Gabriella Pession: “Hermine è avida e ambiziosa. Cosa mi piace di lei? Gli abiti meravigliosi”

Ne "Il Conte di Montecristo" è Hermine Danglar, Gabriella Pession ci racconta del suo personaggio, di Lino Guanciale e del set della serie

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 27 Gennaio 2025 13:27

Gabriella Pession non ha certo bisogno di presentazioni. Adesso è tra le protagoniste de Il Conte di Montecristo, la serie in onda su Rai 1, tratta dal celebre romanzo di Alexandre Dumas, per la regia di Billie August e con un cast internazionale di altissimo livello che conta Jeremy Irons nei panni dell’abate Faria, Sam Claflin è Edmond Dantès, Lino Guanciale Vampa, Michele Riondino Jacopo. Solo per fare qualche nome.

Gabriella Pession ne Il Conte di Montecristo interpreta Hermine Danglar, la moglie di Danglar (Blake Ritson), uno dei nemici di Dantès che ne ha determinato la prigionia nel Castello d’If. Hermine è una donna scissa, avida e ambiziosa, con un guardaroba meraviglioso e gioielli preziosi, ma anche con un doloroso segreto, la perdita di un figlio, frutto di un amore scandaloso. L’incontro con Montecristo sarà fatale.

Ne Il Conte di Montecristo interpreti Hermine Danglar. Che tipo di donna è?
Moglie di Danglar, che con Villefort è l’acerrimo nemico di Edmond Dantès, Hermine è un personaggio molto complesso e molto affascinante perché scorre su due binari paralleli che non si incontreranno mai. Da un lato è una donna ambiziosa, avida e frivola, adora indossare abiti bellissimi e gioielli preziosi, ed è assetata di potere, tanto che sogna di far sposare la figlia con un uomo ricco per “piazzarla”. Dall’altro lato, però, nasconde un segreto doloroso: anni prima ha dato alla luce un figlio, avuto da Villefort di cui era amante, che lei crede sia morto subito dopo il parto perché così le era stato detto. Dopo il dramma della perdita del bambino, Hermine va avanti a vivere, si sposa con Danglar dal quale ha una figlia. Quando Montecristo entra nella sua vita, scopre che il figlio, che lei credeva morto, potrebbe essere ancora vivo, dando un tocco profondamente umano e drammatico al personaggio.

Come ti sei preparata per interpretare questo ruolo?
Non ho avuto tempo di rileggere Il conte di Montecristo interamente, ma conoscevo bene il romanzo che adoro. Quando mi è stato proposto questo ruolo, ero sul set di un’altra produzione internazionale, Those About To Die, con Anthony Hopkins. Così, per interpretare Hermine, mi sono concentrata sulle indicazioni del regista. Ho lavorato a stretto contatto con Billie August, analizzando la psicologia del personaggio scena per scena. È stato un lavoro artigianale e intenso.

Il tuo personaggio ha qualche qualità che salveresti?
Come in tutti i grandi romanzi, i personaggi non sono solo buoni o cattivi. La natura umana è complessa e contraddittoria. E in fondo, tutti i personaggi de Il Conte di Montecristo sono negativi e corrotti, tranne forse il figlio di Mercedes. Però, se dovessi scegliere, quello che salverei di Hermine sono i suoi splendidi abiti e gioielli! Sono davvero meravigliosi.

Gabriella Pession Il Conte di Montecristo
Fonte: Claudio Iannone
Gabriella Pession con Sam Claflin ne “Il Conte di Montecristo”

A proposito di costumi, com’è stato indossare abiti – come li hai definiti tu – così meravigliosi?
Una gioia! Amo i costumi, sono una forma d’arte e raccontano molto di un’epoca e del ruolo della donna nella società. Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi costumisti, e anche qui gli abiti erano eccezionali. Tra l’altro, ho recitato molto spesso in costume. In uno dei miei primi film, Ferdinando e Carolina di Lina Wertmüller, io interpretavo Carolina d’Asburgo e ho indossato un abito stupendo che aveva 10 metri di strascico con il quale ho dovuto fare la scalinata della Reggia di Caserta. Io sono una grande appassionata di moda. Pensa che a teatro amo provare in costume. Ovviamente non è quello di scena, ma uno simile che lo richiama.

Come ti sei trovata a lavorare con Billie August?
Billie è un regista straordinario, con una grazia e una delicatezza rare. È un maestro del cinema e sa esattamente cosa vuole. Questo dà molta sicurezza sul set, anche se a volte mi intimoriva la sua decisione di mantenere il primo ciak: io avrei voluto rifare alcune scene, ma lui coglie il momento di verità e si fida di quello.

Cosa distingue questa trasposizione de Il Conte di Montecristo dalle altre?
Non ho visto tutte le altre versioni, ma questa spicca per la regia elegante di Billie August e per un cast eccezionale, con Jeremy Irons e altri attori di altissimo livello. L’approccio di Billie dona una classe unica all’opera.

Nel cast de Il Conte di Montecristo c’è anche Lino Guanciale che interpreta Vampa con quale hai lavorato spesso. Com’è stato ritrovarlo?
Lino è come una coperta di sicurezza per me. Ci conosciamo molto bene, avendo lavorato insieme per anni e in molti progetti. È sempre un piacere ritrovarlo sul set. Con lui non c’è bisogno nemmeno di parlarsi, ci capiamo al primo sguardo.

Stai lavorando a qualcosa d’altro?
Sì, sto sviluppando la mia prima serie. Si tratta di una serie nata da una mia idea che stanno scrivendo altre sceneggiatrici strepitose, tutte donne che stanno lavorando con me. La girerò il prossimo autunno per Rai 1. È la storia di una donna single in carriera che si ritrova a prendersi cura di due bambini, affrontando la maternità e vecchie ferite emotive. Sarà un mix di dramma e leggerezza, una dramedy che vuole raccontare delle difficoltà ma sempre con leggerezza.