Simona Ventura e la depressione: “Il momento in cui ho toccato il fondo”

Simona Ventura ha raccontato il momento più difficile, segnato dalla depressione ma dal quale è rinata anche grazie all'amore di Giovanni Terzi

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

La vita è fatta di alti e bassi, anche per una donna di spettacolo come Simona Ventura che ha conosciuto il grande successo ed è riuscita a conquistare nel tempo un posto d’onore nell’Olimpo delle conduttrici più amate della televisione italiana. È sempre facile mostrare il lato migliore di sé, quel che è difficile invece è mettersi a nudo parlando dei momenti più difficili. Quelli in cui si entra in un tunnel che sembra senza uscita, che ti fanno riflettere sul senso stesso della vita e rimettere tutto in discussione, inclusa la strada da intraprendere. La Ventura, fresca di partecipazione a Ballando con le Stelle, ne ha parlato in un’intervista a Hoara Borselli, pubblicata su Libero.

Simona Ventura, il periodo segnato dalla depressione

Purtroppo la depressione è ancora per certi versi un argomento tabù, per altri invece qualcosa di cui si parla a sproposito senza conoscerne la vera essenza. Chi l’ha vissuta e la vive in prima persona è ben consapevole del fatto che non bastano un “Dai, che ti passa!” o ancora “Sorridi che la vita è bella!” per uscire da un tunnel che più buio non si potrebbe.

Simona Ventura ne ha parlato nella sua ultima intervista a Libero, concentrandosi proprio su quel periodo che l’ha segnata profondamente, rimettendo in discussione tutto. “Premetto che il lavoro è ciò che mi ha sempre permesso di salvarmi e che tante volte mi ha dato la forza. Anche se quando ti trovi in un periodo difficile è anche difficile lavorare. Nella mia vita ci sono stati dei momenti molto duri ma ho sempre pensato e creduto che prima o poi una volta toccato il fondo sarei risalita“, ha ammesso.

Che la vita sia fatta di alti e bassi non è di certo un segreto, ma è inevitabile che alcuni momenti siano più in salita di altri. Per la Ventura ce n’è stato uno in particolare in cui ha sentito di aver toccato il fondo: “C’è stato un momento nella mia vita di rassegnazione, di depressione – ha continuato -. Quella sensazione di trovarti dentro un vortice che ti tira giù. È successo proprio quando i miei figli se ne sono andati in Inghilterra: mi accorgevo di allontanarmi dalla mia famiglia e per di più ero capitata in un giro di persone che non erano i miei amici“.

Dire che vi sia stata un’unica causa scatenante sarebbe riduttivo, piuttosto una “concausa di fattori” che includono la “persona che avevo accanto”, la “mancanza del lavoro”, cose che se unite possono lasciarti sprofondare in uno stato di debolezza dal quale è difficile venirne fuori.

La rinascita grazie alla terapia e all’amore di Giovanni Terzi

Come si esce incolumi da un momento simile? Senza dubbio bisogna chiedere aiuto a un professionista, come professa – giustamente – chi si batte per far luce su un argomento importante come quello della salute mentale. Simona Ventura non è scesa nei dettagli, ma il messaggio arriva forte e chiaro: “Piano piano come una formichina ho cercato di trovare le energie per risollevarmi perché sapevo benissimo che avrei dovuto trovare il modo per ribaltare la situazione. Per due, tre anni, stavo lì latente, era come se non ci fossi – ha spiegato, poi la svolta -. Mi sono fatta aiutare, ho affrontato un percorso insieme a una persona meravigliosa che mi ha fatto capire dove ritrovare la forza e l’energia positiva. Sai, la volontà da sola spesso non basta“.

La volontà non basta, è vero, ma in casi del genere può essere d’aiuto e stimolo anche l’amore, nel senso più puro del termine. Per lei è arrivato grazie all’incontro del tutto fortuito con Giovanni Terzi, insieme a lei a Ballando con le Stelle e suo futuro marito dopo la romantica proposta di nozze in diretta TV.

“Da quell’ottobre del 2018 non ci siamo mai più lasciati – ha ammesso. Giovanni ha prodotto una mia ascesa personale molto bella”. Lo descrive come una “persona protettiva”, un “complice” che non è mai entrato in competizione con lei ma l’ha supportata, consapevole di condividere “gli stessi dolori”. E lei, adesso, sta al suo fianco anche nella malattia, affrontando insieme ancora una volta un percorso difficile.