Sanremo 2023, la parola più usata nei brani: appare ben 65 volte

Una piccola curiosità sui pezzi della 73esima edizione del Festival di Sanremo: Stefano Bartezzaghi ha notato una parola che ricorre continuamente

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Redazione

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Le prime due serate del Festival di Sanremo hanno tenuto incollati allo schermo milioni di spettatori, incuriositi dalle performance degli artisti in gara e degli ospiti, che non hanno deluso le aspettative (nel bene e nel male). Ma la musica rimane la grande protagonista: c’è chi ha notato un filo conduttore tra le canzoni di questa edizione, una parola che ricorre ben 65 volte nei brani presentati dai big.

Sanremo 2023: la parola più usata della 73esima edizione

Il Festival di Sanremo, com’era prevedibile, ha fatto sintonizzare milioni di spettatori su Rai 1: tra ospiti attesissimi – come i Black Eyed Peas che hanno fatto scatenare la platea dell’Ariston, o i Pooh che hanno fatto commuovere con il loro omaggio a Stefano D’Orazio – e la curiosità sulle affascinanti e talentuose co-conduttrici, finalmente abbiamo avuto modo di ascoltare tutti i brani in gara.

Sono 28 gli artisti che quest’anno si stanno sfidando sul palco dell’Ariston, e pare che molte delle loro canzoni abbiano qualcosa in comune. Tanti dei pezzi infatti trattano di amori finiti e delusioni sentimentali, come ha potuto notare il noto esperto linguista e semiologo Stefano Bartezzaghi, storica penna della Settimana Enigmistica.

Intervistato dal settimanale Oggi, ha analizzato i testi dei pezzi che concorrono alla 73esima edizione della kermesse, ha osservato un fenomeno curioso: “Fatti i conti, una buona metà delle 28 canzoni in gara parla di infelicità amorose, un altro quarto gira attorno ad amori perlomeno precari e la parola più ricorrente è “male”. La ascoltiamo per 65 volte”.

Ne Il Bene nel male, per esempio, Madame racconta la storia di una prostituta che si è innamorata del suo cliente (“Sei l’errore più cattivo / che ho commesso nella vita”). E anche i Coma_Cose in L’Addio parlano di un momento di crisi della loro relazione (“Forse diventeremo due stranieri / in viaggio su respiri  più leggeri, / chissà se piloti o passeggeri”). E, per fare un altro esempio, Elodie parla di un amore finito (“Per me le cose sono due/ Lacrime mie o lacrime tue”).

Bartezzaghi, nella sua analisi concessa a Oggi, ha fatto notare che per quanto riguarda il turpiloquio i cantanti si sono contenuti: l’unico “Vaffa” lo si ritrova nel pezzo degli Articolo 31, Un bel viaggio. Ed emerge anche un altro aspetto: nessun riferimento all’attualità, come era successo nella scorsa edizione del Festival: basti pensare al riferimento alle mascherine nel brano di Dargen D’Amico, Come si balla.

Festival di Sanremo, chi potrebbe essere il vincitore

Già prima che iniziasse il Festival, c’erano dei favoriti, di fatto confermati dalla classifica provvisoria delle prime due serate. Si tratta di Marco Mengoni, che con il brano Due vite ha già conquistato tutti, in particolare la sala stampa, che con i suoi voti l’ha piazzato al primo posto della classifica. Il cantante riuscirà a bissare il trionfo di dieci anni fa arrivato con L’Essenziale?

Nel frattempo a dargli filo da torcere potrebbero essere Elodie con Due e Giorgia con Parole dette male, super favorita all’inizio ma che non ha convinto del tutto i giornalisti durante l’esibizione della seconda serata, tanto che nella classifica generale – ovviamente ancora provvisoria – è arrivata all’ottavo posto.