Acqua, l’elemento fondamentale per il nostro benessere

Il gonfiore addominale può complicare il vivere quotidiano, una corretta idratazione può aiutare a depurare l’intestino ed il fegato e a ritrovare l’equilibrio.

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Matteo Migliaccio

Farmacista, nutrizionista e Personal Trainer

Laureato in Farmacia e in Scienze della Nutrizione Umana, attualmente svolge la libera professione di nutrizionista, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle persone attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo.

L’acqua è un bene prezioso, fondamentale per la vita su questo pianeta e per la nostra sopravvivenza ma troppo spesso ce ne dimentichiamo.

Molte volte presi dalla velocità della vita moderna e dai mille impegni che ci assediano dimentichiamo di mangiare e soprattutto di bere arrivando a fine giornata ad aver consumato meno di un litro di acqua.

Invece mantenere una corretta idratazione è fondamentale per il benessere del nostro organismo, per permettergli di svolgere correttamente tutti i suoi processi biochimici, mantenere l’omeostasi interna ed un buono stato di salute che consenta ai vari organi, tra cui fegato ed intestino, di depurare il nostro organismo eliminando le scorie ed i prodotti di scarto.

L’acqua, un bene prezioso

L’organismo umano è costituito in media per il 70% da acqua, quest’ultima svolge innumerevoli funzioni.

  • Aiutare le reazioni biochimiche.
  • Svolgere la funzione di solvente.
  • Aiutare i processi digestivi, di assorbimento e di trasporto dei nutrienti.
  • Lubrificare le articolazioni ed i tessuti.
  • Aumentare e diminuire la sudorazione permettendo una corretta termoregolazione.
  • Depurare l’organismo permettendogli di eliminare le scorie e le sostanze di scarto.

Mantenere un corretto bilancio idrico, ossia il rapporto tra il quantitativo di acqua in entrata ed il quantitativo di acqua in uscita, è importante per il mantenimento di un corretto stato di salute.

In media un individuo adulto sano dovrebbe assumere nelle ventiquattro ore all’incirca 1,5-2L di acqua per soddisfare il suo fabbisogno idrico, queste raccomandazioni possono essere maggiorate per alcune fasce della popolazione quali le persone che praticano sport con costanza, gli anziani, le donne in gravidanza, ed i bambini.

Non si deve considerare l’apporto idrico giornaliero come esclusivamente derivante dalle bevande, infatti mediante l’alimentazione riusciamo ad introdurre all’incirca 650-700ml di liquidi al giorno. Altri 700-1500ml, nell’arco della giornata, li introdurremo dall’acqua e dalle altre bevande che consumiamo, vi è infine una quota di acqua endogena che viene prodotta dai processi chimici e biochimici che avvengono nel nostro organismo, per un quantitativo che può variare tra i 250 ed i 350ml/die.

Di contro l’organismo elimina durante la giornata grandi quantitativi di acqua, per esempio attraverso le urine eliminiamo quotidianamente tra gli 800 ed i 1500ml, con le feci 150-200ml, e con la sudorazione, l’evaporazione cutanea e l’espirazione elimineremo all’incirca tra gli 800 ed i 1250ml/die.

I liquidi che vengono allontanati dall’organismo consentono al nostro corpo di eliminare anche sostanze di scarto e scorie che altrimenti non potremmo espellere facilmente, quindi un bilancio idrico negativo e un apporto ridotto porterà il nostro corpo ad accumulare sostanze di scarto potenzialmente pericolose.

Il fabbisogno di liquidi durante la vita dell’essere umano cambia a secondo della sua età e delle condizioni del suo organismo, in proporzione un bambino avrà non solo un maggiore livello d’idratazione rispetto ad un individuo adulto o anziano, ma anche un maggiore perdita di acqua e di conseguenza un maggiore fabbisogno di reintegrazione della stessa.

I valori di riferimento per l’assunzione di acqua giornaliera nelle varie fasce di età sono riportate nei LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia).

Età Assunzione adeguata di acqua (ml/die)
Neonati (da 6 a 12 mesi) 800
Bambini (1-3 anni) 1200
Bambini (4-6 anni) 1600
Bambini (7-10 anni) 1800
Adolescenti (11-14 anni) 2100 (Maschi)/1900 (Femmine)
Adolescenti (15-17 anni) 2500 (Maschi)/2000 (Femmine)
Adulti ed anziani 2500 (Maschi)/2000 (Femmine)
Gravidanza 2350
Allenamento 2700

 

La maggior parte delle persone sane può comunque riuscire a soddisfare il suo fabbisogno quotidiano di acqua facendosi guidare dalla sensazione della sete, per tutti gli altri soggetti è opportuno mantenere una maggiore attenzione e costanza nell’assunzione dei liquidi.

I diversi tipi di acqua 

Che sia naturale, frizzante, in bottiglia o del rubinetto l’acqua viene classificata in base a caratteristiche fisico-chimiche ben precise, quali:

  • effervescenza;
  • durezza;
  • residuo fisso.

Queste caratteristiche permettono di definire le proprietà delle diverse acque in commercio, anche per facilitare al consumatore la scelta dell’acqua più adatta alle sue esigenze.

Effervescenza

Se il quantitativo di anidride carbonica (CO2) all’interno dell’acqua è superiore a 250mg/L ed il valore è uguale a quello riportato alla sorgente, allora l’acqua verrà identificata come “naturalmente gassata” o “effervescente naturale”.

Mentre quando ritroveremo in etichetta la dicitura “frizzante” o “effervescente” vorrà dire che l’anidride carbonica sarà stata aggiunta dalla ditta durante il processo di imbottigliamento.

Durezza

La durezza si riferisce al contenuto di sali di calcio e magnesio disciolti nell’acqua, il così detto calcare. Si misura in gradi francesi (ºf) per i quali più il grado è alto più l’acqua sarà ricca di calcare e quindi di sali.

Per essere immessa in commercio l’acqua deve avere un grado di durezza compresa tra un minimo di 15°f ed un massimo di 50°f, in quanto tutte le persone sane e di qualunque fascia d’età possono bere queste acque senza conseguenze per la salute.

Residuo fisso

Il residuo fisso classifica le acque minerali naturali in base al contenuto di sali minerali in esse disciolti, viene espresso in mg/L e si riferisce al peso di tutti i minerali che restano dopo l’avvenuta evaporazione di un litro dell’acqua in esame a 180°C.

I sali minerali che ritroviamo in maggiori quantità nei vari tipi di acqua sono:

  • Magnesio
  • Ferro
  • Calcio
  • Silicio
  • Sodio

Questi ultimi svolgono un importante ruolo nutrizionale e rendono l’acqua un alimento importante per la salvaguardia della salute umana, infatti a seconda della maggiore quantità di uno o dell’altro elemento possiamo avere una diversa indicazione di utilizzo per quell’acqua.

In base al residuo fisso le acque minerali si classificano in:

Acque minimamente mineralizzate Residuo fisso inferiore a 50 mg/L
Acque oligominerali Residuo fisso compreso tra 50-500 mg/L
Acque minerali Residuo fisso compreso tra 500-1500 mg/L
Acque fortemente mineralizzate Residuo fisso oltre i 1500 mg/L

Quindi, un’analisi dettagliata di queste ed altre caratteristiche delle acque che immettiamo in commercio imbottigliate o che immettiamo nei rubinetti delle nostre case, ci permettono di salvaguardare la salubrità del prodotto ed anche la nostra salute, e ci permettono di indirizzare il consumatore verso una scelta consapevole dell’acqua che maggiormente si confà a quelle che sono le sue esigenze.

Tipi di acqua per restare in salute

Una corretta idratazione è alla base di ogni stile di vita salutare, nessun tipo di alimentazione prescinde dalla necessità di assumere acqua nelle giuste quantità a seconda delle proprie esigenze.

Lo stato di idratazione dell’organismo può variare molto nell’arco delle 24 ore influenzato da diversi fattori, come la temperatura ambientale, la disponibilità di acqua o altre bevande, lo stato fisico dell’individuo e la percezione del senso di sete, per questo dare delle indicazioni precise per ogni persona su quanta acqua deve consumare è molto difficile e pressoché inutile, è più corretto invece indicare un range da rispettare nell’arco delle giornate per garantire una buona idratazione dell’organismo.

Un organismo ben idratato è un organismo che riuscirà ad affrontare al meglio le sfide del viver quotidiano e che riuscirà a mantenere l’omeostasi di tutti i suoi tessuti ed apparati con un conseguente aumento del benessere psico-fisico.

Per mantenere un corretto stato di idratazione è possibile consumare sia l’acqua minerale imbottigliata sia quella del rubinetto, infatti la sicurezza dell’acqua del rubinetto non è inferiore a quella delle acque imbottigliate ed entrambe sono garantite per legge come sicure per il consumo umano.

Inoltre bere acqua del rubinetto si rivela essere più conveniente economicamente ed anche meno inquinante, perché si riduce l’utilizzo di plastica ed anche la necessità di trasportare il prodotto su gomma.

Al di là del soddisfacimento del fabbisogno idrico giornaliero, le acque in commercio possono anche essere scelte per le loro caratteristiche chimico-fisiche e la loro composizione in minerali.

Infatti soggetti che soffrono di ipocloridria, diminuzione della produzione di acido cloridrico da parte dello stomaco che può portare difficoltà digestive e nei casi più gravi anche malassorbimento, potrebbero giovare nell’assumere durante i pasti acque molto ricche in anidride carbonica, in quanto si è visto che la CO2 stimola la secrezione di acido gastrico nello stomaco aiutando la digestione.

Invece soggetti che soffrono di ipercloridria o reflusso gastro-esofageo dovrebbero evitare acque ricche di anidride carbonica e preferire quelle che ne sono prive.

Per i soggetti che soffrono di calcolosi renale invece è stato osservato che acque ricche di calcio (Ca2+) possono essere utilizzate per prevenire la formazione di nuovi calcoli, quindi le acque calciche ossia ricche di questo importante minerale sono sicuramente consigliate per questi soggetti.

Le persone che praticano sport devono porre maggiore attenzione all’idratazione andando ad assumere liquidi prima, durante e dopo l’allenamento, per sport di endurance come la corsa o per sedute allenanti che vanno oltre l’ora di attività continuativa, si potrebbe ricorrere all’assunzione di acque minerali o fortemente mineralizzate così da reintegrare sia i liquidi che i sali persi con la sudorazione.

Quindi la selezione di un tipo di acqua piuttosto che di un altro può avere risvolti interessanti per lo stato di salute dell’individuo.

Gonfiore addominale: bere acqua può sgonfiare la pancia 

Il gonfiore addominale è un problema che incide enormemente sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono, può causare i seguenti sintomi:

  • Vistoso rigonfiamento dell’addome
  • Dolore
  • Sensazione di pesantezza
  • Meteorismo
  • Attacchi di colite
  • Diarrea

Spesso la sua eziologia è multifattoriale e per questo bisogna, attraverso una minuziosa anamnesi, andare ad indagare e modificare più aspetti della vita dell’individuo prima di riuscire a risolvere il problema.

Sicuramente uno degli interventi più importanti al quale l’individuo può andare incontro è quello di dover modificare alcune delle sue abitudini alimentari, infatti un eccesso di fibre nella dieta può portare ad episodi di gonfiore addominale, meteorismo e diarrea, ma anche una diminuzione eccessiva delle fibre porterà a soffrire di stipsi e gonfiore addominale, pertanto una dieta che apporti il giusto quantitativo di fibra alimentare permetterà all’individuo di risolvere il problema.

Com’è risaputo l’acqua gioca un ruolo fondamentale nel migliorare la digestione e regolare l’attività intestinale e quindi una corretta e soddisfacente idratazione permetterà all’individuo di eliminare più facilmente le sostanze di scarto e ridurre il gonfiore addominale con tutte le problematiche che esso comporta.

Bere acqua per depurare il fegato

Organo importantissimo per il nostro corpo, il fegato è la ghiandola più grande dell’intero organismo, in esso avvengono gli innumerevoli processi biochimici che ci permettono di sopravvivere.

Il fegato svolge moltissime funzioni, non ultima quella di depurazione dell’organismo dalle sostanze di scarto quali farmaci, molecole assorbite con gli alimenti ed ormoni. Queste sostanze vengono modificati chimicamente all’interno dell’organo per potenziare la loro azione o per essere allontanate attraverso le urine, il respiro ed il sudore.

Il fegato di una persona sana però non ha bisogno di essere depurato mediante l’assunzione di farmaci, integratori o specifici alimenti, in quanto non accumula sostanze di scarto al suo interno durante lo svolgimento delle sue funzioni.

È vero però che uno stile di vita attivo ed una dieta sana coadiuvata da un idonea assunzione di liquidi, possano permettere all’organismo di accedere ad un migliore stato di salute che gli permette di ottimizzare tutti i suoi processi biochimici, e quindi di garantire così il mantenimento di tale stato.

Una corretta idratazione si rivela essere quindi, direttamente o indirettamente, un fattore imprescindibile per ottenere un migliore stato di salute di tutto l’organismo.

Fonti bibliografiche

  • LARN – Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia IV Revisione Editrice SICS p 581
  • Linee guida per una sana alimentazione – CREA 2018 p 61
  • Manuale di nutrizione applicata – Ed. V Idelson Gnocchi