La prima serata della 75esima edizione del Festival di Sanremo ha saputo riaccendere l’entusiasmo nazionale per una delle kermesse più amate d’Italia: musica eterogenea, amici e ospiti ad animare i palchi interni ed esterni e il ritorno di Carlo Conti che dopo anni ha ripreso il timone delle cinque serate della Riviera.
Una serata, quella di martedì 11 febbraio, che è apparsa piuttosto in linea con le aspettative: 29 cantanti, nessun colpo di scena eclatante e il rispetto della promessa di andare a letto più presto del solito. Ecco quelli che, secondo noi, sono stati i momenti top e flop della prima serata.
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Sanremo 2025, i momenti top della prima serata
La presenza di amici vicini e lontani
Per il suo grande ritorno sul palco del teatro Ariston come conduttore del Festival, Carlo Conti ha scelto di iniziare il suo viaggio accanto a due amici d’eccezione: Antonella Clerici e Gerry Scotti, co-conduttori della prima serata, che hanno permesso al presentatore di vivere questa prima uscita in una rete di sicurezza con tranquillità, grazie alla loro professionalità consolidata e alla capacità di tenere il palco come un trio affiatato.
Tra performance che hanno fatto ballare, come quella del super ospite Jovanotti, e momenti di ricordo dedicati a Fabrizio Frizzi, Sammy Basso ed Ezio Bosso, all’Ariston non è mancata la presenza anche di amici ormai lontani, ma che la serata ha saputo omaggiare degnamente.
I look non scontati
Oltre che della musica, il Festival di Sanremo è anche vetrina di outfit in grado di far parlare di sé. Quelli della prima serata di Sanremo 2025 ci hanno regalato qualche certezza, ma anche chicche non scontate.
È il caso di Achille Lauro, che ci ha sempre abituati a look estrosi e fuori dagli schemi: durante la prima serata, invece, il cantante di Incoscienti giovani ha optato per un outfit elegantissimo, che ha saputo stregare gli spettatori.
Lo stesso vale per Lucio Corsi e i Coma_Cose, che hanno saputo salire sul palco con outfit scenografici. Nota di merito anche a Fedez e a Tony Effe, che con piccoli dettagli come le ormai iconiche lenti a contatto nere e la scelta di coprire i tatuaggi, hanno regalato ai fan una versione inedita del loro aspetto.
La tenacia degli infortunati
Che il Festival di Sanremo possa andare incontro a piccoli grandi imprevisti non è una novità: quest’anno, già prima del suo inizio ufficiale, il teatro Ariston ha saputo mietere le prime vittime. La caduta di Francesca Michielin e quella di Kekko dei Modà durante le prove hanno fatto temere i fan che i cantanti potessero avere difficoltà nelle loro esibizioni.
Una paura assolutamente lontana dalla realtà: entrambi, con i loro acciacchi, sono saliti sul palco in due esibizioni di livello, facendoci quasi dimenticare la sfortuna delle prove.
Il cantautorato torna protagonista
A tirare le somme della prima serata, la classifica finale (e non in ordine di arrivo) dei primi cinque cantanti: svettano tra le prime posizioni Lucio Corsi, Brunori Sas, Simone Cristicchi, Achille Lauro e Giorgia.
Conti aveva annunciato che questo Sanremo 2025 avrebbe dato spazio a testi intimi e personali, e questa prima classifica lo conferma: una cinquina che strizza l’occhio a un cantautorato fatto di temi ben raccontati e senza cascare nella banalità del linguaggio, segno che il cantautorato è ancora una bella possibilità.
I flop della prima serata di Sanremo 2025
Sanremo a tempo di corsa?
Che Sanremo 2025 sarebbe stato sicuramente meno lungo rispetto alle passate edizioni non è una sorpresa. La volontà di Carlo Conti di andare a dormire presto si è sentita fin dai primi momenti della serata: pochi interventi, un rapido susseguirsi delle performance e l’impressione che l’obiettivo di anticipare la tabella di marcia stabilita fosse un must.
I cantanti in gara sono molti, e la scelta di non voler fare mattina può essere comprensibile, ma l’impressione di aver lasciato poco spazio all’improvvisazione e a quello che sarebbe potuto succedere spontaneamente è forte, senza contare che i cantanti potrebbero aver bisogno di esprimersi oltre alla performance, e non solo nei tre minuti del brano.
Il microfono silenzioso
Una serata piuttosto liscia, che si è aperta col primo (e unico) grande imprevisto: il commento di apertura di Carlo Conti “silenziato” dalla mancanza di audio, che non ha permesso di ascoltare le sue parole da parte degli spettatori a casa.
Un inconveniente che ha mandato nel panico i più, ma che non ha scomposto il conduttore, che forse non si è nemmeno accorto dell’accaduto. Peccato, perché forse è l’unico “monologo” che vedremo a questo Festival.