#SegretiDelCuore

Lui mi ha lasciata prima delle vacanze

Se la relazione finisce d'estate ci si sente davvero a terra, sole e abbandonate nel periodo in cui tutti si godono le ferie. Ma è possibile rialzare la testa da vincenti: ecco come fare

Marina Mannino

Giornalista

Stavo con un ragazzo da due anni, tutto andava bene e invece, poco prima delle vacanze che avremmo dovuto fare insieme, lui mi ha mandato un messaggio in cui ha scritto che non se la sentiva di partire perché aveva dei dubbi sulla nostra relazione e voleva stare da solo per capire se la storia con me avesse a ancora un senso. Io sono riuscita solo a rispondergli ok, senza nemmeno chiedergli chiarimenti. Tutto quello che avevamo costruito insieme mi è crollato addosso. Oggi sono venuta a sapere che lui è partito con degli amici tra cui un paio di ragazze single. Non ha nemmeno avuto il coraggio di dirmelo.  Sono arrabbiata con me stessa per non aver capito niente.

Jade

Sembra che l’estate sia il momento dell’anno in cui ci si lascia di più e i motivi sono tanti. Ad esempio, la bella stagione è il periodo in cui si stacca la spina dalle solite abitudini, si molla la presa con lo studio o il lavoro e anche la routine di coppia si sfalda un po’. Si esce di più la sera per divertirsi con gli amici, tra cocktail e risate fino a notte inoltrata. Le ragazze appaiono bellissime, abbronzate e rilassate, i ragazzi sembrano tutti più sexy e simpatici. La tentazione è in agguato per tutti. In estate siamo più esposti alle relazioni sociali e a possibili cambiamenti. Siamo più disinibiti, più intraprendenti, pronti a fare nuove esperienze piacevoli. Inoltre c’è più tempo per stare insieme, e forse proprio per questo i nodi vengono al pettine di chi aveva già qualche dubbio. Insomma, per qualcuno l’estate è una specie di “liberi tutti” e proprio il desiderio di maggiore libertà porta a “spezzare” la carena che ci lega a qualcuno.

Ma ora che abbiamo fatto luce sui motivi delle separazioni estive, qual è il prossimo passo? Di sicuro, dobbiamo pensare al “qui” e “adesso” di chi è stata lasciata. Trovarsi da sole in una stagione così bella ma anche critica come l’estate, a fare i conti con una storia finita mentre si tenta di ricacciare indietro lacrime e ricordi, è molto doloroso e lacerante. E allora ogni mezzo è lecito per uscire dalla palude.

1) Concediamoci di piangere

Sfogarci ci fa bene. Possiamo farlo da sole, piangendo, maledicendo chi ci ha lasciate, prendendo a pugni il cuscino. O possiamo farlo sulla spalla di un’amica fidata e comprensiva. Ma poi sciacquiamoci la faccia, soffiamoci il naso e costringiamoci a fare qualcosa che sia degno dell’estate. Un gelato a tre piani?  Una serata nel locale trendy che ha aperto da poco? Una fuga al mare o al lago con la best friend per starsene sdraiate al sole ad occhi chiusi? Un film romantico su Netlix, con l’aria condizionata di casa a palla? Una scorribanda al centro commerciale a caccia di saldi? È tutto lecito. Siamo state ferite e la convalescenza non prevede divieti ma due soli obblighi: dormire bene e mangiare sano. La veglia e il digiuno ci faranno solo sentire peggio.

2) Partiamo lo stesso

Dovremmo evitare di intestardirci su pensieri tipo “se mi fossi comportata diversamente”, “se avessi capito prima”, “se fossi stata più attenta”. Con i “se” non si costruisce nulla e ci s’intossica la mente. Quindi cerchiamo di trasformare la rabbia in energia da investire su noi stesse. Non siamo partite con lui? Facciamolo per conto nostro, se possiamo. A costo di andare al paesello con mamma e papà (che non ci farebbe poi così male) facciamo i bagagli e partiamo in qualche modo. Con l’amica single, con gli scout se hanno bisogno di un aiuto, con i volontari di qualche associazione benefica o anche da sole, se ce la sentiamo: insomma, diamoci da fare. Teniamo la mente occupata e togliamoci dal posto che ci ha viste star male.

3) La solitudine è una risorsa

È doloroso ritrovarsi a pensare al singolare. Ma se dai “noi faremo”, “noi vedremo” “noi andremo” passiamo ai “io farò”, “io vedrò”, “io andrò” la nostra prospettiva cambierà in meglio. Saremo solo noi a decidere della nostra vita, affrontandola da protagoniste assolute e riappropriandoci del nostro tempo. Non è rassegnazione, ma elaborazione della perdita e giusto riscatto. Dedichiamoci a fare le cose che ci fanno sentire meglio, come fare yoga o mindfulness; leggere quei libri che abbiamo comprato senza poi nemmeno iniziarli; rinnovare gli elementi del make up, passeggiare nel verde con qualcuno per ascoltare i suoni del bosco, visitare un museo, scrivere un diario che mixi cronache, riflessioni, poesie, foto, pezzi di canzoni; andare ad un concerto del cantante che a noi piace ma che il nostro ex detestava; guardare il cielo notturno in silenzio inseguendo le stelle cadenti e altre mille cose che ci siamo negate perché altrimenti avremmo rubato tempo alla nostra relazione…

4) Il sole ci dà una mano

Cerchiamo di dedicarci un po’ alla tintarella, anche solo sul terrazzo di casa o ai bordi della piscina comunale. Il sole favorisce il benessere psicofisico, stimolando la produzione di endorfine (che alleviano il dolore, riducono lo stress e infondono euforia) e serotonina (che porta buonumore, riduce ansia e aggressività), e stimola l’assorbimento della vitamina D (che mantiene in salute le ossa e tutto l’organismo per l’inverno). È una routine che va fatta con le dovute attenzioni (protezione 50 e esposizione nelle ore meno calde!) ma che ci aiuta a uscire dal buio della tristezza.

5) Ricominciamo… d’estate

Liberiamoci dai sensi di colpa con cui ci auto-bersagliamo ogni giorno. Ricostruiamo la nostra autostima ripetendoci che, comunque, stiamo superando il dispiacere pe ritrovare il nostro equilibrio. D’altronde, le brutte esperienze ci fortificano e ci rendono più furbe e attente, più consapevoli ed esigenti. E abbiamo un plus: è estate. Godiamoci questa magnifica stagione non rinunciando a ciò che può farci sorridere, rilassare e divertirci. Avremo ancora momenti in cui ci sentiremo tristi e sconfitte, ma le ferite d‘amore guariscono lentamente. Però lo fanno, lasciando una cicatrice che si chiama esperienza. E se lui dovesse tornare, chiedendoci scusa e implorandoci di tornare insieme? Ci penseremo a settembre. Per ora, restiamo libere in questa estate che ci ha viste soffrire ma anche rinascere con una maggiore coscienza della nostra forza interiore.