lo Stato Vaticano.

Il protocollo ovviamente vale solo per le udienze nello Stato Vaticano: quando è il Papa ad essere ricevuto non vige nessun obbligo per le Sovrane.
Il “privilegio del bianco”, un protocollo non sempre rispettato
Come già accennato, nelle udienze papali le donne sono invitate a indossare indumenti neri in segno di rispetto, anche se dagli anni Ottanta la regola è diventata meno stringente, anche per le Sovrane. Le regnanti cattoliche però hanno il “privilegio del bianco”, prima fra tutte Letizia di Spagna, che nel 2014, nel suo primo viaggio da Regina, decise di indossare un tailleur bianco ottico con dettagli ricamati sulle maniche firmato Felipe Varela, quello che allora era il suo designer preferito.
Mathilde del Belgio poi è sempre inappuntabile con abiti sobri e velo ricamato sulla testa durante le udienze con Papa Francesco, attenendosi al dress code richiesto dal protocollo.

Charlene invece è stata la prima Principessa di Monaco a ottenere il “privilegio del bianco”. L’ex nuotatrice, che per gran parte della sua vita è stata protestante, si è convertita al cattolicesimo nel 2011, tre mesi prima di convolare a nozze con Alberto di Monaco. Fu Papa Benedetto XVI a consentire alla Famiglia Reale del Principato di potersi vestire di bianco, cosa che fino ad allora non era stata loro accordata.
La Principessa ha indossato nelle sue prime udienze papali – nel 2013 con Ratzinger poco prima che si dimettesse e nel 2016 con Bergoglio – il bianco come da protocollo, ma nel 2022 scelse un castigato abito nero con velo in pizzo dello stesso colore per l’udienza in Vaticano, rinunciando di fatto al “privilegio del bianco”.
Caso particolare invece quello di Maxima dei Paesi Bassi: sebbene non abbia mai rinunciato alla sua fede cattolica, ha sposato un protestante, Willem-Alexander, e quindi per lei il privilegio non vale, indossando sempre il nero in segno di rispetto per la figura del Pontefice. Impossibile poi non menzionare Rania di Giordania, che essendo musulmana non gode del privilegio ma a suo modo ha “modernizzato” il protocollo, indossando sia nella prima udienza con Papa Francesco che in una delle ultime nel 2022 un abito nero con velo bianco.