Yoga: quale tipologia scegliere

Quale tipologia di yoga scegliere per migliorarci in base ai propri obiettivi e ai propri desideri

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Uno yoga, tanti yoga

Conosciamo lo yoga come una disciplina di moda che prevede delle posizioni e fa bene all’aspetto fisico, ma la radice di questa nobile disciplina non ha niente a che fare con il modo in cui ha avuto la sua diffusione in occidente. Lo yoga contempla tecniche di respirazione, mantra espressi vocalmente, posizioni delle dita, posizioni fisiche statiche o dinamiche, ma anche forme di esplorazione che riguardano il servizio amorevole inteso come lavoro su certi aspetti della vita, tecniche relative al sonno e sicuramente un largo aspetto viene lasciato alla meditazione. Non esiste un solo tipo di meditazione yogica e diciamo che lo stato meditativo dovrebbe accompagnare anche il lavoro su tendini, ossa e muscoli che si fa a livello fisico, oltre ovviamente agli aspetti invisibili, come i corpi energetici dei corpi sottili, molto collegati alle emozioni, ai pensieri.

La tipologia di yoga di solito si lega a una radice specifica e una tradizione di riferimento collegata a varie parti dell’India o anche della Cina antica (yoga taoista) o del Tibet, ad esempio. In generale, se l’approccio fisico va di pari passo con quello emotivo e se la guida – o maestro/a o insegnante – sa trasmettere bene e in modo graduale, lo yoga aiuta a migliorare la postura, calmare la mente, allungare i muscoli, diventare flessibili, dormire meglio, in modo profondo. Va anche considerato come uno strumento utile per evolvere a livello della coscienza, diventando presenti a se stessi/e. Lo yoga corrisponde a una pratica che a tutti gli effetti ci cambia da dentro e ci permette di scoprire nuove risorse e nuovi aspetti di noi stessi/e. Ci mette in contatto con le emozioni e con il rapporto profondo con vari aspetti somatici e mentali. Le tradizioni si fondono e spesso hanno avuto influenze reciproche e continue, diventa quindi importante comprendere che tutte le categorie che conosciamo in Occidente sono mutazioni, cambiamenti, categorizzazioni anche approssimative e neo-categorie che a volte possono essere molto distanti dalle origini e dalla tradizione.

Quale scegliere

Capire per quale ragione ci si sta avvicinando allo yoga potrebbe essere un inizio molto importante e un punto di avvio fondamentale. Magari siete stati consigliati o avete letto un articolo o qualcuno ve ne ha parlato. Oppure siete curiosi/e da tempo e finalmente avete deciso di provare. Dovreste considerare fin da subito che – stile o tipologia a parte – quel che fa davvero la differenza sta nell’insegnante, come in tutto. Chi veicola va a influenzare moltissimo la pratica; sicuramente quel che andrete a vivere dipende molto dalla vostra apertura, ma chi trasmette la disciplina ne trasmette anche la componente spirituale e ha il compito di percepire, intuire, stimolare.

  • Se vi va di provare dalla base, partendo con movimenti lenti e con uno studio specifico di ogni singola posizione, potreste decidere di praticare Hatha yoga.
  • Se vi andasse invece di provare a fare un lavoro fisico fluido e dinamico, dove le transizioni si vivono respiro dopo respiro, potreste decidere di provare una lezione di Vinyasya yoga. Ai movimenti si unisce la respirazione sincronizzata e si eseguono sequenze per migliorare forza e flessibilità.
  • Per una pratica intensa, disciplinata, davvero tradizionale, potreste rivolgervi a una scuola della tradizione Ashtanga.
  • Lo stile Iyengar yoga va a lavorare in modo profondo sull’allineamento del corpo, non ci si muove troppo velocemente nelle transizioni e si usano spesso strumenti come mattoni per yoga e cinghie che coadiuvano l’allungamento.
  • La pratica della tradizione Kundalini permette di esplorare specifiche tecniche di respirazione, volte al benessere e alla circolazione fluida all’interno del corpo; il controllo respiratorio avviene in sintonia con la respirazione.
  • Molto famoso in quanto praticato da tanti personaggi famosi il Bikram yoga. Lo consigliamo se ti piace davvero sudare in quanto viene svolto in una stanza molto calda, che stimola la sudorazione e la conseguente rimozione di tossine. Ci sono 26 posizioni e l’insegnante decide in ciascuna lezione come organizzare cosa proporre e che andamento dare alla pratica.
  • Se amate concentrarvi sull’equilibrio e l’allineamento di corpo e mente per cui attraverso le posizioni potete esplorare l’Anusara yoga, basato su alcuni punti cardine quali: attitudine verso la vita, allineamento corpo-mente e azione. Vengono molto coinvolte durante la pratica la zona pelvica, il cuore e la zona sopra la bocca.
  • Se vi piace muovervi molto e andare verso qualcosa di dinamico potreste scegliere il Power yoga, veloce, aerobico e molto concentrato sullo sviluppo della forza.
  • Se siete in una fase dove state affrontando il vostro rapporto con la percezione, la sfera intima con le emozioni e il corpo suggeriamo lo Yin yoga, molto dolce, che permette di ammorbidire mente e corpo.
  • Infine, se vi piace il metodo e la disciplina, potreste andare verso Sivananda yoga, una tipologia di yoga metodica in cui si ripetono i 12 asana sempre allo stesso modo con il fine di raggiungere un equilibrio e un benessere a livello fisico, mentale e spirituale.