Dieta, le migliori della settimana dal 6 al 12 novembre

Scopriamo i migliori consigli alimentari dei nostri esperti, per capire qual è la dieta ideale in base ad ogni esigenza

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Ad ogni corpo la sua dieta: ciascuno di noi ha esigenze particolari, e non è possibile individuare un regime alimentare che vada bene a tutti indistintamente. Con i nostri esperti, abbiamo fatto il punto della situazione su alcune delle condizioni più comuni, per scoprire quali sono i consigli alimentari da seguire per dimagrire in fretta e ritrovare il benessere.

Come funziona la dieta integrale

Perdere peso senza dover necessariamente fare troppe rinunce: la dieta integrale potrebbe essere la risposta a chi, pur volendo dimagrire, non riesce proprio a star dietro al conteggio calorico e alla misurazione delle porzioni. Sempre più nutrizionisti, infatti, preferiscono evitare un regime alimentare troppo stringente a favore della sostituzione di alimenti raffinati con quelli integrali. Quali sono i principali benefici? Si possono perdere fino a 3 kg in un mese, grazie alle fibre che migliorano il senso di sazietà e favoriscono il transito intestinale, oltre a rallentare l’assorbimento degli zuccheri.

Sembra quasi un sogno: una dieta che non richiede di rinunciare a pasta, pane e pizza, bensì di sostituirle con la loro versione integrale. L’importante, tuttavia, è seguire alcune semplici regole. Ad esempio, per aumentare il carico di fibre dovremmo sempre abbinare verdure fresche alla pasta. Inoltre, l’abbinamento tra cereali integrali e legumi ci offre la possibilità di fare il pieno di proteine vegetali. Meglio poi ridurre l’uso di sale, prediligendo l’olio extravergine d’oliva a crudo e tutte quelle erbe e spezie che possono dare sapore ad ogni piatto.

Le proprietà dei cardi

Simili per gusto ai carciofi e dal cuore tenerissimo, i cardi rientrano tra i tipici ortaggi invernali che non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole. Hanno un basso contenuto calorico, sono ricchi di acqua e ci permettono di fare il pieno di preziose sostanze nutritive. Senza contare che, se consumati crudi in insalata o cotti e ben conditi, sono davvero un’ottima alternativa ai più classici contorni. I cardi hanno un sapore infatti solo leggermente amarognolo, e sono facilmente apprezzabili anche dai più piccini. Scopriamo i loro benefici.

I fitocomposti contenuti nei cardi sono alla base delle loro proprietà depurative: proteggono il fegato e lo stimolano nell’eliminazione delle tossine, arrivando persino a dare un aspetto più luminoso alla pelle. Inoltre sono alleati del cuore, perché contribuiscono a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. La presenza di antiossidanti li rende ottimi per sostenere le difese immunitarie e per ridurre l’azione dannosa dei radicali liberi. Infine, i cardi possono aiutarci a dimagrire: sono ricchi di fibre, che aumentano il senso di sazietà e favoriscono la digestione.

Obesità androide e ginoide: cosa significa

Abbiamo spesso sentito nominare il fisico “a mela” e il fisico “a pera”, una distinzione che si basa principalmente sulla predisposizione di una persona ad accumulare adipe in diverse parti del corpo. Nel primo caso, gli esperti parlano di obesità androide, con una configurazione corporea caratterizzata da vita e fianchi larghi e con accumulo di grasso nella parte alta del corpo. Più comune negli uomini, vede la formazione di tessuto adiposo intra-addominale che mette a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e porta ad un aumento dei valori di glucosio e colesterolo nel sangue.

Il fisico “a pera” è invece tipico nel caso di obesità ginoide: “La predisposizione ad accumulare grasso nei fianchi, glutei e cosce della donna in età fertile risponde a precise finalità” – spiega il prof. Pier Luigi Rossi, autore del libro Dalle calorie alle molecole. Il nuovo orizzonte nel controllo del peso. In particolare, ha la funzione di garantire una riserva energetica in gravidanza e durante l’allattamento al seno. Tuttavia, questo biotipo è legato ad un aumento del rischio di sviluppare insufficienza venosa e linfatica negli arti inferiori.

La dieta ideale per il cuore

Le malattie cardiovascolari colpiscono migliaia di persone ogni anno, ma la dieta e l’attività fisica possono prevenirle. Naturalmente, ogni fascia di età ha le proprie esigenze: “La prevenzione va prescritta in maniera personalizzata in tutti i suoi capitoli, soprattutto quelli riguardanti gli stili di vita” – spiega il prof. Massimo Volpe, presidente della SIPREC (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare). La base è sempre la dieta mediterranea, uno dei regimi alimentari più equilibrati riconosciuto in tutto il mondo.

Tra i giovani, nella fascia d’età tra i 20 e i 40 anni, è utile portare in tavola cibi ricchi di ferro abbinati a fonti di vitamina C, per migliorarne l’assorbimento. Ciò è quanto più importante per le donne in età fertile, che possono incorrere nel rischio di una carenza di questo minerale. Tra i 40 e i 60 anni, il metabolismo inizia a rallentare ed è quindi il caso di ridurre i carboidrati e gli alimenti grassi. Negli over 60, invece, l’attenzione è puntata sul calcio e sugli alimenti che lo contengono, perché è fondamentale per combattere l’osteoporosi.

Intolleranza al lattosio, cosa evitare

Molti italiani soffrono di intolleranza al lattosio, lo zucchero contenuto naturalmente nel latte: è causata dall’assenza (o dalla scarsa presenza) di lattasi nell’organismo, ovvero di quell’enzima deputato alla scissione del lattosio all’interno dell’intestino. Questa malattia comporta sintomi come gonfiore e dolore addominale, meteorismo, flatulenza e diarrea, di gravità variabile a seconda del difetto enzimatico di ciascun soggetto e della quantità di lattosio consumata. La dieta è dunque fondamentale per tenere sotto controllo l’intolleranza.

Il lattosio è presente nel latte e in molti formaggi, ma non solo: lo possiamo trovare in cibi insospettabili come pane e prodotti da forno, merendine, minestre precotte, bevande per la prima colazione, preparati a base di carne e insaccati e caramelle. Viene infatti utilizzato ampiamente come additivo e conservante, quindi bisogna fare attenzione all’etichetta per evitare problemi spiacevoli.