Serena Bortone saluta Chesarà…: “Onorata di lavorare in Rai”. E chiude in polemica

La trasmissione di Serena Bortone, "Chesarà...", ha chiuso la stagione. L'annuncio è stato accompagnato da polemiche

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Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 17 Giugno 2024 08:20

La trasmissione di Serena Bortone, Chesarà… ha affrontato temi scottanti, posizionandosi spesso in netto contrasto con l’attuale maggioranza politica. Tuttavia, ogni storia ha una fine e Serena Bortone ha annunciato la chiusura della stagione del suo programma, non senza qualche polemica.

Serena Bortone chiude “Chesarà…” in polemica

Serena Bortone, giornalista e conduttrice di Chesarà… ha salutato il suo pubblico con un misto di emozione e amarezza. Il programma, noto per la sua linea editoriale critica e indipendente, ha spesso portato alla ribalta questioni controverse, suscitando reazioni forti sia nel pubblico che nei palazzi del potere. La chiusura di Chesarà… è stata accompagnata da un messaggio chiaro e diretto: “Onorata di lavorare in Rai”. Ma dietro queste parole si cela una realtà più complessa e un addio che porta con sé non poche polemiche.

Durante l’ultima puntata del programma infatti, Serena Bortone non ha risparmiato parole dure nei confronti di alcuni episodi che hanno segnato la politica italiana recente. “Nessuno di noi parlerebbe di fascismo se evitassero di inneggiare alla Decima Mas, fare francobolli sui fascisti, picchiare un deputato in Aula. Signorelli, l’ex portavoce di Lollobrigida, che parlava utilizzando un linguaggio orrendo,” ha dichiarato con fermezza, riflettendo il clima teso che ha caratterizzato le ultime puntate della trasmissione.

Le dichiarazioni di Serena Bortone sono state un chiaro atto di accusa contro chi, secondo lei, alimenta nostalgie pericolose e comportamenti inaccettabili. “Io starei zitta, non ne parlerei più, basterebbe solo avere un minimo di decenza,” ha aggiunto, sottolineando come le sue prese di posizione siano una risposta necessaria a ciò che considera una deriva preoccupante.

Le tensioni con la dirigenza Rai

La chiusura di Chesarà… non è solo una questione di ascolti o di scelte editoriali. Le tensioni tra Serena Bortone e la dirigenza Rai sono emerse nelle ultime settimane. Roberto Sergio, amministratore delegato in uscita responsabile del comunicato pro-Israele, aveva parlato della possibilità di licenziamento per Bortone a causa delle sue dichiarazioni. “Premesso che si è liberi di rendere noto sui profili privati il ruolo ricoperto all’interno dell’azienda, nell’utilizzo dei profili privati si è tenuti a non compiere azioni che possano ledere la reputazione e i diritti Rai,” aveva dichiarato Sergio, facendo riferimento alle regole interne dell’azienda.

Le parole di Sergio riflettono un contesto aziendale dove la libertà di espressione viene bilanciata da rigidi codici di condotta, specialmente quando si tratta di personalità pubbliche come Serena Bortone. Nonostante le critiche e le minacce di provvedimenti disciplinari, Bortone ha continuato a portare avanti il suo lavoro con la stessa passione e impegno che l’hanno sempre contraddistinta.

Con la chiusura di Chesarà…, il futuro di Serena Bortone in Rai rimane incerto. L’ultima puntata del programma, andata in onda il 16 giugno, non ha chiarito se la conduttrice proseguirà il suo percorso all’interno dell’azienda o se cercherà nuove sfide altrove. “Onorata di lavorare in Rai,” ha detto salutando il suo pubblico, un riconoscimento del valore dell’esperienza maturata, ma anche un implicito addio carico di delusione per come si sono evolute le cose.

Non è raro che figure come Serena Bortone, che portano avanti una linea editoriale indipendente e critica, trovino difficoltà nel mantenere una posizione stabile in contesti istituzionali. La sua determinazione e il suo coraggio, però, fanno sperare che questa non sia la fine della sua carriera, ma piuttosto l’inizio di una nuova avventura professionale.