C’è un confine tra critica e violenza. E nella vicenda del tutorial di Detto Fatto quel confine è stato di gran lunga superato. Perché in rete c’è chi ha pensato fosse giusto combattere il sessismo e difendere la dignità delle donne attaccando altre donne. Basta fare un giro tra i commenti alle foto di Bianca Guaccero e della ballerina protagonista del video al supermercato per rendersi conto del paradosso.
Sono trascorsi alcuni giorni dalla messa in onda e, nonostante sia stato scritto di tutto e di più, le polemiche non accennano a diminuire. Il programma è stato sospeso (anche se al suo posto è andata in onda una replica con modelle in lingerie che ha fatto altrettanto discutere), la conduttrice ha chiesto scusa via social e i vertici Rai hanno promesso di indagare sull’accaduto.
Ma c’è un’altra persona coinvolta direttamente nella vicenda per cui le ultime ore sono state un vero incubo: Emily Angelillo, la ragazza che ha tenuto la “lezione” incriminata.
La giovane pole dancer, come dicevamo, è stata presa di mira sui social (come spesso accade in questi casi) ed è stata costretta a limitare i commenti sotto i suoi post per evitare di subire ulteriori aggressioni verbali da parte di quanti hanno giudicato il tutorial sessista.
Insomma, ancora una volta, per difendere le donne, qualcuno ha pensato che fosse giusto ricorrere agli insulti e per di più verso un’altra donna.
“Sono veramente amareggiata e dispiaciuta per tutto ciò che è accaduto – ha scritto Emily Angelillo sul suo profilo Instagram – Innanzitutto mi dispiace per tutte le donne che si sono sentite offese e per essermi trovata in questa bufera mediatica che mi ha travolto, dando di me un’immagine che non mi rappresenta”.
La ballerina aggiunge di essere sempre stata a favore, proprio in quanto insegnante di danza e di pole dance, alla libertà di espressione e all’abbattimento di pregiudizi e preconcetti di qualsiasi tipo: “Ho sempre combattuto contro i cliché e gli stereotipi che riguardano il mio lavoro. Essere accusata di trasmettere messaggi sessisti mi ferisce perché non appartiene alla mia sensibilità”, scrive.
Ma questo non è bastato a evitarle quello che in gergo social viene definito lo “shitstorm“, cioè il bombardamento di commenti negativi (per usare un eufemismo) da parte di migliaia di utenti. Un’aggressione mediatica che l’ha particolarmente scossa:
La violenza che si è scatenata contro di me sui social mi sta distruggendo emotivamente e psicologicamente, dato che ho ricevuto e continuo a ricevere una moltitudine di calunnie e insulti indicibili che mi mettono paura.
E qui si arriva al punto. Quel tutorial è stato un vero scivolone e questo è ormai assodato. Bianca Guaccero si è scusata e ha spiegato quale fosse lo spirito ironico – evidentemente malriuscito – con cui era stato pensato. Che si voglia credere o meno alla buonafede di autori, conduttrice e insegnante è comunque inaccettabile che una persona debba subire una violenza di questo genere.
Ci si è indignati perché quel video è andato in onda il giorno prima della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e si è dato contro a un’altra donna (colpevole o meno non saremo certo noi a stabilirlo).
Se il tutorial di Detto Fatto – secondo alcuni – la dice lunga sulla qualità del Servizio Pubblico, cosa dicono questi atteggiamenti sul livello di civiltà della società in cui viviamo? L’indignazione, termine che tanto si usa in questi casi, è lecita solo a senso unico?
Una cosa è certa, da questa vicenda nessuno esce vincitore: né i protagonisti del malaugurato video, né la società (in)civile.