Lazy girl jobs, cos’è il trend su TikTok che salvaguarda la salute mentale

Su TikTok impazza il trend che fa preferire lavori meno stressanti per prendersi più tempo per sé

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Negli ultimi anni abbiamo imparato, soprattutto dopo il Covid, che prendersi cura di se stessi e dedicarsi del tempo è sempre più importante. Questo succede in ogni ambito delle nostre vite, ma in particolar modo quando si parla di lavoro. Sempre più spesso, infatti, siamo portati a non accettare più quei lavori che ci impediscono di ritagliarci momenti solo nostri, che ci chiudono in ufficio per più di otto ore e che ci riempiono la testa di ansia fino a rischiare il burnout. La scelta di cambiare visione del lavoro è diventata un vero e proprio trend su TikTok, e si è tradotta nei Lazy girl jobs. Ma cosa significa?

Lazy girl jobs: lavori pro salute mentale

Quello dei Lazy girl jobs è un trend che sta impazzando su TikTok e che interessa sempre di più la Generazione Z. Il termine, che ha già generato più di 18 milioni di visualizzazioni, è nato nel 2023 da Gabrielle Judge, una ragazza di 26 anni che su Instagram si fa chiamare “antiworkgirlboss“. Gabrielle ha deciso di lasciare il proprio lavoro, nonostante fosse molto ben pagata, proprio perché i ritmi erano troppo serrati e non le permettevano di vivere una vita serena e senza una mole esagerata di stress lavorativo.

Gabrielle, come tante altre ragazze, ha quindi deciso di svestire i panni di workaholic per vivere una vita più serena, che le permettesse di guadagnare senza però rischiare di andare in burnout. Da qui la scelta di cercare un lavoro comunque ben remunerato, ma che permettesse di essere più liberi e flessibili senza mettere da parte i propri hobby e le proprie passioni.

Non chiamateli lavori per pigri

Certamente il termine “Lazy” può dare un’impressione sbagliata. Chi decide di cercare un impiego meno stressante non lo fa per via della pigrizia. L’idea è quella di poter lavorare in modo flessibile, spesso da remoto, sfruttando la tecnologia. I lavori da ragazza pigra non sono per sfaticati, spiega Gabrielle in un’intervista per WSJ, ma carriere in cui “Il tuo equilibrio tra lavoro e vita privata dovrebbe essere così fantastico da sentirti quasi pigro“. Si spegne quindi il sogno di voler vivere la propria vita in tailleur e uscire per parlare solo di lavoro, rincorrendo perennemente un ideale di potere ormai forse vecchio e polveroso. Al potere, oggi, si preferisce il tempo.

 Lazy girl jobs: un’arma a doppio taglio?

Nonostante i tempi siano cambiati, ciò che rimante sempre importantissimo è l’uso delle parole corrette. Un termine come “Lazy girls jobs” può essere letto nel modo sbagliato, incoraggiando così la disparità di genere e l’ascesa (già fin troppo presente) della sindrome dell’impostore. C’è infatti da dire che i lazy jobs non sono necessariamente carriere portate avanti da ragazze, ma da chiunque senta la necessità di trovare un lavoro che gli permetta di prendersi il suo tempo senza dover perdere del guadagno per farlo.

L’idea di apparire pigre non aiuta le donne che soffrono di sindrome dell’impostore: uno studio condotto da Kpmg e citato da Forbes ha dichiarato che il 75% delle donne dirigenti ha sofferto della sindrome, che le ha a lungo interrogate sulle loro capacità nel lavoro che stavano facendo, rendendole spesso insicure e svilite. L’idea di raccontare un lavoro da remoto più flessibile e meno stressante come una carriera per persone pigre e svogliate non fa altro che aumentare le insicurezze lavorative che, soprattutto per le donne, sono già presenti in modo potente.