Silvio Berlusconi è morto il 12 giugno 2023, dopo un breve ricovero al San Raffaele di Milano. L’ex Premier e leader di Forza Italia non è riuscito a sconfiggere la leucemia che lo aveva colpito da qualche mese ed è venuto a mancare circondato dall’affetto dei suoi cari, a cui ha lasciato un’eredità che ammonta a circa 5 miliardi. Al centro di questo patrimonio così ingente rimane la finanziaria di famiglia, la Fininvest, che finisce guidata dai due fratelli maggiori Marina e Pier Silvio. Ora, a distanza di qualche settimana dall’apertura del testamento, i cinque fratelli hanno raggiunto un accordo e hanno deciso di accettare l’eredità. Ma cosa resta alla compagna Marta Fascina e cosa ne è stato dei 100 milioni che avrebbe dovuto ricevere?
Testamento Berlusconi, la decisione dei 5 fratelli
Le carte, in 3 scritti distinti, sono state aperte il 5 luglio 2023, un po’ in ritardo rispetto alla prima data che era stata annunciata. La scelta di operare dopo la riunione di Fininvest, la prima dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, non era stata casuale. Da questi documenti emerge dunque che l’eredità dell’ex Premier sarebbe stata spartita tra i cinque fratelli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, ai quali si aggiungono i legati per Marcello Dell’Utri, per l’amato fratello Paolo Berlusconi e per Marta Fascina, l’ultima compagna che aveva sposato simbolicamente a marzo 2022.
A distanza di poche settimane dall’apertura del testamento, arriva la decisione dei figli che hanno deciso di accettare l’eredità e di dare seguito alle ultime volontà del loro padre. Un gesto che è anche simbolico e che dimostra la compattezza della famiglia, la quale intende dare continuità a quanto costruito da Silvio Berlusconi secondo la gestione che lui stesso aveva pensato per Fininvest, soprattutto, e per ognuno di loro, a cui era molto legato.
Cosa spetta ai figli e a Marta Fascina
Il valore complessivo del patrimonio è stimato in almeno 5 miliardi di euro, il cui fulcro è rappresentato da Fininvest. Il controllo della finanziaria di famiglia va quindi ai maggiori Marina e Pier Silvio, avuti dalla prima moglie Carla Elvira Dall’Oglio, che detengono il 53% delle quote. Il restante 47% viene suddiviso tra gli altri figli, avuti dalla seconda moglie Veronica Lario, ed equamente ripartite tra Barbara, Eleonora e Luigi. A Fininvest fanno capo il 50% circa di Mfe-MediaforEurope (con dentro Mediaset, Mediaset España, il 40% di Ei Towers e il 30% di Prosieben), il 53% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum.
A queste società va sommato il resto del patrimonio, composto da yacht, quadri, disponibilità finanziarie investite in fondi e conti correnti, oltre ai tanti immobili inseriti – per la maggior parte – nella holding Dolcedrago (tra queste compaiono Villa Certosa in Sardegna e Villa San Martino ad Arcore) e spettante, per il 60% a Marina e Pier Silvio e per il 40% agli altri tre figli.
Marta Fascina riceve invece 100 milioni, così come il fratello Paolo Berlusconi che gli è stato vicino fino all’ultimo, mentre Marcello Dell’Utri, suo amico e collaboratore, riceve 30 milioni. I legati sono stati inseriti nell’ultimo scritto in cui però non compare il minore dei figli Luigi, probabilmente per una dimenticanza vista l’emozione del momento, sul quale rimane un nodo da sciogliere.