X Factor 2023, seconda puntata di audizioni: al netto che quest’anno i talenti sono davvero tanti e se il buongiorno si vede dal mattino sarà senza dubbio una edizione scoppiettante, in grado di rialzare gli ascolti dopo quella non troppo entusiasmante dello scorso anno (a proposito: dove sono finiti i vincitori delle ultime edizioni?) e riportare il programma ai fasti dell’edizione 2017, quando esplosero i Maneskin, a monopolizzare l’attenzione, per ora, è stata la nuova giuria al banco di prova. Nuova per modo di dire, visto che su quattro giudici, tre sono stati confermati dallo scorso anno: Dargen, Ambra e Fedez. Ma è bastata il ritorno di Morgan, strombazzato fin da agosto, con tanto di attesa e (solita) polemica pre-partenza per alzare l’asticella della febbrile attesa. E il cavallo pazzo non ci ha delusi.
Tra eccessi e solite megalomanie, Morgan si conferma uno dei giudici più competenti, che piaccia o meno. La sua cultura musicale e dedizione totale all’arte, a 360 gradi, ne fanno un giudice di razza. Morgan alla fine, diverte e se la diverte, ma quando c’è da commentare le esibizioni, i suoi giudizi non sono mai banali ma articolati e assennati, e se pecca di qualcosa, lo fa nell’eccessivo buonismo verso i ragazzi. Ma anche questo rientra nella sua egocentricità: “Loro hanno bisogno dell’approvazione del maestro..”. VOTO: 8
Egocentrismo – di Morgan – che Fedez (un altro che non scherza a riguardo) quest’anno sembra voler ignorare per il suo benessere psico-fisico (“Sto lavorando su me stesso e su come gestire la rabbia”, ha detto in conferenza stampa) tanto da apparire talvolta apatico e svogliato. Salvo poi riprendersi all’improvviso se qualche artista risveglia in lui la scintilla dell’interesse. Se durante la prima puntata molti sui social si chiedevano se fosse presente o meno, in questa seconda è apparso decisamente più attento e centrato, in grado di scherzare anche sul fatto che non avesse “ancora” litigato con Morgan. VOTO: 7 CON RISERVA.
A fare le veci di “Fedez vs Morgan” dei tempi che furono ci pensa di Ambra, il giudice che più di ogni altro, e più dello scorso anno, ci sta stupendo per arguzia, capacità e passione.
Ambra ci mette la faccia e la pancia, agisce col cuore ma senza dimenticare mai il cervello. E non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, né dai concorrenti, né tantomeno dai colleghi maschi, che ogni tanto ci provano, a fare squadra e metterla all’angolo. Lei sorride ai ragazzi, si commuove davvero, ma se c’è da rimettere al loro posto qualcuno, lo fa prontamente. A Dargen che le dice: “Ho detto no a questa ragazza perché lei è solo spettacolo, e tu lo sai molto bene” (riferendo ai suoi trascorsi musicali e alla gavetta di Non è La Rai), Lei replica prontamente: “Che significa ‘che lo so molto bene’, io che ho vinto più dischi d’oro di te”. Mentre a Morgan che cerca di zittirla o di deriderla, quando si riferisce ad un brano paragonandolo ad una eiaculazione (“Ambra poi questa te la spiego”), lei di rimando: “Al loro posto la tua canzone non durerebbe 30 secondi”. VOTO: 9
E poi c’è Dargen, un po’ giullare, un po’ piacione, che talvolta cerca la pace tra i colleghi, altre si diverte a seminare pepe, ma che sa che bene quello che vuole e quello che può piacere al pubblico. E che riesce a infilare delle citazioni da manuale: “Sembravano i Bluvertigo che incontravano Gabri Ponte e trifolavano dei funghetti”. Era stata la rivelazione dello scorso anno (a fronte di un Rkomi mai pervenuto) e lo ribadiamo. VOTO: 8
Last but not least, gli aspiranti cantanti, più o meno bravi, più o meno personaggi, alcuni dei quali hanno però colpito l’attenzione di giudici e spettatori. La Lizzo nostrana Maria Tomba con una versione scoppiettante e “saltata” di Piece of My Heart di Janis Joplin, l’interessante surrealismo degli Isobel Kara; Fabrizio Longobardi, in arte “Solito Dandy” che colpisce con Telefonami tra vent’anni di Lucio Dalla, la giovane Simona Bonura con il suo omaggio a Giuni Russo ne L’addio di Battiato, la dolce versione di Carmelo di Fiore di Maggio di Concato. Di materiale interessante ce n’è davvero tanto. VOTO: 10