Non mi lasciare, Vittoria Puccini trionfa. Ma ci sono dei lati oscuri

Non mi lasciare con Vittoria Puccini, Sarah Felderbaum e Alessandro Roia batte il GF Vip. Ma non convince del tutto: "Inquietante e lenta"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

La nuova fiction di Rai 1 con Vittoria Puccini, Sarah Felderbaum e Alessandro Roia, Non mi lasciare, inizia col botto e si aggiudica il titolo di trasmissione più vista della serata. Dunque, anno nuovo stessa storia: le serie targate Rai sono un successo quasi certo.

Non mi lasciare batte il GF Vip

Dopo Blanca con Maria Chiara Giannetta che rivedremo al Festival di Sanremo accanto ad Amadeus, anche la fiction thriller conquista il pubblico, inchiodando al piccolo schermo 4.561.000 spettatori pari al 20.3% di share. Mentre il GF Vip, nonostante il racconto doloroso di Valeria Marini, si deve accontentare di 3.375.000 di telespettatori e del secondo posto.

Non mi lasciare, dove e quando va in onda

Non mi lasciare, il cui secondo episodio andrà in onda su Rai 1 in prima serata lunedì 17 gennaio, è una serie thriller in quattro serate ambientata a Venezia. Si tratta di una storia tesa e realistica, che ha al suo centro il tema molto attuale dei reati informatici e dei crimini contro l’infanzia.

Non mi lasciare, il trionfo di Vittoria Puccini

Protagonista della serie è Vittoria Puccini che interpreta il vicequestore Elena Zonin. Lei vive e lavora a Roma, dove si occupa di crimini informatici e dà la caccia a una rete di pedofili responsabile del rapimento e della vendita sul web di minori. Quando viene ritrovato nella laguna di Venezia il corpo senza vita di un bambino, Elena indaga subito sul caso, convinta che sia riconducibile alla più vasta inchiesta alla quale si dedica da anni.

Il trasferimento a Venezia per la Zonin però ha un significato speciale, perché è da lì che 20 anni prima è scappata misteriosamente lasciandosi alle spalle la sua vita e i suoi affetti che ora è costretta a ritrovare. In particolare, Daniele (Alessandro Roia), il suo grande
amore di allora, ora diventato poliziotto come lei, e Giulia (Sarah Felberbaum), la moglie di Daniele, che un tempo era la sua migliore amica. Tra i tre si ricostruisce passo dopo passo lo stesso legame forte e caldo del passato, ma vi sono segreti inconfessabili che riguardano quei vent’anni che Elena ha trascorso lontana da loro.

La prima puntata di Non mi lasciare è stata accolta dal plauso degli spettatori che hanno commentato entusiasticamente sul profilo Instagram di Rai 1 con questo tenore: “Ciao, stata un bella puntata! Siete bravissimi complimenti! Non vedo l’ora della prossima lunedì sera!”.

Non mi lasciare, il confronto con Blanca

Inevitabile poi il confronto con Blanca. Qualcuno commenta: “Complimenti. Dopo Blanca, anche qui vedo una fiction di ottima qualità. Ben fatta, bravi gli attori, anche quelli con parti minori ( mi è rimasta impressa l’espressività della sorella di Gilberto soprattutto). Trovo migliorata la Puccini, più matura. Riguardo il tema trattato, credo che guardandola molti genitori si faranno, tremando, nuove domande sull’uso dei social da parte dei figli. Meravigliosa Venezia, anche se la intravediamo come avvolta da una cupa coltre”.

Entrambe le serie trattano di delitti, lavorano sui flashback dei personaggi e hanno per protagoniste delle donne dal passato inquietante. Anche la Zonin nasconde qualcosa e forse ha a che fare con suo figlio che al momento si è visto solo come un suo ricordo, tanto che c’è chi sui social azzarda sostenere che sia morto, ucciso da quegli stessi pedofili contro cui il vicequestore sta indagando.

Non mi lasciare, non convince tutti

Ma la fiction con la Puccini non convince del tutto e sotto diversi aspetti. Diversi spettatori la considerano noiosa: “È lento……..mi stavo addormentando !”. Altri la definiscono “inquietante”. E in molti rimpiangono quelle serie più spensierate di cui forse si avrebbe più bisogno allo stato attuale delle cose: “Sarebbe bello vedere anche qualcosa di distensivo.. Come ad esempio lo erano “un medico in famiglia”, “tutto può succedere”.. Erano fiction semplici, distensive, ma che cmq toccavano tematiche attuali importanti.. Chissà se ci saranno altre fiction così..”