Liquirizia di Calabria DOP: un’alleata per la salute delle donne

Ha effetti benefici su menopausa, infezioni batteriche e virali. Protegge mammelle e ovaie

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Buonissima, sana, profumata, dall’aroma unico: la liquirizia (“Glychirrhiza Glabra”) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle leguminose che, secondo alcune fonti, era molto diffusa e utilizzata già nel Seicento. Soprattutto nelle regioni ioniche del nostro Paese, dove la radice – fresca o essiccata – cresce a un’altitudine inferiore a 650 m s.l.m., che la rende unica per l’inconfondibile aroma e per il gusto caratteristico. Quella di Calabria, per il suo legame con il territorio, per il clima e per la peculiarità della sua composizione chimico-fisica, vanta addirittura il marchio DOP. Un fiore all’occhiello della produzione agricola italiana conosciuto in tutto il mondo.

I benefici per la salute

Il principio attivo che contraddistingue la liquirizia da tutte le altre piante erbacee è la presenza di glicirrizina (glicoside saponinico tri-terpenoide), responsabile non solo del suo caratteristico sapore, ma anche dell’indicazione a non eccedere con questo alimento poiché potrebbe determinare importanti effetti negativi nell’organismo, come ad esempio alterazioni del metabolismo dei carboidrati, ritenzione idrica e ipertensione. Per questo motivo gli esperti consigliano di non superare il dosaggio di 0,5 g al giorno.

Quella di Calabria è più sana

La liquirizia di Calabria DOP contiene invece un quantitativo di glicirrizina nettamente inferiore rispetto alle altre qualità di liquirizia presenti nel mondo ed è, inoltre, caratterizzata da una ridotta quantità di zuccheri contenuti. A occuparsi di questo straordinario alimento sono stati anche gli esperti dell’ADI (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), che spiegano quali sono le sostanze virtuose contenute nella pianta: 

  • Il licochalcone, un fenolo naturale/flavonoide al quale sono riconosciute importanti attività antibatteriche e antivirali. Questo composto dimostra una rilevante attività antitumorale verso varie cellule maligne dell’organismo umano e potrebbe essere considerato un importante agente chemio-preventivo. 
  • La liquiritigenina (fitoestrogeno): rappresenta un fattore protettivo per alcune malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer. 
  • L’isoliquiritigenina (composto chimico fenolico): presenta notevoli proprietà anti-tumorali. Numerosi studi hanno dimostrato il suo effetto anti crescita e proliferazione di diverse cellule cancerogene, ad esempio, il cancro alla mammella e al colon. 

In particolare, uno studio pubblicato su PubMed, che aveva come scopo quello di dimostrare la funzionalità dell’associazione di isoliquiritigenina e liquiritigenina con particolari antibiotici appartenenti alla categoria dei beta-lattamici, soprattutto l’amoxicillina (un antibiotico utilizzato come cura contro diversi batteri come lo Staphylococcus aureus), ha evidenziato l’importante effetto antibatterico delle due sostanze in combinazione con gli antibiotici beta lattamici. Il fenomeno è molto importante nella lotta contro l’antibiotico-resistenza, che rappresenta una condizione di importanza rilevante per la sanità pubblica, poiché si associa a un maggior rischio di epidemie, di complicanze e a un aumento della mortalità.

Un rimedio per i sintomi della menopausa

Recenti studi si sono poi soffermati sui possibili rischi provocati dalla terapia ormonale per trattare i sintomi della menopausa. Una ricerca pubblicata su PubMed ha evidenziato come la liquiritigenina sia in grado di attivare gli elementi regolatori ER (recettore degli estrogeni) e geni bersaglio nativi con ERbeta, non attivando invece quelli con ERalpha. Secondo altre ricerche, inoltre, l’isoliquiritigenina sarebbe un perfetto candidato al trattamento del cancro ovarico, denominato come una delle principali cause di morte per tutte le neoplasie ginecologiche nei paesi sviluppati e che, sovente, si presenta nelle donne soprattutto dopo la menopausa.

I composti naturali presenti nella liquirizia di Calabria sarebbero dunque in grado di alleviare alcuni sintomi legati a determinate patologie, oltre ad avere un effetto antinfiammatorio, immunoregolatore, antifibrotico e anti cancro. Le innumerevoli attività benefiche di questa radice, ci inducono a riflettere su quanto le funzioni del nostro organismo siano strettamente correlate all’alimentazione e, di conseguenza, alle scelte alimentari che quotidianamente influiscono sulla nostra vita. Ricordandoci però di non eccedere con le dosi.