Arisa e la sua morbida felicità ci arrivano addosso: perché non c’è una lezione più importante di sentirsi bene con se stesse. Un suggerimento prezioso, quello di invitare alla femminilità senza moralità o l’ombra del giudizio. In questo, Arisa si è fatta portavoce di una battaglia: quante volte ci siamo sentite in imbarazzo per essere morbide? E quante volte, guardandoci allo specchio, avremmo voluto essere diverse? L’artista si è mostrata su Instagram senza alcun filtro.
Arisa, femminile e senza freni
Quanto è difficile al giorno d’oggi lasciarsi andare e mostrarsi per chi si è davvero? Arisa stessa si è presentata con parole dal significato preciso: nuda e cruda. Non ci sono veli che tengano né maschere da indossare. C’è solo lei, che ha ricordato l’uscita del nuovo album il 26 novembre.
A lungo, il concetto di femminilità è stato rilegato a una sorta di finta apparenza. Da quando sono arrivati i social, abbiamo iniziato a essere dipendenti di una felicità irreale, di una bellezza drastica, nascosta dietro i filtri. Quegli stessi che ci hanno permesso di sentirci in qualche modo più belle, ma finte.
La morbida felicità di Arisa, invece, è un monito: ferma sostenitrice della Body Positivity, il movimento che sui social è diventato una lotta contro la perfezione ostentata, l’artista non si è mai nascosta e ha sempre detto di essere “perfetta a modo suo”.
Arisa e la Body Positive: cosa possiamo imparare da lei
Non è la prima volta che Arisa sceglie di condividere sui social delle foto in cui celebra se stessa, il suo corpo, la sua bellezza. Lo aveva già fatto nei mesi scorsi, destando uno scalpore inutile. Perché, nonostante la lotta e la battaglia, c’è ancora chi ha voglia di commentare in modo negativo. I social, si sa, sono un coacervo di cattiverie gratuite e senza limiti.
“Ma sai che c’è? Ci sono cose che non potrai fare mai più. Il tempo passa e chissà come andrà a finire, ma qui e ora sono questa. Basta vergogne e interrogativi, basta se, basta ma… Mi voglio celebrare e ringraziare i miei genitori che mi hanno fatto bella, perfetta a modo mio“. Dovremmo prenderla molto più spesso come esempio e modello per liberarci del costrutto estetico che la società ci ha imposto per decenni.
L’inno alla libertà
“C’era una volta una morbida felicità che non voleva più restare nascosta. Vi adoro tutti e spero che siate curiosi di ascoltare le mie nuove canzoni. Voglio sentirvi cantare, voglio emozionarvi, innamorarvi, farvi venire voglia di vivere, di rischiare, di ricominciare, di fare l’amore”.
Arisa sta brillando: non solo a Ballando con le Stelle, ma soprattutto perché è in un momento della sua vita in cui è stata in grado di liberarsi di tutto, di combattere contro le critiche, di riuscire a rivoluzionare il concetto di estetica. Non ha più intenzione di nascondersi, e non possiamo non apprezzarla per questo.