Siamo ormai abituati ad associare il volto di Silvia Toffanin a Verissimo, il popolare contenitore di Canale 5 che ha conquistato il doppio appuntamento al weekend: sabato e domenica, un guanto di sfida per la rete ammiraglia. Con garbo, eleganza e soprattutto pacatezza, la Toffanin è riuscita a ritagliarsi uno spazio suo: ormai ha forgiato Verissimo a sua immagine e somiglianza, un po’ come ha fatto Mara Venier con Domenica In. Ma c’è un errore che non deve mai commettere.
Silvia Toffanin a Verissimo: l’errore che non può permettersi
Da ormai diversi anni Silvia Toffanin è al timone di Verissimo, e non ha disatteso le aspettative. L’ex letterina di Passaparola è stata in grado di “modellare” il talk show, fino a farlo diventare “suo”. E, proprio grazie alla sua spigliatezza, ha conquistato diversi obiettivi: in molti si riferiscono a lei come l’erede naturale di Maria De Filippi, che di Mediaset è il volto da anni grazie ai programmi di successo che ha contribuito a creare.
Sulla rivista Nuovo, in cui Maurizio Costanzo cura una rubrica, una telespettatrice ha fatto notare che Silvia Toffanin ha uno stile molto pacato, forse troppo: “Però mi chiedo se non sarebbe meglio, ogni tanto, che si mostrasse un po’ più frizzante, sullo stile di Mara Venier”. Ma sarebbe imperdonabile secondo il conduttore e giornalista, perché ognuno ha il proprio stile, e non si dovrebbe copiare quello degli altri, bensì differenziarsi.
“Se fingesse commetterebbe un errore e contraddirebbe persino il nome del suo programma, non trova?”. E noi non potremmo che essere più che d’accordo con le parole di Costanzo: del resto, è proprio la spontaneità e l’autenticità che conferisce al talk show quella spinta in più. Altrimenti sarebbe solo una “copia”, e il cambio di stile potrebbe anche costarle caro.
Il segreto di Verissimo
Ma qual è il segreto di Verissimo? Perché funziona così bene? In realtà, il successo è dovuto proprio al modo di presentare della conduttrice, e non solo. “Io cerco sempre di intervistare la persona al di là del personaggio pubblico. Nel mio approccio, la prima cosa è che l’ospite stia bene, si senta comodo, tranquillo, accolto e a proprio agio. Perché solo così si può iniziare un racconto”, ha raccontato in un’intervista a Sorrisi e Canzoni.
Il suo approccio ricorda vagamente lo stesso di Maria De Filippi: cerca sempre di non “esagerare”, di non “spingere sull’acceleratore”, ma di inscenare un racconto, così da coinvolgere il pubblico e colui che sta facendo l’intervista. “Poi deve scattare un rapporto di fiducia, è essenziale che ci sia sintonia. E quando succede, è una magia che non si può spiegare”.
Ed è così che il doppio appuntamento non è un caso. “Le due puntate nel fine settimana sono un bell’impegno, per la scelta dei contenuti e degli ospiti. Ma ci siamo rodati l’anno scorso, ripartiamo con un po’ più di esperienza e cercheremo di fare ancora bene, di dare il meglio al nostro pubblico”.
La sua forza è proprio la capacità di entrare in sintonia con chi intervista: nel corso della puntata del 9 ottobre, ha saputo mettere a proprio agio Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, e lo ha fatto scegliendo la strada dell’umanità, e non della spettacolarizzazione, arrivando anche a instaurare un contatto fisico, oltre che mentale, con un grande abbraccio.