Pausini, il messaggio della figlia dopo gli Oscar è il premio più bello

Laura è tornata a casa dopo l'Oscar mancato per un soffio e ha trovato l'amore di sua figlia Paola ad attenderla

Sono stati giorni di grandi emozioni e speranze, non solo per Laura Pausini ma anche per tutti gli italiani che hanno seguito con passione l’avventura della cantante agli Oscar. Dopo la splendida vittoria del Golden Globe, la nomination per la statuetta d’oro nella categoria miglior canzone originale ha fatto sognare un po’ tutti.

Il brano è la colonna sonora del film La vita davanti a sé con protagonista Sophia Loren su cui i riflettori si sono accesi fin da subito, e le conferme sono arrivate con i primi riconoscimenti internazionali. Così Laura Pausini è volata a Los Angeles per partecipare alla 93esima edizione degli Oscar e ha anche avuto modo di esibirsi in una location spettacolare con la sua canzone in gara Io sì (Seen). Sul red carpet ha indossato un bellissimo vestito firmato Valentino e portato alta la bandiera del made in Italy.

L’ambito Oscar alla fine è andato a Fight For You di H.E.R ma Laura ha saputo dimostrare comunque un’estrema gratitudine verso l’Academy per la nomination ricevuta e per tutto il sogno vissuto ad occhi aperti. È stata la prima volta che una canzone con testo interamente in italiano venisse presa così fortemente in considerazione in kermesse internazionali di questo calibro: la prima in assoluto a vincere un Golden Globe. Motivo che rende questo incredibile viaggio – nonostante l’Oscar mancato – un grande riconoscimento per Laura Pausini.

Laura è tornata a casa e ad attenderla c’è stato per lei il premio più importante, un messaggio d’affetto da parte della figlia Paola:

Bentornata mamma, tu sei l’Oscar più importante della mia vita

La Pausini ha condiviso il dolce gesto d’affetto attraverso le stories sul suo profilo Instagram ufficiale, commentando:

C’è chi vince l’Oscar a Los Angeles e chi lo vince a casa

Un segno tangibile della gioia con cui la cantante ha affrontato il ritorno in patria “a mani vuote”, perché una nomination di questo calibro non può certo essere ritenuta una sconfitta, anzi. E se poi ad accoglierla a casa con le braccia aperte ci sono il marito Paolo Carta e la figlia Paola di 8 anni con tutto il suo amore, l’avventura americana appena conclusa è da considerarsi una grande vittoria.