Eredità Berlusconi, i beni non contesi valgono milioni: cosa lascia fuori dal testamento

Il testamento attende ancora di essere aperto, ma l'ex Cavaliere non ha lasciato solo aziende e immobili: gli averi che nessuno reclamerà mai

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Martina Dessì

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Grande attesa per l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, slittata per problemi tecnici e inizialmente attesa per il 26 giugno. È invece confermata l’assemblea della capogruppo Fininvest, con moltissimi punti all’ordine del giorno tra cui l’approvazione del nuovo bilancio. I cinque figli sono di certo gli eredi legittimi dell’ex Cavaliere, ma pare ormai certa la presenza di Marta Fascina – la sua ultima compagna – all’interno dell’asse ereditario. L’ex Premier avrebbe infatti fatto modificare la carte proprio per inserire lei, alla quale spetterebbe – per il terzo del patrimonio a disposizione in caso di successione testamentaria – un immobile e un lascito in denaro.

L’altra eredità di Silvio Berlusconi

Oltre alle aziende – con particolare attenzione a Mediaset – e ai tanti immobili, esiste un’altra eredità che probabilmente non sarà mai reclamata o che comunque non è tra i primi pensieri di chi dovrà spartire il patrimonio Berlusconi. Come riporta Corriere della Sera, infatti, ci sarebbero anche i tre cammelli che l’ex leader di Forza Italia aveva ricevuto in dono da Gheddafi e lasciati presso lo zoo di Tripoli. È inoltre possibile che i poveri animali siano passati a miglior vita. Un discorso a parte va invece fatto per il grande letto di cui l’aveva omaggiato Vladimir Putin – comparso persino nelle carte giudiziarie col singolare nome di “lettone” – trasferito da Palazzo Grazioli a Villa Grande, la casa che era appartenuta a Franco Zeffirelli e ultima sua residenza nella Capitale.

Un lascito che va oltre il prezioso patrimonio rappresentato da Mediaset, Mondadori, Mediolanum, da tutti gli immobili e dall’eredità politica di Silvio Berlusconi, ancora in bilico e oggi in mano – forse in via provvisoria prima di una decisione definitiva – ai suoi fedelissimi. Si possono contare inoltre moltissimi quadri e tantissimi oggetti di uso comune che oggi assumono un valore di mercato altissimo solo per essere appartenuti al fondatore di Forza Italia. Proviamo solo a immaginare alle 5 repliche delle Coppe dei campioni vinte quand’era Presidente del Milan e che considerava preziosissime, tanto da mostrarle ai numerosi avventori che di volta in volta si presentavano in quel di Villa San Martino, ad Arcore.

Che fine fanno gli “altri beni”

Tutto questo potrebbe comunque far parte del lascito testamentario di Silvio Berlusconi, fino a essere divisi tra gli eredi e portati via dal luogo in cui sono rimasti fino alla scomparsa dell’ex Cavaliere, avvenuta il 12 giugno 2023 al San Raffaele di Milano. Ci sono infatti diverse decine di migliaia di dipinti, ventimila secondo i ben informati, acquistati tramite aste televisive. Tanti paesaggi, diverse Venezie e moltissime provenienze incerte che probabilmente non saranno mai identificate. La stima di Vittorio Sgarbi è di 10 milioni circa, ma solo se “tutto venisse venduto singolarmente”.

Ci sono comunque opere di un certo rilievo storico, come un ritratto di Anna Fallarino realizzato da Piero Annigoni che il critico d’arte recensisce nel volume Scoperte e rivelazioni, oltre a una tela di Tiziano che dovrebbe essere a Villa San Martino e acquistata al Museo di Cleveland. Il patrimonio proveniente dalle aste televisive è invece a Villa Gernetto, dove sono state festeggiate le nozze simboliche con Marta Fascina, cui si aggiunge anche un pezzo di pregio: un dipinto dell”800 di Francesco Coghetti. La statua che dovrebbe essere opera di Canova, invece, non si trova più nella proprietà Berlusconi. Le barche, 3 in totale, valgono circa 20 milioni di euro.