Chiunque abbia mai ascoltato una radio negli anni ‘2000 non può non conoscere il discutibile tormentone del “Vero, che ti amo ancora vero | Che ti ho tradita, falso” ecc. Voce dell’indimenticabile – purtroppo – successo era colui che all’anagrafe è noto come Pablo Meneguzzo, ma per tutti è semplicemente Paolo Meneguzzi. A più di vent’anni di distanza dal disco che lo rese tra i più famosi d’Italia (e del Sud America) Meneguzzi è ormai ben lontano dai riflettori, seppur ultimamente sia tornato a far parlare di sé litigando pubblicamente con un famoso rapper.
Da Sanremo a Ibiza: la storia di Paolo Meneguzzi
Nato a Mendrisio nel 1976, Paolo Meneguzzi è uno svizzero naturalizzato italiano. Figlio di genitori appassionati d’arte, si avvicina alla musica da bambino, partecipando a un concorso canoro televisivo. E proprio Dj Bimbo sarà il suo nome da dj, carriera che lo porta in giro per le discoteche di tutta Italia al suono della musica dance anni ‘90.
La svolta arriva nel 1994, quando partecipa a una gara per artisti emergenti e viene notato dal noto produttore Massimo Scolari, che lo seguirà agli inizi della sua carriera accompagnandolo al vero debutto, tra le nuove proposte nel Festival di Sanremo 2001. Nello stesso anno, il cantante pubblica il primo album Un sogno tra le mani, con una versione tradotta anche per il Sud America. Si susseguono festival, la vittoria di Un disco per l’estate, partecipazioni al Festivalbar (corrispettivo d’antan del Tim Summer Hits), oltre 500 concerti e più di 2 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
In realtà di cantare non ha mai smesso, sembra anche stia lavorando a un nuovo album, ma in spagnolo. In Italia Paolo Meneguzzi manca ormai da un bel po’. Dice di voler “stare lontano dalla tv gossippara del pomeriggio” (anche lui critica Barbara D’Urso?) ma quando il successo fugge dalle dita si dicono tante cose… Il cantante non se la passa comunque male. Attualmente vive a Ibiza, felicemente fidanzato e padre del piccolo Pablo, di quasi sei anni. La coppia ha aperto un piccolo e accogliente bar dal nome Candy e, tra un mohito e l’altro, le giornate passano serene e spensierate. Fino a quando l’ex idolo delle teenager non si mette a postare sui social.
La polemica social di Paolo Meneguzzi contro J-Ax
In pochi si ricordavano ormai di Paolo Meneguzzi e tra questi pochi c’erano i giornalisti di MowMag, che lo hanno recentemente intervistato scatenando, loro malgrado, una delle polemiche più calde di questa bollente estate. Commentando dall’alto del suo successo il panorama musicale contemporaneo, Meneguzzi ha affermato che “l’estate pop 2023 è deprimente. Il medium pop mi pare svilito. Vedere gente tutta tatuata che va sul palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette”. Ed è chiaro che i “marchettari” in questione siano Fedez, Annalisa e J-Ax.
E se Fedez è impegnato a ricucire il rapporto apparentemente in crisi con la moglie e Annalisa fresca sposa si gode la luna di miele, J-Ax ha scelto di dedicare del tempo alla questione, rispondendo a tono alle accuse del collega inviperito. “Sei sicuro che TU, vuoi parlare di marchette?” ha scritto il rapper nelle stories Instagram.
“Comunque, ciao – ha proseguito – io ti ricorderò per sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano. Non c’è niente di più triste dei cantanti falliti che danno la colpa al ‘pubblico che oggi non capisce più un c…o’. A tutti capita di fare canzoni che non ‘connettono’ col mercato, con la moda o con i gusti delle nuove generazioni. Se quando succede vi ritrovate con in mano un pugno di mosche vuol dire che non avete una fan base che vi supporta anche nei momenti in cui non siete mainstream. Significa che avete fatto musica superficiale che non è entrata nel cuore della gente ma solo nelle orecchie, per poi uscirne dopo una stagione”.
Paolo Meneguzzi, l’ennesima polemica su Instagram
Molto attivo su Instagram e in generale sui social, dove è seguito da tanti fan nostalgici degli anni Duemila, Paolo Meneguzzi ad agosto è tornato a far polemica, ancora una volta sui “cantanti di oggi”. Una categoria di artisti – che a suo dire non potremmo definir tali – che com’è ormai d’abitudine si servono dell’autotune, effetto che permette di correggere l’intonazione vocale, non solo per incidere i propri brani ma spesso anche per cantare sul palcoscenico. Discorso che avevamo già sentito fare a Laura Pausini, che di canto certamente se ne intende.
“L’autotune, purtroppo, viene usato per il 99% delle volte per riuscire a cantare intonati – ha scritto in un post -. Non ascoltate le favolette in cui vi dicono che è uno stile. Lo è per pochissimi ed eccezionali casi (vedi foto) e spesso, gli stessi, sono dei cantanti pazzeschi. Per gli altri è una scusa, un palliativo. È che in realtà non sanno cantare. Usare l’autotune per intonarsi, senza un’esigenza artistica, è una truffa e un oltraggio all’arte del canto. Cantare è arte, il bel canto è arte. L’autotune usato perchè non si sa cantare durante i live, sta generando migliaia di cantanti che non lo sarebbero mai stati, senza un’anima, da paragonare a SIRI, tutti uguali, senza né arte né parte”.
Sono parole molto dure che si riferiscono a un’ampia fetta di performer di ultima generazione e che, come c’era da aspettarsi, hanno generato un vero e proprio polverone. I commenti contro Meneguzzi sono arrivati a pioggia su Instagram, tra chi lo accusa di essere “frustrato” e “pesante” e chi, citando grandi nomi, si è lasciato andare a paragoni artistici di un certo spessore: “Stando al tuo ragionamento Picasso non è un artista perché la sua ARTE si è sempre differenziata dalla ‘tradizionalista’”, ha scritto un utente.