Emozioni forti e momenti cult a Tu Sì Que Vales dove, ancora una volta, Sabrina Ferilli si è emozionata di fronte a una storia toccante come quella di Martina Panini. Emozionata anche Maria De Filippi che, ancora una volta, ha svelato la sua grande sensibilità. Make-up artist, già ospite in passato di Vieni da Me di Caterina Balivo, Martina ha raccontato il suo passato difficile e doloroso. “Fino a quattro anni fa ero Marco – ha spiegato al pubblico -. Ho percorso questa infanzia con i miei genitori e mia nonna. A tre anni mi è stata diagnosticata la sordità e porto due protesi. Iniziarono anni di bullismo e violenze. Mi picchiavano perché volevano che parlassi meglio. Ho capito di non essere nel corpo giusto e il bullismo è continuato. Le persone mi offendevano pesantemente. Ho iniziato a soffrire molto”.
Martina ha svelato di aver ricevuto un grande aiuto da sua nonna Antonia, l’unica che è riuscita a comprendere la sua sofferenza. “Mia nonna era l’unica persona che mi aveva capito – ha raccontato a Tu Sì Que Vales -. I nonni sono patrimonio dell’umanità, i genitori non mi hanno mai saputo capire cosa vuol dire essere nata in un corpo sbagliato. Hanno tirato su un muro perché pensavano che io fossi in una fase di crescita. Mia nonna mi ha portato a un percorso fino al giorno del mio intervento, mi ha aiutato – ha aggiunto -. Parlo per chi ha un orientamento sessuale diverso o ha subito un cambiamento. Spero ci sia la possibilità professionale, perché ho subito bullismo anche sul lavoro. Mi hanno bullizzato solo perché portavo due protesi e perché ero un uomo. Vorrei che il mondo fosse diverso. Vorrei capissero cosa vuol dire essere in un corpo sbagliato e avere un handicap. Ora i miei genitori mi stimano perché sono riuscita ad affrontare tante cose. Li ho odiati, ma ora li posso amare”.
Le parole di Martina Panini hanno emozionato Maria De Filippi e Belen Rodriguez, mentre Sabrina Ferilli ha voluto commentare la vicenda, lanciando un messaggio importante: “La sensibilizzazione rispetto a questi problemi dovrebbe essere giornaliera – ha detto -. Non sono queste le divisioni da portare, le differenze da sottolineare. La differenza è tra la persona per bene e quella di malaffare. Tra il disonesto e l’onesto. Tra il mascalzone e la persona corretta. Queste sono cose che riguardano esclusivamente la sfera personale. E proprio perché dietro c’è sofferenza ci dovrebbe essere da parte nostra un’attenzione e un’accoglienza in più”.