Brenda Biya, chi è la figlia del presidente del Camerun che sfida la legge con un bacio

Il bacio pubblicato su Instagram è diventato simbolo di una lotta a delle leggi assurde, che in Africa sono particolarmente opprimenti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Ha fatto il giro del mondo la foto pubblicata dalla figlia del presidente del Camerun, Brenda Biya. Ha infatti avuto il coraggio di mostrarsi al fianco di quella che si presume essere la sua compagna, la modella brasiliana Layyons Valença. Uno scatto esplicito, dal momento che mostra un tenero bacio tra le due. Al tutto si aggiunge il post: “Sono pazza di te e voglio che il mondo lo sappia”. Perché tutto ciò ha ottenuto un clamore internazionale? Perché in Camerun l’omosessualità è illegale.

Chi è Brenda Biya

Nata nel 1998, Brenda Biya è la terzogenita del presidente del Camerun Paul Biya, avuta dalla moglie Chantal Biya. Ha completato i suoi studi presso l’Ecole Nationale D’Adiministration Et De Magisture in Camerun e il College du Leman International School in Svizzera. Quest’ultimo è divenuto il suo Paese di residenza, dunque non si è macchiata di alcun atto illegale. Ha però di certo messo alle strette suo padre, schierandosi apertamente dalla parte della tutela dei diritti di tutti.

Per quanto il post non chiarisca ufficialmente il suo orientamento sessuale, tramite le storie Instagram la giovane ha ripostato numerosi articoli che parlavano del suo coming out. È divenuta, dunque, a tutti gli effetti una dichiarazione pubblica dai connotati politici, considerando la sua parentela.

In Camerun l’omosessualità è illegale fin dal 1972 e, a partire dal 2016, chi viene condannato per comprovati rapporti sessuali con soggetti dello stesso sesso rischia fino a 5 anni di carcere e una multa, che equivale a 305 euro.

Brenda Biya vive lontano da casa, come detto. Da tempo si è trasferita in Svizzera e qui ha trovato la libertà di esprimersi. È una rapper dal discreto successo, come dimostra il fatto che vanti più di 300mila follower. Descrivere suo padre come un uomo d’altri tempi sarebbe riduttivo. Ha infatti 91 anni e ricopre la carica di presidente del Camerun, con pugno duro e autoritario, fin dal 1982.

Il bacio della rivolta

Il bacio tra Brenda Biya e Layyons Valença è divenuto rapidamente simbolo di un processo di protesta, che mira al riconoscimento dei diritti di tutti i cittadini. La comunità LGBTQ+ camerunese ha ovviamente ben accolto questo post.

Ecco le parole dell’attivista transgender camerunese Shakiro: “Biya sta diventando una voce per il cambiamento sociale, in un Paese dove i tabù sono profondamente radicati”. Un riconoscimento molto importante, considerando come Shakiro sia tra le persone condannate sulla base della legge del 2016.

Ha patito in prima persona la condanna al carcere. Nel 2021 la sentenza a 5 anni di prigionia per “tentata omosessualità”. Dal 2023 è rifugiata in Belgio, dove ha chiesto asilo. Una vicenda che, al tempo stesso, ha generato anche polemiche. Per quanto tutta la comunità LGBTQ+ in Camerun abbia apprezzato il gesto, si sottolinea come ricchezza e conoscenze generino uno scudo. Ad avere la peggio sono ovviamente i poveri, contro i quali le leggi anti-LGBTQ colpiscono in maniera durissima.

Una condizione che non riguarda il solo Camerun. Anche il Ghana, ad esempio, ha dure leggi contro l’omosessualità. L’apice dell’oppressione è però stato raggiunto in Uganda. Nel 2023 è stata infatti approvata una legge che prevede l’ergastolo per chiunque abbia rapporti omosessuali. Fino a 10 anni per chi prova ad averne, e la pena di morte per chiunque sia condannato per “omosessualità aggravata”. Nello specifico si parla di rapporti omosessuali con minori di 18 anni o soggetti disabili, avuti dietro minaccia o mentre l’altra persona era incosciente.