Il Rage yoga combatte il cattivo umore con alcol e parolacce

Per chi non ama molto l'aspetto "tranquillo" dello yoga, ecco la nuova disciplina che permette d'urlare e di sfogarsi

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Nell’immaginario comune, lo yoga fa rima con atmosfera rilassata, silenzio, voci basse e tranquillità. C’è però una (nuova) disciplina che, da tutto questo, si allontana: è il Rage Yoga. Che così viene descritto dalla sua ideatrice, Lindsay Istace: “yoga alternativa per ragazze toste“.

Perché è esattamente questo, il Rage Yoga: un approccio diverso, pensato per tutte quelle donne (e quegli uomini) che trovano la loro pace e il loro benessere in un modo differente. Un approccio che richiede un certo senso dell’umorismo, la passione per l’heavy metal (le lezioni si fanno infatti a suon di riff di chitarra elettrica), la capacità di stare al gioco (e di sopportare qualche scherzetto). E, soprattutto, tanta voglia di sfogarsi, di lasciarsi andare, di togliersi di dosso le etichette che la società spesso impone.

L’obiettivo? Farti sentire una tipa davvero tosta, liberarti da tutte quelle restrizioni che ti soffocano e ti tolgono la tua libertà, renderti più resiliente. «È l’equivalente in formato yoga del sentire a tutto volume nelle proprie cuffie Flawless di Beyoncé, e ballare sulla Quinta Strada in mezzo alla gente», spiega la Istace. Sul fronte della pura disciplina, le posizioni sono quella dello yoga tradizionale, e così pure le tecniche di respirazione, e l’intensità e la difficoltà delle lezioni dipendono dall’insegnante e dal proprio livello di preparazione.

Secondo gli esperti, il Rage Yoga fa bene per davvero. Aiuta a tirar fuori la rabbia, a riappropiarsi della propria libertà. Lo fa con la musica, e dando la possibilità a chi prende parte alle lezioni di urlarla, quella sua rabbia. «Ci sono parole che non sono permesse, e sono quelle che offendono – in qualsiasi modo – gli altri. Ma non si è mai posto il problema, in realtà: questa disicplina conquista persone aperte, rispettose, curiose», specifica Lindsay.

Ecco dunque che, proprio per la sua particolarità, il Rage Yoga è consigliato a chi è stanco dello yoga tradizionale, o a chi pensa sia troppo “tranquillo” per fare al caso suo. Ma anche, semplicemente, a chi è in cerca di divertimento. «È una disciplina perfetta per chi vorrebbe provare lo yoga ma è bloccato dalla tradizionalità dell’atmosfera, a chi vuole dare un po’ di brio alla sua attività sportiva, o a chi si sente una “pecora nera” e ha bisogno di un luogo in cui nessuno si senta sbagliato», conclude l’ideatrice della disciplina. Per dire che sì, il Rage Yoga è davvero per tutti.