Il Festival di Sanremo è quella cosa che ci rende un popolo compatto più di un mondiale vinto e di una finale di Champions. Per una settimana ci trasformiamo tutti in critici musicali, stilisti improvvisati e giurati indignati. E quest’anno, se ancora vi manca il ritornello da urlare al supermercato, ve lo serve su un piatto d’argento Gabry Ponte con Tutta l’Italia, un titolo che più azzeccato non si può.
L’ultima serata del Festival si preannuncia un terremoto di bassi e synth, perché a scatenare il delirio sarà proprio lui, il re indiscusso delle console.
Il DJ italiano più ascoltato al mondo trasforma l’Ariston in un club
Dimenticate i lenti strappacuore e gli intermezzi commoventi: con Gabry Ponte il Teatro Ariston cambia faccia e si trasforma nella pista più infuocata d’Italia. La 75ª edizione del Festival chiude col botto e a innescare l’esplosione sonora ci pensa uno che ha fatto ballare più generazioni di un villaggio turistico.
Con oltre 5,5 miliardi di stream e un esercito di 18 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, il DJ e produttore italiano più ascoltato nel mondo entra nel tempio della musica italiana a gamba tesa, pronto a incendiare la platea.
“Tutta l’Italia”: il jingle che ci accompagnerà per mesi
Il suo nuovo singolo, Tutta l’Italia (Sanremo 2025), non è solo la colonna sonora di questa edizione, ma una dichiarazione d’amore ritmata al Bel Paese. Mandolini, tamburelli, un beat che spinge e la voglia di alzare il volume a livelli molesti: Gabry Ponte ha mescolato tutto questo in un mix perfetto per scatenarsi ovunque, dalle piazze ai salotti. “Era da tanto che non pubblicavo una canzone in italiano, e dopo avervi sentito cantare in migliaia nei palazzetti ho sentito il bisogno di tornare con un disco per voi, per TUTTA L’ITALIA. Eccolo, è vostro”, ha scritto sui social, giusto per ricordarci chi detta le regole del divertimento.
Una carriera da record
Dal 1998, quando con gli Eiffel 65 ci ha convinti che il blu fosse non solo un colore o uno stato d’animo ma uno stile di vita, Gabry Ponte non ha mai smesso di farci ballare. Con tre dischi di diamante, 46 di platino e 26 d’oro, il suo palmarès brilla più delle paillettes di certi look sanremesi.
Tra il 2023 e il 2024 ha collezionato 150 date in 13 Paesi, facendo muovere più persone di un volo low-cost nei weekend estivi. Una maratona di bpm che lo ha consacrato come uno dei santoni indiscussi della scena elettronica mondiale.
Il gran finale: Sanremo prima di San Siro
Dopo aver infiammato le arene più gigantesche d’Italia e aver fatto squadra con pezzi grossi come Tiësto, Steve Aoki, Sean Paul e Natti Natasha, Gabry Ponte ha messo gli occhi sulla prossima sfida: trasformare l’Ariston in una dancefloor da manuale.
Il 28 giugno segnerà la storia diventando il primo DJ a far tremare San Siro, ma prima di tutto c’è un’altra missione da portare a termine: far ballare Sanremo come se fossimo a Ibiza nel pieno dell’estate. Quindi mettete via i fazzoletti, perché il volume sta per schizzare a livelli da denuncia condominiale.