Gli ormoni fungono da messaggeri, in quanto trasportano informazioni da un gruppo di cellule all’altro. Rivestono inoltre, un ruolo chiave nel regolamento di diverse funzioni corporee, tra cui l’umore, il metabolismo, la crescita, la funzione sessuale, la riproduzione.
Gli estrogeni e il progesterone, ad esempio, sono ormoni sessuali femminili. Nello specifico, il progesterone svolge un ruolo determinante nel sistema riproduttivo, in particolare nella preparazione dell’organismo al concepimento e nel mantenimento dell’utero nel corso di una gravidanza. È normale infatti che nel corso di questa fase della vita, la gestante presenti livelli elevati di questo ormone.
Inoltre, il progesterone è legato alla regolazione del ciclo mestruale: se infatti la donna non ovula, le ovaie non producono progesterone. In più, i livelli di progesterone iniziano a diminuire con l’avvicinarsi della menopausa.
Che cos’è dunque il progesterone e a cosa serve, in gravidanza? Abbiamo approfondito questa tematica con la Dottoressa Ilaria Fantaccini, Specialista in Ginecologia, Ostetricia, Infertilità di Coppia e MTC.
Indice
Che cos’è
«L’ormone progesterone è un ormone steroideo prodotto dal corpo luteo dell’ovaio a partire dal colesterolo», spiega la dottoressa.
A seguito dell’inizio della fase della pubertà, nella donna si verifica mensilmente l’ovulazione, ovvero un processo in cui le ovaie rilasciano un uovo che può essere fecondato o meno. Dal follicolo ovarico vuoto dopo l’ovulazione si forma il corpo luteo, la principale fonte di progesterone.
Se l’ovulo non viene fecondato, il corpo luteo scompare causando un abbassamento dei livelli di progesterone. Questo processo, a sua volta, comporta lo sfaldamento dell’endometrio e dunque, l’inizio di un periodo mestruale. In caso di alterazioni ormonali, può essere somministrato il progestinico, la versione del progesterone prodotta in laboratorio.
A cosa serve
«La funzione principale del progesterone è quella di ispessire e preparare la mucosa endometriale, tale da renderla idonea per l’impianto della cellula uovo fecondata» continua l’esperta.
Il progesterone svolge numerose funzioni, tra cui:
- preparare il rivestimento tissutale dell’utero per permettere l’impianto dell’ovulo fecondato;
- supportare lo sviluppo del feto durante la gravidanza;
- stimolare il tessuto mammario per favorire l’allattamento;
- rafforzare i muscoli del pavimento pelvico in vista del parto.
Perché è importante in gravidanza?
«A gravidanza instaurata, la principale produzione di progesterone avviene ad opera del tessuto placentare. In seguito al concepimento, il progesterone svolge diverse funzioni. Il ruolo principale consiste nel rilassare la tonaca miometriale (muscolare) tenendo l’utero rilassato per tutto il corso della gravidanza, prevenendo così contrazioni e parto prematuro.
A fine gravidanza, il progesterone diminuisce in modo tale da favorire la maturazione polmonare del bambino e preparare l’utero al parto», precisa la dottoressa.
Quali sono i livelli del progesterone in gravidanza?
«Livelli bassi di progesterone durante le prime settimane di gravidanza, sono associati ad un elevato rischio di aborto; in alcuni casi, infatti, se ne richiede la somministrazione. Durante la gravidanza invece, livelli bassi di progesterone sono legati a un maggior rischio di parto prematuro.
Inoltre, è da segnalare che bassi livelli di questo ormone nella fase precedente, potrebbero provocare una difficoltà nel concepimento stesso», conclude l’esperta.
È bene considerare che i livelli dell’ormone sono piuttosto bassi prima dell’ovulazione, ma sono soggetti a variazioni nel corso del mese, soprattutto durante il ciclo mestruale.
Cambiamenti dei livelli di progesterone possono contribuire, ad esempio, a:
- irregolarità del ciclo mestruale;
- diminuzione della fertilità;
- aborto spontaneo;
- parto pretermine.
In generale dunque, è bene monitorare i livelli di progesterone nel sangue durante la gravidanza soprattutto se si sospetta infertilità o se si sta intraprendendo un percorso di fecondazione assistita. Ad ogni modo, sarà il ginecologo a valutare i casi in cui è preferibile tenerne sotto controllo i livelli ed eventualmente, considerare l’assunzione di questo ormone.