Mangiare con gusto e tenersi in forma è possibile? Certamente sì! A dimostrarlo ci pensano alimenti come i calamari. Questi molluschi, super versatili in cucina, sono poveri di grassi saturi, il che implica un minor rischio di avere a che fare con patologie cardiovascolari. Inoltre, come evidenziato anche dagli esperti di Humanitas, sono ricchi di acidi grassi essenziali omega 3, contraddistinti da un’interessante efficacia antiossidante e antinfiammatoria.
Quando si parla di equilibrio tra gusto e cibo sano, si inquadra un fattore fondamentale per il buonumore. Il nostro benessere mentale è profondamente influenzato da quello che scegliamo di mettere nel piatto. Per evitare problemi al proposito, sono molto utili i consigli della Dottoressa Marilù Mengoni, biologa nutrizionista e psicologa.
La sua dieta della doccia vegetale, piano prevalentemente crudista, si basa sull’assunzione di vegetali di stagione e di germogli di legumi. Si tratta di cibi vivi, non trasformati e privi di zuccheri. In che modo questo approccio all’alimentazione si riflette sull’umore? Prevenendo la resistenza insulinica, un fenomeno che porta a desiderare quantità sempre maggiori di alimenti dolci e ad alterare il microbiota intestinale, il cui equilibrio, come evidenzato da diversi studi svolti negli ultimi anni, è cruciale per il benessere mentale.
Quando si punta a perdere peso, è buona norma puntare anche sul deficit calorico. Una buona alternativa al proposito è la dieta 5:2. Seguita da Vip del calibro di Jennifer Aniston, prevede cinque giorni a settimana caratterizzati da un introito calorico normale. I restanti due, invece, prevedono una riduzione notevole del cibo assunto: idealmente, bisognerebbe mantenersi attorno alle 500/600 calorie quotidiane.
La scienza ha approfondito più volte i suoi effetti sul peso. Degno di nota a tal proposito è uno studio, pubblicato nel 2016 ed effettuato da un’equipe attiva presso l’Università dell’Illinois (Chicago) che, monitorando le condizioni di 59 soggetti obesi, si è concentrato sugli effetti del digiuno a giorni alterni sulla fame e sui peptidi intestinali. Al follow up, è stato possibile riscontrare una diminuzione dei livelli di insulina a digiuno, ma anche un decremento dei livelli soggettivi di fame.
Negli ultimi giorni, molti studenti hanno dovuto affrontare l’esame di maturità. Anche in questo caso è cruciale curare quello che si mangia e mettersi nell’ottica di migliorare la propria forma fisica e mentale. Gli esperti di Coldiretti hanno fornito diverse dritte utili al proposito, consigliando i cibi che favoriscono la sintesi del triptofano, aminoacido precursore della serotonina, neurotrasmettitore fondamentale per il relax. In questo novero è possibile includere la lattuga, le uova bollite, i legumi, lo yogurt. Quando si affronta un esame, è invece bene evitare caffè, cioccolato, patatine fritte e condimenti piccanti.
Discutere di equilibrio tra gusto e salute a tavola significa, per forza di cose, fare riferimento alla dieta mediterranea. Regime alimentare Patrimonio UNESCO da anni, è notoriamente legata a effetti positivi sul peso. I suoi benefici non finiscono certo qui! Come evidenziato da uno studio i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition, l’aderenza al regime alimentare tipico dei Paesi del bacino del Mediterraneo è associato a un minor rischio di sviluppare calcolosi renale.
Si potrebbe andare avanti ancora tanto a parlare dei consigli per mangiare bene senza rinunciare al gusto! Farlo vuol dire anche ragionare in ottica di controllo dei processi infiammatori. A fornire consigli utili in merito ci hanno pensato gli esperti dell’Harvard Medical School, sottolineando l’importanza di aggiungere alla propria dieta alimenti come l’olio d’oliva, i pomodori, le verdure a foglia verde, la frutta secca. In generale, è opportuno orientarsi verso cibi caratterizzati dalla presenza di polifenoli e acidi grassi essenziali.
Concludiamo rammentando che i consigli elencati in queste righe dovrebbero essere concretizzati solo dopo aver consultato il proprio medico curante.