La dieta BRAT: cos’è, come funziona e cosa si mangia per un intestino sano

La nuova tendenza nel mondo delle diete è la BRAT, un regime alimentare per proteggere stomaco e intestino

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

La dieta BRAT è sempre più in voga nel ricco panorama delle diete dimagranti ed è nota più che per l’effetto dimagrante, per ottimizzare il transito intestinale, migliorando disturbi e stati infiammatori. Per questo motivo è consigliata soprattutto per chi soffre di problemi gastrointestinali, ma anche per chi vuole depurare e disintossicare l’organismo.

Il nome BRAT deriva dalle iniziali dei quattro elementi chiave che caratterizzano questo approccio alimentare: B sta per Banane, R il Riso, A la Mela (Apple in inglese) e la T sta per Toast, cioè il pane tostato.

Scopriamo di cosa si tratta, come funziona e quali sono i possibili benefici e controindicazioni.

Cos’è la dieta BRAT

La dieta BRAT (Banana, Rice, Apple, Toast) è una dieta spesso raccomandata per alleviare i sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. Questa dieta, infatti, prevede l’assunzione di cibi facilmente digeribili e a basso contenuto di grassi e fibre.

I dolori allo stomaco possono essere molto fastidiosi ma, soprattutto, spesso arrivano all’improvviso. In questi casi, è importante evitare di affaticare il sistema digestivo, scegliendo cibi e bevande che aiutino ad alleviare i sintomi e a rimettere in sesto stomaco e intestino.

Ma perché proprio banana, riso, mela e pane tostato?

  • B come Banana: si tratta di un frutto che fornisce alcuni elettroliti necessari per rimettere in ordine il tratto gastrointestinale. È anche ricca di potassio, un sale minerale prezioso in caso di diarrea e/o vomito.
  • R come Riso: quello bianco, non integrale, perché ricco di fibre. È facile da digerire ed è anche in grado di assorbire le tossine che hanno causato gli spasmi, aiutando così a proteggere il rivestimento dello stomaco e a dare sollievo alla pancia dolorante.
  • A come Mela (Apple in inglese): grazie alla presenza della pectina e degli zuccheri semplici, la mela è facilmente digeribile e fornisce all’organismo l’energia di cui ha bisogno. Nel caso in cui il mal di pancia è causato dalla stitichezza, la pectina (presente soprattutto nella buccia), una fibra solubile, può aiutare a risolvere il problema, fornendo all’organismo le fibre di cui ha bisogno per rimettere in moto il processo digestivo.
  • T come Toast (pane tostato): facilissimo da digerire, questo carboidrato non determina troppi movimenti a livello intestinale, quindi non stimola la motilità dell’intestino, e soprattutto non provoca reflusso acido che, in questo momento di disagio, finirebbe con il peggiorare la situazione.

Questi alimenti sono quindi considerati facili da digerire e poco irritanti per il tratto gastrointestinale.

È importante notare però che la dieta BRAT non fornisce tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno e non dovrebbe essere seguita per un periodo prolungato di tempo. Inoltre, non è raccomandata per i bambini, le donne in gravidanza o in allattamento o per chi ha bisogno di una dieta equilibrata e completa per motivi di salute.

Solitamente è consigliata a chi soffre di diarrea, poiché questo tipo di alimentazione si considera più adatto per permettere all’intestino di “riposare” e ridurre la quantità di feci.

Inoltre, consumare quei cibi per un giorno o due quando ci si sente male, può aiutare ad alleviare i sintomi del mal di stomaco e della gastroenterite virale e di altre malattie del tratto gastro-intestinale, compresa l’intossicazione alimentare. Sono alimenti che hanno un impatto più “delicato” sull’apparato digestivo, anche se non è detto che migliorino sintomi come la nausea. Semplicemente è un modo per assimilare un po’ di nutrienti.

Dieta BRAT: come funziona

La dieta BRAT si può seguire per non più di tre giorni. La giornata inizia con una banana, accompagnata da pane tostato con un filo di miele. A pranzo, riso in bianco condito con erbette e olio extravergine d’oliva, mentre a cena pane tostato con una zuppa di verdure di stagione. A merenda è concessa una banana o una mela.

Un elemento fondamentale di questa dieta è l’acqua. Durante la giornata, infatti, è fondamentale berne almeno due litri, per depurare l’organismo e ristabilire l’equilibrio idrico perso con la diarrea o il vomito. L’acqua aiuta a diluire i succhi gastrici, lenisce le infiammazioni della mucosa intestinale e migliora la digestione. Sono ottime anche le tisane tiepide, che sgonfiano la pancia, eliminano i gas intestinali e migliorano il metabolismo.

Esistono poche linee guida basate su studi approfonditi per seguire esattamente la dieta BRAT, ma esistono alcune raccomandazioni. Se non si ha voglia di mangiare, è meglio lasciare a riposo lo stomaco e aspettare finché il vomito e la diarrea non si sono completamente fermati.

Mentre si è a digiuno, se si riesce, potrebbe essere utile sorseggiare un po’ d’acqua o delle bevande con aggiunta di sali minerali o del tè o delle tisane. In questo modo si continua a idratarsi per ripristinare i liquidi e gli elettroliti persi durante la malattia. Anche il brodo vegetale può essere una buona idea, sempre se si sente lo stimolo a berne anche un po’, mai forzarsi.

Il secondo giorno si può iniziare la dieta BRAT. Questa dieta è limitante e non molto nutriente, quindi non va seguita più del necessario.

Il terzo giorno, se ci si sente meglio, è possibile inserire gradualmente cibi leggeri e facilmente digeribili nella dieta, come ad esempio riso bianco o petto di pollo. Ma solo se ci si sente in grado di farlo. È importante, infatti, seguire i segnali del proprio corpo. Se si riprende la solita alimentazione troppo presto, i sintomi potrebbero tornare.

Cosa si può mangiare e cosa no

Oltre a banane, riso, mele e pane tostato, ci sono altri cibi leggeri che si possono assumere se si hanno problemi di stomaco o intestinali. Tra questi:

  • Cereali secchi.
  • Cracker salati.
  • Fiocchi d’avena.
  • Patate.
  • Zuppe brodose.
  • Tè e tisane.

Tra i cibi che è meglio evitare, invece, perché possono irritare le mucose del tratto digestivo, ci sono:

  • Zucchero.
  • Latte e latticini.
  • Cibi fritti e/o piccanti.
  • Carne rossa e pesci grassi come salmone o sardine.
  • Verdure come carote, broccoli e cavolfiore.
  • Frutta “acida” come limone, arance e uva.
  • Bevande troppo fredde o calde.
  • Alcol, caffeina o altre bevande stimolanti.

Esempio di menù

A titolo puramente esemplificativo, ecco un esempio di menù della dieta BRAT. È importante bere almeno 2 litri di acqua durante il giorno e mantenere idratato l’organismo.

Colazione

 

1 banana + una fetta di pane tostato con un velo di miele
Spuntino 1 mela
Pranzo

 

Riso in bianco con olio extravergine di oliva e poco parmigiano
Spuntino

 

1 banana o una fetta di pane tostato
Cena

 

Riso bollito con poche erbette.

La dieta BRAT funziona?

Una dieta “delicata” come la BRAT è stata ideata per aiutare a riprendersi dai disturbi gastrointestinali, ma anche dopo interventi chirurgici. In passato, era adottata anche per gestire la gastroenterite acuta nei neonati, tuttavia, le attuali raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics (AAP) non la consigliano.

Inoltre, è una dieta che non va seguita per perdere peso, poiché è piuttosto carente dal punto di vista nutrizionale, soprattutto se seguita a lungo termine ed espone a rischi di deficit nutrizionali o stati di malnutrizione abbastanza elevati. Così come non può essere la soluzione per chi soffre di condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile, il reflusso gastroesofageo o la diverticolite.

In caso di nausea, malessere, diarrea o vomito è quindi sempre necessario chiedere il parere del proprio medico, anche se la BRAT per un giorno o due può essere utile.

Nonostante non ci siano studi clinici attendibili sulla dieta BRAT, esistono alcune ricerche su come gli alimenti inclusi in questo regime alimentare “temporaneo” influenzino la diarrea. Una revisione a del 2019, pubblicata su Nutrients, ha scoperto che la polpa di banana verde può aiutare a ridurre sia la diarrea, sia la stitichezza nei bambini, mentre uno studio iraniano del 2016 ha scoperto che la zuppa di riso è molto efficace nel trattamento della diarrea acuta. Anche se si tratta di ricerche dai risultati promettenti, non possono però ancora stabilire se una dieta come la BRAT sia efficace e sicura nel trattamento dei problemi gastro-intestinali.

Le diete “faidate” possono essere più nocive che salutari, soprattutto se non si gode di ottima salute. Quindi, se non si hanno miglioramenti dopo 24 ore di dieta BRAT, è consigliabile consultare il proprio medico, soprattutto dopo una diarrea frequente o grave.

Vomito e diarrea, infatti, potrebbero essere sintomi di una gastroenterite virale, che di solito non richiede un trattamento antibiotico, se la forma non è particolarmente severa. Tuttavia, ci sono altre condizioni che causano sintomi simili e che richiedono una cura, come ad esempio: infezioni batteriche, da parassiti, l’effetto collaterale di alcuni farmaci o le intolleranze alimentari.

Controindicazioni della dieta BRAT

Ci sono dei limiti da evidenziare in questa dieta, perché potrebbe causare più danni che benefici. Alcuni studi hanno mostrato che due settimane di dieta BRAT possono comportare come conseguenza uno stato di grave malnutrizione, soprattutto nei bambini. L’Associazione dei pediatri americani, infatti, raccomanda di alimentare i bambini con una dieta equilibrata non appena stanno bene e i sintomi si sono attenuati o sono scomparsi del tutto.

Per gli adulti, la dieta BRAT è probabilmente meglio che non mangiare nulla. Nondimeno, non è una soluzione utile a lungo termine, poiché non fornisce una nutrizione adeguata per un lungo periodo di tempo. Quindi, se seguita per più di pochi giorni, può portare a carenze nutrizionali anche importanti, soprattutto nelle persone anziane.

L’obiettivo è di tornare a mangiare normalmente appena prima possibile, per garantire all’organismo tutte le sostanze nutritive che servono per stare in salute.

Inoltre, alcune persone potrebbero non tollerare certi alimenti inclusi nella dieta BRAT, come le banane o il riso. In questi casi, è importante consultare un medico o un nutrizionista per trovare una valida alternativa.

Infine, è un regime alimentare non adatto alle persone con malattie croniche, come il diabete, poiché può influire sui livelli di zucchero nel sangue. In questi casi, è importante seguire un piano dietetico personalizzato sviluppato dal proprio medico o nutrizionista.

Insomma, sono necessarie altre ricerche per determinare se la dieta BRAT sia una soluzione utile nei casi di disturbi gastro-intestinali, non lo è invece se si vogliono perdere i kg di troppo. In questo caso è necessario uno schema alimentare corretto e bilanciato e svolgere attività fisica con una certa regolarità.

Avventurarsi in regimi alimentari restrittivi e che limitano il consumo giornaliero a pochi cibi selezionati e considerati “dimagranti”, non è mai una buona idea. La parola “dieta”, infatti, deriva dal greco e vuol dire regole di vita, tra cui: alimentazione, attività fisica, riposo, sonno e divertimento. Questo modo di vivere ha lo scopo di preservare o migliorare lo stato di salute, considerato percezione di benessere fisico e mentale, e non solo assenza di malattia. Negli ultimi decenni, invece, alla dieta è stata attribuita un’accezione negativa, è spesso considerata una specie di punizione, associando a questa parola solo le calorie e l’esclusione di alcuni alimenti e attribuendole un significato prevalente di dimagrimento.

Invece, è l’insieme di vari aspetti che permette di dimagrire in modo sano e duraturo: no al “faidate” e no alle diete alla moda, il più delle volte prove di fondamento scientifico e assurdamente restrittive; sì all’attività fisica, alla costanza e a porsi obiettivi realistici, magari da concordare con un nutrizionista.

Fonti bibliografiche

Aspetti principali della dieta