Affari tuoi, Stefano De Martino rompe col passato. Ma il Dottore è spietato

Stefano De Martino torna con la nuova edizione di "Affari tuoi" ricca di novità ma con una costante: il suo grande talento

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato:

Il momento tanto atteso è arrivato. Stefano De Martino ha ripreso in mano il suo Affari tuoi, con quell’intelligente leggerezza che negli ultimi anni è diventata la sua caratteristica più apprezzata. Dopo una stagione intensa, chiusa con la dichiarata – e ironica – “stanchezza” di chi gioca con il pubblico anche nel congedo, l’ex ballerino di Amici di Maria De Filippi – oggi conduttore di punta di Rai1 – riconquista la scena con una nuova energia, rinnovato nel contesto e confermato nel suo carisma. E per la prima sfida contro La Ruota della Fortuna di Gerry Scotti punta tutto sui suoi cavalli di battaglia.

Stefano De Martino torna con Affari tuoi

Questa volta ad accoglierlo non è lo stesso studio che lo aveva accompagnato nei mesi precedenti: la scenografia – di Chiara Castelli – è stata completamente ridisegnata, con linee più contemporanee, giochi di luce che sembrano richiamare atmosfere da club metropolitano e un palco pronto a diventare il teatro di gag e improvvisazioni. Un habitat in cui Stefano De Martino si muove con naturalezza, facendo percepire il cambiamento senza mai spezzare il filo della familiarità con chi lo segue da casa.

Immancabili i personaggi che, ormai, fanno parte della sua piccola “famiglia televisiva”. Su tutti, il jack russell Gennarino, che si è presentato in studio con una bandana rossa: dettaglio ironico e di carattere, perfettamente in linea con l’estetica raffinata ma giocosa che il conduttore coltiva dalla sua prima prova come conduttore. E se Gennarino strappa sorrisi con il suo tocco di eccentricità, il Dottore – Pasquale Romano – torna con un piglio sempre più spietato, quasi a bilanciare l’atmosfera di leggerezza con lampi di sarcasmo pungente che danno ritmo al programma.

Un gentlemen in camicia e cravatta

Ma a rendere Stefano De Martino riconoscibile non è soltanto la sua capacità di muoversi abilmente tra ironia e improvvisazione: ormai consolidato è anche il suo stile. La cravatta, che da qualche stagione ha sostituito il look più casual degli esordi, è diventata il suo marchio di fabbrica. La scelta di apparire in camicia bianca e cravatta rispecchia la sua evoluzione da promessa della danza a conduttore con un profilo sempre più definito. Un’eleganza misurata, mai ingessata, che gli consente di portare in scena la classicità del dress code maschile con la sua attitudine sorniona, che smorza qualsiasi rigidità.

Il successo di Meglio stasera

Un look, questo, non limitato alla sola tv. Anche durante la tournée teatrale Meglio Stasera, che ha attraversato l’Italia e si è conclusa a fine agosto, Stefano De Martino ha scelto la stessa linea estetica. Cravatta, camicia in popeline e quell’allure sobria ma chic hanno accompagnato monologhi e sketch, dimostrando come il suo look non sia soltanto una posa televisiva, ma una vera scelta di coerenza artistica.

Il ritorno in tv, dunque, non è solo un cambio di palinsesto, ma un tassello in più di un percorso che il conduttore di Torre Annunziata sta costruendo con attenzione. Sa dosare ironia e autoconsapevolezza, non si prende mai troppo sul serio ma allo stesso tempo è perfettamente conscio della propria immagine. La sua forza sta proprio in questo equilibrio. È leggero ma disciplinato, spontaneo ma con metodo, un filo glamour ma sincero.

Settembre, si sa, è il mese dei nuovi inizi. Per Stefano De Martino coincide con una ripartenza che è una conferma. Il pubblico lo aspetta, i suoi personaggi tornano con nuovi dettagli e il suo stile è ormai inconfondibile. Da “ironico stanco” a protagonista ritrovato, il conduttore sembra aver scoperto la formula giusta per trasformare ogni ritorno in una vera première.