Morto David Lynch, il genio di Twin Peaks: chi sono le sue quattro mogli

Una lunga carriera nel cinema e quattro mogli: David Lynch si è spento a 78 anni. L'annuncio della famiglia

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 16 Gennaio 2025 20:01

David Lynch è morto a 78 anni. Il regista visionario di Twin Peaks e di tanti altri successi del cinema contemporaneo si è spento il 16 gennaio. A darne l’annuncio è stata la famiglia attraverso un post su Facebook nel quale si legge: “Ora c’è un grande vuoto nel mondo, ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni l’occhio sulla ciambella, non sul buco’”. Artista prolifico e mai banale, si è sposato per quattro volte fino al 2009 con Emily Stofle, dalla quale pare che stesse divorziando alla fine del 2023.

Chi era David Lynch

Nato il 20 gennaio 1946 a Missoula, nel Montana, coltiva da subito la sua passione per le immagini attraverso la pittura. I primi anni sono tutt’altro che semplici e si barcamena tra mille lavoretti, facendo perfino la maschera alla cerimonia di investitura di Kennedy. Dopo un primo periodo di incertezza, inizia la sua carriera come pittore, raggiungendo anche il MOMA con tre opere esposte, quindi avvia il suo percorso come regista sceneggiatore e produttore. Il debutto ufficiale arriva con Elephant Man nel 1980, che gli vale 8 candidature ai Premi Oscar. Si ripete con Eraserhead nel 1977 e tenta la strada del kolossal con Dune, che però non lo soddisfa a pieno e lo spinge a riprendere il controllo su tutto.

Dirige quindi Velluto Blu nel 1986, che oggi non sarebbe potuto uscire, con la prima colonna sonora di Angelo Badalamenti. È quindi la volta dei Segreti di Twin Peaks, vero amalgama tra cinema e serie tv, che in appena sei episodi trasmessi su ABC si trasforma da prodotto di nicchia a fenomeno di massa. Torna ancora al cinema con Cuore selvaggio.

Sua l’intuizione sul talento di Nicholas Cage, nonostante il blasone familiare, e di Laura Dern. E, mentre il suo stile va consolidandosi a livello mondiale, riceve la Palma d’Oro a Cannes di fronte a un emozionato Bernardo Bertolucci. È però il richiamo di Laura Palmer a destabilizzarlo ancora, ed è così che concepisce il prequel di Twin Peaks, Fuoco, cammina con me nel 1992 al quale prende parte anche David Bowie. Nel 1996 esce Strade perdute, quindi Una storia vera nel 1999. Mullholland Drive vive due vite, sbocciato in tv ma che vale la seconda Palma d’Oro a Cannes. Segue Inland empire, dove conosce la sua ultima moglie Emily Stofle. Del 2019, il Premio Oscar alla carriera.

Addio a David Lynch, le cause della morte

Una notizia che giunge inaspettata e che lascia sgomenti i più ferventi cineasti, accompagnati dal mondo intero che per decenni ha imparato a districarsi tra le fitte trame del suo stile. Tra i registi più importanti della nostra era, e di quella precedente, è stato la mente della serie TV cult Twin Peaks ma anche di film del livello di Mulholland Drive, Blue Velvet e Lost Highway. Gli elementi cardine della sua poetica sono granitici: l’horror che si mescola al giallo, inquadrati in un surrealismo tutto europeo che ci faceva ricordare ma non rimpiangere Luis Buñuel. Ogni racconto aveva vita propria, difficile comprendere come concepisse i suoi intrecci ma – di certo – le sue immagini su schermo rimarranno un unicum.

Stando a quanto riportato da alcune fonti vicine a Deadline, pare che David Lynch fosse affetto da enfisema. Il regista aveva appena lasciato la sua casa a causa dei violenti incendi divampati in California in queste settimane e pare proprio che questo trasferimento forzato e veloce abbia definitivamente compromesso la sua salute. A Sight & Sound, nel 2024, aveva rivelato di temere di lasciare la sua casa proprio a causa della diagnosi appena ricevuta e del Covid, che per lui poteva essere fatale. Da qui la decisione di smettere di lavorare sul set. Avrebbe continuato comunque a dirigere, ma a distanza.

Chi sono le sue quattro mogli

David Lynch si è sposato quattro volte. Prolifico al cinema e fortunato, forse, in amore, il regista si era sposato per la prima volta nel 1967 con Peggy Reavey – nota ai più col suo cognome – e che tra il ’60 e il ’70 aveva diretto lui stesso in diversi lavori. Da quest’unione è nata la sua prima figlia, Jennifer, che ha seguito le orme paterne. La coppia ha divorziato nel 1974 e tre anni dopo, nel 1977, ha sposato Mary Fisk dalla quale ha avuto Austin oggi attore e regista. I due divorziano nel 1984.

Lynch vive quindi l’amore tra alti e bassi – in tutti questi anni ha avuto anche una liaison con Isabella Rosselini – e nel 2006 si sposa con Mary Sweeney, dalla quale ha avuto il figlio Riley e a cui era legato già da dieci anni. Il matrimonio però dura poco, appena un anno, e nel 2009 si unisce in matrimonio a Emily Stofle dalla quale ha avuto la sua figlia minore Lula Boginia. Alla fine del 2023, sono circolate le voci di un possibile divorzio, rilanciate anche da TMZ: “La moglie del regista 77enne chiede la custodia legale e fisica esclusiva della figlia di 11 anni. Emily vuole che David abbia il diritto di visita, ma questo è tutto. Emily chiede anche il mantenimento del coniuge e le spese legali. Non ci sono prove di un accordo prematrimoniale”. A inizio 2025, il triste epilogo.