Oggi siamo tutte femministe. Lo sono le donne che che indossano orgogliosamente capi griffati con la scritta "We should All Be Feminists“, lo sono le influencer che puntualmente intervengono sulle discussioni di attualità che fanno il giro del web. Lo sono quelle donne che colgono ogni occasione per fare una crociata contro gli uomini, tutti, accusandoli di patriarcato e maschilismo a ogni loro azione. E poi ci sono quelle come Levante, la femminista che (forse) non piace alle femministe.
Levante e le sue affermazioni sul femminismo (che non piacciono alle femministe)
Claudia Lagona, cantautrice e scrittrice di origini siciliane, conosciuta al grande pubblico come Levante, è la femminista contro corrente, quella probabilmente criticata dalle stesse donne. Il motivo? Ha dichiarato apertamente che gli ideali del femminismo rischiano di trasformarsi in un sentimento di rivalsa che vede negli uomini le vittime perfette. Loro che vanno sminuiti oggi, perché ci hanno sminuite ieri.
E a pensarci bene, il suo discorso non fa una piega. Perché se è vero che combattiamo per la parità di genere, per l'inclusività e per l'eliminazione dei pregiudizi e degli stereotipi, è altrettanto vero che dobbiamo considerare gli uomini al nostro stesso livello. Meglio ancora se diventano alleati e non sicuramente dei nemici da abbattere a ogni costo.
"Mi sembriamo sempre più consapevoli della nostra importanza, del nostro potere. Ciò che per me è essenziale è che questo non conduca a un sentimento di rivalsa, vorrei che noi donne sapessimo definirci come esseri umani tout court" - queste le parole di Levante rilasciate in un'intervista pubblicata da iO Donna - "Quando sento dire che la donna è meglio dell’uomo mi dispiaccio, perché credo fortemente nella parità dei sessi, quindi non mi permetterei mai di lottare per quella parità sminuendo i maschi. È questo il mio femminismo: noi non siamo meglio degli uomini, siamo esattamente come loro".
"Noi non siamo meglio degli uomini, siamo esattamente come loro"
Parole, quelle della cantante siciliana che dovrebbero trasformarsi in una vera e propria lezione per tutte noi. Perché la storia del femminismo e così lunga e articolata, così complessa e dolorosa, che non possiamo trasformarla in una tendenza da cavalcare a ogni costo o in una semplicistica azione di demolizione nei confronti del sesso opposto. Perché il femminismo non è questo.
E questa modalità mainstream di dire, fare e parlare, alla quale si aggiunge l'inutile e dannosa questione donne vs. uomini, non ha nulla a che fare con le vere battaglie femministe, né tanto meno con i suoi ideali. E questo Levante lo sa bene.
Perché alla base di tutto, ancora una volta, ci sono le persone, intese come essere umani, con tutti i diritti che gli appartengono. E il femminismo, sin dalla sua esistenza, ha sempre combattuto per questo: per far sì che il valore di una persona non fosse riconosciuto solo base al sesso, per scardinare la supremazia di un genere predominante, per consentire alle donne di diventare padrone del proprio corpo e della sessualità, per la parità della retribuzione e dei trattamenti. È questo il vero femminismo.
E ringraziamo Levante per averlo ricordato a tutti. Per aver sottolineato che il femminismo non è prepotente, denigratorio o prevaricante, non è una lotta contro il sesso opposto, ma una battaglia per la parità e la libertà.