Non c’è Grande Fratello senza polemiche, anche a distanza di poche ore dalla sua conclusione. Quei quasi 200 giorni nella Casa più spiata d’Italia hanno ricevuto critiche a mai finire, specialmente dopo la mancata vittoria di Beatrice Luzzi, data per favorita. Cose che capitano, vi direte. Eppure a fronte di questa pioggia di giudizi e pregiudizi volti alla direzione del reality condotto da Alfonso Signorini, c’è chi ha voluto prendere la parola e difendere il proprio lavoro. Il regista Alessio Pollacci su tutti.
Il regista Alessio Pollacci difende il Grande Fratello
L’ultima puntata del Grande Fratello è stata seguita dai fan più affezionati del reality show, che fino all’ultimo si sono “battuti” all’ultimo televoto per decretare la vittoria della propria beniamina. In una finale tutta al femminile, l’ultimo scontro è stato tra Beatrice Luzzi e Perla Vatiero, con la vittoria (a sorpresa) di quest’ultima. Non che fosse un segreto il fatto che l’ex di Temptation Island avesse una nutrita schiera di fan, ma tutti davano per certo il trionfo dell’ex attrice di Vivere.
È bastato questo per scatenare una pioggia di critiche nei confronti di tutto il programma. C’è chi ha accusato Signorini di aver favorito all’ultimo momento Perla (insinuando, dunque, che il televoto non sia stato regolare), chi ha affermato con convinzione che l’edizione è stata tutta completamente sbagliata e ritenga necessario un netto cambiamento di rotta e chi, infine, si è scagliato contro la regia – storia affatto nuova dopo sei mesi e mezzo di programma – per aver “filtrato” la realtà, mostrando soltanto una parte di quanto accadesse in Casa.
All’ennesimo commento contro il reality, il regista Alessio Pollacci ha deciso di rompere il silenzio e dire la sua: “È finita l’edizione più lunga del Grande Fratello e leggo una miriade di opinioni al riguardo: ‘Avrebbe dovuto’; ‘Dovevate fare’; ‘Questo dimostra che’… E tutta una serie di ragionamenti dati per certi e inequivocabili. Succede per tutto figurati se non succede per il GF, ma onestamente anche basta fare lezioni di TV o di vita agli altri, basta guardare dall’alto al basso il lavoro di non sapete quante persone, basta insultare chi lavora ad un programma televisivo come questo. Solo perché qualcuno vi legge non siete in possesso della verità”.
Grande Fratello, critiche e autocritica
È assolutamente giusto difendere il proprio lavoro e la squadra di colleghi con cui si è operato, così come è altrettanto doveroso prendersi del tempo per smontare – o almeno provarci – le critiche. A onor del vero, sarebbe anche giusto virare ogni tanto verso un po’ di buona, sana autocritica.
Questo Grande Fratello, definito dal direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri “un’edizione top”, “format amatissimo” e ancora uno “show di altissimo livello”, ha avuto dei picchi davvero bassi e il pubblico – che è sempre sovrano, checché se ne dica – se ne è accorto sin da subito. Essere così divisivo ne è stato un chiaro segno: quando entrano in gioco schieramenti e fazioni accaniti come se si trovassero al fronte, è sintomo di una strategia che in qualche modo sta funzionando coinvolgendo i telespettatori in modo viscerale.
Si è parlato di “bullismo”, di “branco”, della strategia per affossare la Luzzi (da qui le critiche), di favoritismi e dell’occhio del Grande Fratello, che troppo spesso si è chiuso lasciando passare per buoni comportamenti o frasi tutt’altro che edificanti. Tutto questo può rendere un programma uno “show di altissimo livello”?