Conosciuta anche con il nome scientifico di Phyllanthus niruri, la Chanca Piedra è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae che cresce nelle aree tropicali del pianeta come, ad esempio, le foreste pluviali del Sud America. È presente in molte altre zone quali India, Cina, Madagascar, America Latina. È anche chiamata fillanto anche se è spesso conosciuta con il nome italiano di “spacca pietra”, nome che deriva dal suo uso tradizionale per i disturbi relativi a calcoli renali e biliari. Il suo uso risale a 2000 anni e quindi vanta una fama indiscussa e ben testata.
Il nome Phyllanthus deriva dal greco: phyllon significa foglia mentre ànthos fiore ed è stato attribuito da Linneo a questo genere di piante per la curiosa caratteristica dei loro rami appiattiti in guisa di foglie che, nel periodo della fioritura, portano fiori che sembrano spuntare dalle foglie (che però in realtà sono rami). Il Phyllanthus niruri produce caratteristici fiori gialli.
Questa pianta è alta circa 40-50 centimetri con ramificazione erbacea ascendente, le foglie piumate reggono fiore e frutto. Le foglie sono numerose piccole, verdi, sub sessili, strettamente disposte tra loro, di forma allungata ellittica, con il picciolo corto e stipole, disposte alternativamente su ciascun lato dello stelo. Le sue proprietà erano ben conosciute dalle popolazioni amazzoniche. Gli indigeni, infatti, hanno utilizzato questo arbusto come terapia contro i calcoli renali e dalla vescica e contro altre malattie dell’apparato urinario. I suoi frutti consistono in piccole capsule contenenti semi, mentre le foglie sono di un verde brillante e la rendono molto piacevole nel suo aspetto. La medicina tradizionale usa l’arbusto come vermifugo, digestivo, lassativo e tonico.
La droga, cioè la parte di pianta contenente i principi attivi, è costituita dalla pianta intera, dotata di sapore amaro. Nella medicina ayurvedica Chanca Piedra è conosciuta come Bhumyamalaki ed è utilizzata da millenni per problemi legati all’apparato genito-urinario, lesioni cutanee, disturbi del metabolismo. In India è anche comunemente chiamata Budhatri o Pitirishi.
I ricercatori brasiliani hanno scoperto che il fillantoside, un alcaloide, è contenuto sia negli steli che nelle foglie della perenne. Il suo effetto spasmolitico deriva appunto dal fillantoside che è in grado di produrre un effetto rilassante. Altri componenti degni di nota sono i numerosi alcaloidi chinolizidici, flavonoidi e tannini. Sono contenuti anche rutina, tricontanolo, niruretina, quercetina, astragalina, cimene, acido ellagico e olacetato, nonché ipofillantina, kimonem, lintetralina, metossi-securinina, lupeolo e saponintrale contanale.
Indice
I benefici del Chanca Piedra
Quando la si nomina, è importante approfondire alcuni tra i suoi benefici che la rendono una pianta utile e da non sottovalutare.
Pressione arteriosa e diabete
Nell’elenco dei principali benefici troviamo la capacità di tenere sotto controllo i valori della pressione arteriosa e quella di regolarizzare i livelli di zucchero e colesterolo nel sangue
La scienza ha più volte approfondito le proprietà di quest’erba. Degno di nota a tal proposito è uno studio congiunto britannico e malese pubblicato nell’agosto del 2016. I team che hanno condotto questo lavoro di ricerca, attivi presso realtà come l’Università di Cambridge e il Royal College of Surgeon di Selangor (Malesia), hanno effettuato una revisione della letteratura medica dal 1980 al 2015.
Dopo aver analizzato un’ampia mole di dati sulle proprietà farmacologiche della Chanca Piedra, hanno individuato, tra le tante, anche un’interessante efficacia ipoglicemizzante (oltre a effetti positivi riguardanti le potenzialità antivirali e analgesiche).
In alcuni esperimenti condotti su animali gli antiossidanti contenuti nella chanca piedra sono stati in grado di migliorare i livelli ematici degli zuccheri a digiuno.
Uno studio canadese ha visto che il fillanto ha proprietà utili per la gestione del diabete di tipo 2. Un altro studio si è visto come possa migliorare il diabete mellito di tipo 2 e l’obesità, diminuendo i livelli di zucchero nel sangue.
Come sopra accennato, quest’erba si contraddistingue anche per proprietà antipertensive (dovute soprattutto alla presenza di un composto fitochimico noto come geraniin). Tra le prove scientifiche fino ad ora disponibili è possibile chiamare in causa la revisione sopra descritta, che ha preso in considerazione studi effettuati su modelli animali.
Per quanto riguarda gli effetti antipertensivi sull’uomo, è bene specificare che sono necessari ulteriori accertamenti da parte della comunità scientifica.
Apparato gastro intestinale, uro-genitale e non solo
Il suo potere terapeutico viene applicato nel trattamento della dissenteria ma risulta utile anche in caso di stipsi, di febbre e di mal di gola. Coadiuva l’eliminazione di virus, batteri e vermi intestinali, aumenta la diuresi e contrasta quindi la ritenzione idrica. Poiché migliora la digestione, ne trae giovamento anche chi soffre di dispepsia, comunemente riconosciuta come cattiva digestione ma che include anche sensazione di dolore o fastidio nella parte superiore dell’addome, presenza di gas, sazietà precoce, senso di ripienezza postprandiale e dolore sordo o urente.
Funzionando come antispasmodico gastrico, controlla anche l’acidità di stomaco.
Esercita inoltre una azione miorilassante, in particolare sulla muscolatura liscia della zona uro-genitale, e questo permette di trovare sollievo da coliche, spasmi e dolori oltre che favorire un decongestionamento della zona prostatica, con una importante riduzione degli spasmi e del dolore perineale che caratterizzano le prostatiti a decorso cronico.
Essendo un ottimo antivirale e antibatterico, viene utilizzato nelle affezioni genito-urinarie in quanto contiene composti fitochimici che possono stimolare il flusso urinario, favorendo l’espulsione di batteri e virus, che sono la causa principale di infiammazioni.
Il suo estratto sembra essere in grado di neutralizzare l’Helicobacter Pylori, il batterio responsabile dell’ulcera gastrica anche se non ci sono ancora evidenze scientifiche. Questo però non significa che prendere la chanca piedra per bocca possa rivelarsi efficace contro l’ulcera. Infatti, gli esperimenti condotti hanno utilizzato estratti molto concentrati di chanca piedra direttamente sui batteri, il che non è possibile con gli integratori orali.
Infiammazione
Il fillanto è spesso utilizzato nei farmaci tradizionali per trattare ulcere e infiammazioni. Il suo estratto, infatti, ha proprietà antinfiammatorie e antiulcera. Le sue proprietà terapeutiche, quindi, permettono di ridurre l’infiammazione agendo anche a livello delle vie aeree e quindi prevenendo i raffreddori e le influenze. Alcuni studi hanno accertato la rigenerazione dello strato mucoso e quindi la sua utilità nella prevenzione delle emorragie e degli edemi.
Calcoli renali
Sebbene non sia sostenuto da risultati scientifici e quindi non sia ancora chiaro il meccanismo di azione di questa pianta, è comunque nota la sua azione benefica sui calcoli renali.
Lo si può assumere sotto forma di tisana, tintura madre, in compresse o capsule o altri preparati erboristici per inibire sia la crescita che l’aggregazione di cristalli di ossalato di calcio. Proprio per questo motivo rappresenta uno dei principali rimedi per eliminare i calcoli ai reni in modo naturale.
Secondo alcune ricerche la chanca piedra è in grado di prevenire la formazione dei calcoli renali in quanto molto alcalina. Questa sostanza è infatti una alternativa più economica rispetto al citrato di potassio, un agente alcalinizzante comunemente utilizzato per prevenire i calcoli.
Il Fillanto aumenta la solubilità dei sali alcalini ostacolandone l’aggregazione, aiuta a controllare il tasso batterico dell’apparato genito-urinario, e contribuisce quindi ad effettuare una prevenzione contro la tendenza costituzionale alla litiasi renale (la formazione di calcoli).
In uno studio condotto su 56 persone si è riscontrato che l’assunzione di 4,5 grammi di chanca piedra al giorno ha ridotto le dimensioni e il numero dei calcoli renali in circa due terzi dei partecipanti.
Come può rivelarsi utile per i calcoli renali, la chanca piedra può essere utilizzata anche contro quelli biliari proprio per il suo potere alcalinizzante.
Gli attacchi di gotta si verificano quando nel sangue si accumulano grosse quantità di acido urico. Questa pianta può quindi essere utilizzata per riequilibrarne i livelli e contrastare anche l’iperuricemia.
La chanca piedra, inoltre, è indicata in caso di renella (la “sabbia renale”) e di altri disturbi urinari grazie proprio alla presenza di acidi ossalico o ossalati che sono la causa della difficoltà e dolore durante l’emissione di urina.
Tumori
Uno studio indiano ha riportato come il fillanto abbia spiccate proprietà antitumorali. Secondo i ricercatori, infatti, questa pianta agisce come agente anti neoplastico. I suoi estratti aumentano l’apoptosi del tumore del colon-retto sia in vivo che in vitro. Anche la presenza della corilagina, un composto con un ampio potenziale di proprietà antitumorali, lo rende un antitumorale che causa il minor danno alle cellule sane vicine.
Per la salute del fegato
Per completare il quadro relativo ai benefici della Chanca Piedra, è il caso di rammentare che è stato approfondito il suo impatto relativamente al trattamento delle malattie epatiche (in particolare l’epatite B, una infiammazione del fegato di origine virale). Risulta però utile anche in casi meno gravi grazie al suo effetto come epatoprotettore. Gli antiossidanti contenuti possono infatti aiutare a combattere i radicali liberi che non sono certo positivi per il fegato e, anzi, risultano essere nocivi. Svolgendo una azione protettiva sulle cellule epatiche, è utile anche in caso di steatosi epatica.
Ricca di minerali e antiossidanti
Caratterizzata dalla presenza di minerali preziosi per la salute come il magnesio, il potassio, il ferro e il manganese, la Chanca Piedra, è ricca pure di antiossidanti (si parla nello specifico di circa 70 polifenoli). Molti studi hanno confermato la presenza di quercitina, che è considerato un potente antiossidante naturale. Gli estratti di questa pianta hanno mostrato una maggior efficacia di eliminazione dei radicali liberi rispetto alle piante dello stesso genere.
Come assumerla ed effetti collaterali
La Chanca Piedra è disponibile sotto forma di tè, estratti, capsule e anche compresse ma è sempre consigliabile rivolgersi prima al proprio medico per scegliere il dosaggio più adatto al proprio caso specifico per non incorrere in spiacevoli effetti indesiderati.
Per fare l’infuso è sufficiente utilizzare 1 o 2 grammi di prodotto ogni 100 grammi di acqua bollente. Lasciare quindi in infusione per 10-15 minuti e bere 2-3 tazzine al giorno.
Assumibile sia a stomaco pieno, sia a stomaco vuoto, può provocare effetti collaterali come il dolore addominale e l’insorgenza di nausea. Inoltre, in virtù delle sue proprietà ipoglicemizzanti, dovrebbe essere assunta con molta cautela in caso di terapie con farmaci aventi il fine di abbassare la glicemia. Per togliersi qualsiasi dubbio, anche in questo caso, è bene consultare il medico di fiducia prima di provarla.
Fonti bibliografiche
- Evaluation of anti-inflammatory and gastric anti-ulcer activity of Phyllanthus niruri L. (Euphorbiaceae) leaves in experimental rats, PubMed
- Further studies on the antihepatotoxic activity of Phyllanthus maderaspatensis Linn, PubMed
- Hepatoprotective activity of Phyllanthus amarus Schum. et. Thonn. extract in ethanol treated rats: in vitro and in vivo studies, PubMed
- Metabolic and biochemical changes in streptozotocin induced obese-diabetic rats treated with Phyllanthus niruri extract, PubMed
- Bioguided Fraction and Isolation of the Antitumor Components from Phyllanthus niruri L, PubMed
- Anti-tumor activity of Phyllanthus niruri (a medicinal plant) on chemical-induced skin carcinogenesis in mice, PubMed
- The pharmacological potential of Phyllanthus niruri, PubMed